Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] di possibili operazioni, Morris approfondisce lo studio della semiotica connettendola con la pragmatica, inserendola così in un campo più vasto di quello dell’analisi linguistica in senso stretto.
Il p. nel Novecento
Benché il p. abbia concluso ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] del loro s., definendo l’uso a sua volta nei termini delle regole e delle convenzioni linguistiche di una comunità. L’orientamento pragmatico non è peraltro tipico del solo Wittgenstein, ma è comune ai rappresentanti della cosiddetta filosofia del ...
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Settore della linguistica che tratta della didattica della lingua, sia essa prima (materna) o seconda, e in particolare dell’apprendimento e dello sviluppo delle abilità linguistiche principali (comprensione, [...] così come questo è analizzato e documentato negli studi relativi alla pragmatica, alla sociolinguistica, alla linguistica testuale e all’analisi del discorso. Oggetto di apprendimento diventa il testo e al centro dell’interesse pedagogico si ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] ., per i nuovi contatti politico-economici e culturali, e quindi linguistici, che i Latini avevano con popoli preindoeuropei e indoeuropei dell’Italia politica tutta in atto, razionale e pragmatica, anche spietata.
Fondamentalmente diverso da Cesare ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] pressoché immutata l’epoca moderna e, in una veste logico-linguistica, sarà riproposta, nella filosofia contemporanea, da B. Russell Affine alla teoria ridondantistica della v. è la concezione pragmatica sostenuta da F.P. Strawson, nota come teoria ...
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Secondo la definizione di R. Carnap, il compito di rendere più esatto un concetto vago o non sufficientemente esatto usato nel linguaggio comune o in un precedente stadio dello sviluppo scientifico o logico. [...] V.O. Quine ha dato di questo procedimento un’interpretazione pragmatica, secondo cui «l’esplicazione è l’eliminazione»; ciò corrente e problematica espressione (logica, matematica, linguistica) mediante mezzi ed espressioni diversi, eliminando quelli ...
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NEOPOSITIVISMO (App. III, 11, p. 235)
Paolo Filiasi Carcano
R. Carnap e l'eredità del positivismo logico. - Il n. nel senso stretto della parola (come, cioè, quel movimento di logica e filosofia della [...] o forse, più esattamente, la forma assunta dal n. per effetto della reazione della pragmatica sulla sintassi), e come reintegri i problemi ontologici che la "svolta linguistica" aveva voluto espungere. Sennonché, una volta in quest'ordine d'idee, non ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] e su come lo sta facendo. La prima minaccia viene dalla linguistica, quale si costruisce da Saussure a Derrida, che sbocca nella 'decostruzione decisionismo come valore, la storia come scelta pragmatica. Ma il revisionismo è invero un rivoltare il ...
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Musicologia
Mario Baroni
Giovanni Giuriati
Antonio Serravezza
Franca Trinchieri Camiz
Definizione, origini e sviluppi istituzionali
di Mario Baroni
In prima approssimazione la m. può essere definita [...] aspetti emotivi di natura psicologica o ad aspetti pragmatici riguardanti gli usi sociali del linguaggio, ma si attiene a una definizione rigorosamente condotta in termini di teoria linguistica.
La preoccupazione di mantenere la semiologia musicale ...
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POSTMODERNO
Giorgio Patrizi
Maria Anita Stefanelli
Stefano Chiodi
Ada Francesca Marcianò
Letteratura. - L'uso del termine p. è già rinvenibile negli anni Trenta, allorché il compilatore di una Antologia [...] e tuttavia essa non rinuncia a dare risposte pragmatiche, individuali, contingenti e non sistematiche, ai problemi si esprime nello smembramento di immagini e forme, di codici linguistici, di generi letterari, che si ricompongono entro un linguaggio ...
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pragmatico
pragmàtico (non com. prammàtico) agg. [dal lat. pragmatĭcus, gr. πραγματικός «attinente ai fatti», der. di πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»] (pl. m. -ci). – 1. Che riguarda prevalentemente l’attività pratica, l’azione; caratterizzato...
pragmatica2
pragmàtica2 s. f. [dall’ingl. pragmatics, der. dell’agg. pragmatic «pragmatico»]. – Nella filosofia contemporanea, branca della semiotica (scienza dei segni) che comprende l’insieme delle ricerche aventi per oggetto la relazione...