Segno alfabetico (i lungo, raro iod, ant. iota) che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura latina medievale come forma allungata [...] solo dal 17° sec. in poi e l’uso fu diverso da lingua a lingua, in rapporto ai vari sistemi fonologici. L’i semiconsonante iniziale del latino è continuato nelle lingueromanze da consonanti vere e proprie: it. giuoco, fr. jeu, sp. juego, port ...
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Ottava lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio indicava la spirante kh, in quello greco primitivo la spirante laringale h, rappresentata in seguito dallo spirito aspro (‛); la [...] , degli Etruschi e dei Romani. L’aspirazione in latino però era molto debole e presto andò perduta; le lingueromanze non ne conservano alcuna traccia ereditaria. Tuttavia l’uso etimologico della lettera h è rimasto nell’ortografia delle voci ...
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Settima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Nell’alfabeto greco la lettera corrispondente alla G è il Γ (gamma), che occupa il terzo posto, nell’alfabeto latino occupato dalla C. Questa infatti [...] . Poiché l’ortografia è restata in questo particolare ancorata all’aspetto grafico delle forme latine, nella grafia delle lingueromanze la lettera g ha due valori. Quello originario di fonema occlusivo velare ‹ġ› è rappresentato dalla semplice g ...
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(rom. Valahia) Regione storica della Romania, delimitata a NO dall’arco dei Carpazi e a S dal Danubio, che con largo semicerchio ne segna il confine con la Serbia, la Bulgaria e la Dobrugia. La regione [...] ai Principati uniti di V. e Moldavia, da cui sorse la Romania. Valacco è denominazione comunemente utilizzata per le lingueromanze del gruppo balcanico parlate a S del Danubio in numerose isole linguistiche sparse specialmente fra Albania e Grecia ...
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linguistica Procedimento d’indagine che consiste nel ricavare per via comparativa da lingue diverse ma affini un certo numero di elementi linguistici comuni che possano essere attribuiti a un’epoca anteriore [...] scala e solo quando si siano potute stabilire numerose isoglosse, soprattutto morfologiche. Attraverso l’analisi delle lingueromanze si può ricostruire il profilo del latino preromanzo nella fonologia, nella morfologia, nel lessico e nella sintassi ...
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Romània Denominazione scientifica dell’insieme delle terre in cui si diffuse la lingua latina, e in cui poi si affermarono le lingueromanze. La R. antica coincideva con l’estensione dell’Impero romano [...] A seguito del collasso dell’Impero romano, la R. mutò consistenza e in alcune zone il latino fu soppiantato da altre lingue: i Visigoti nel 257 occuparono parte della Dacia (che poi resterà staccata dal resto della R., per infiltrazione, nel Norico e ...
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In linguistica, trasformazione fonetica di consonante, che diviene lene (tenue, lieve), acquistando sonorità (per es., lo spagn. amigo dal lat. amicum) o passando, se occlusiva, nella serie delle fricative [...] in origine era una pronuncia trascurata del latino si è poi fissata stabilmente nelle lingueromanze occidentali. Ai primordi della lingua letteraria sparirono le ultime oscillazioni, prevalendo la consonante sorda nella maggior parte delle parole ...
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sinestesia linguistica Nel linguaggio della stilistica e della semantica, particolare tipo di metafora per cui si uniscono in stretto rapporto due parole che si riferiscono a sfere sensoriali diverse (silenzio [...] , etimologicamente appartenente alla sfera sensoriale auditiva, è passato alla sfera visiva sia nel latino classico sia nelle lingueromanze, dove, a partire dal linguaggio musicale, ha nuovamente assunto un’accezione acustica, come in suoni chiari ...
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In linguistica, il fenomeno fonetico del cambiamento di timbro di una vocale per assimilazione a distanza. Il caso più tipico è quello in cui la vocale accentata si assimila più o meno alla vocale o semivocale [...] di sillaba finale. La m., all’interno delle lingue indoeuropee, è caratteristica delle lingue germaniche, anglosassoni e nordiche. All’interno delle lingueromanze la m., ignota al toscano e all’italiano letterario, è viva, o è stata viva, nei ...
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Weinrich ⟨vàinrih'⟩, Harald. - Filologo romanzo e teorico della linguistica tedesco(Wismar, Meclemburgo, 1927 - Münster 2022); prof. nelle univ. di Kiel (1959), Colonia (1965), Bielefeld (1969), Monaco [...] prof. infine al Collège de France, dal 1992, poi emerito. Socio linceo dal 2003. Dopo i primi lavori sulle lingueromanze (Das Ingenium Don Quijotes, 1956; Phonologische Studien zur romanischen Sprachgeschichte, 1958), ha rivolto la sua attenzione ai ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanza
romanża s. f. [dal fr. romance (femm.), che a sua volta è dallo spagn. romance (masch.) e dal provenz. romans, che risalgono all’avverbio lat. pop. *romanice «al modo dei Romani, in lingua latina»]. – 1. In letteratura, componimento...