Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] dato che gli aggettivi e i nomi appartengono alle stesse classi flessive; nella conversione in nomi è comunque necessaria l’assegnazione di la direzione della derivazione può avere conseguenze sull’uso della lingua: ad es., se un nome di azione è ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] a seconda del contesto in cui viene impiegato. Le variazioni di forma dipendono normalmente dal numero delle categorie flessive esistenti nella lingua (per es., tempo, modo, persona, numero, genere) e dal numero dei valori che ciascuna di esse può ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] al tipo morfologico fusivo (o flessivo; ➔ morfologia; ➔ lingue romanze e italiano) i suoi morfemi flessivi tendono a svolgere ➔ accordo quando una parola assume alcune caratteristiche flessive condividendole con quella da cui dipende nel sintagma ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] ho portato anche questo) sia aggettivo (ho letto anche questo libro). Non tutte le lingue si comportano in questo modo: molte hanno basi o caratteristiche flessive diverse per pronomi e aggettivi. In francese, ad es., pronomi e aggettivi dimostrativi ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] di genere, il ➔ maschile o il ➔ femminile. Le classi flessive raggruppano i nomi in base alla vocale della desinenza che essi parlanti che usano prestiti non ne conoscono il genere nella lingua d’origine. In questi casi l’attribuzione del genere ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] dei prefissi, per esprimere i valori anche delle categorie flessive; ➔ flessione).
I suffissi servono per lo più alla di una costruzione piuttosto rara. In italiano, e nelle altre lingue romanze, si può però considerare di tale natura il processo, ...
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Sono ambigeneri le parole che possono essere usate sia al maschile sia al femminile senza che si modifichi la forma del suffisso flessivo (➔ genere):
(1) il nipote / la nipote
(2) il giornalista / la giornalista
(3) [...] Si distinguono dunque dai nomi in cui il genere è espresso da marche flessive tipiche (-a per il singolare, -e per il plurale per il femminile: è andata via con suo marito) (➔ genere e lingua).
L’estensione a persone di sesso femminile di lavori ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] uno tra più diffusi al mondo e si realizza in molte lingue, come catalano, portoghese, inglese, tedesco e neerlandese (Nespor riduzione a scevà delle vocali finali neutralizza opposizioni flessive o distinzioni morfologiche (Loporcaro 2009: 124).
Ad ...
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Per desinenze, nella grammatica tradizionale, s’intendono le terminazioni delle parti del discorso variabili (➔ parti del discorso), che in genere recano informazione morfologica di natura flessiva (➔ [...] morfemi flessivi, che in italiano sono in genere suffissi, in altre lingue non possano essere prefissi: si pensi, ad es., all’aumento quando si vuol far riferimento al complesso di marche flessive suffissali di una forma di parola, senza indicarne l ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...
radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...