L’espressione articolazioni nasali si riferisce a un modo di articolazione (di ➔ vocali così come di ➔ consonanti) in cui, essendo il velo palatino (o palato molle) abbassato, il passaggio rinofaringale [...] presenza della nasale velare in posizione finale: cane > bolognese [kæŋ]. A nord della linea La Spezia-Rimini (➔ aree linguistiche), la nasale palatale che nello standard è lunga per posizione viene realizzata come scempia o come [nj]: impegnato è ...
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PETROCCHI, Giorgio
Guido Lucchini
PETROCCHI, Giorgio. – Nacque a Tivoli il 13 agosto 1921 da Giuseppe e Valeria Vanni. Laureatosi in giurisprudenza all’Università di Roma nel 1942, fu bibliotecario [...] vulgata, in Nuove prospettive sulla tradizione della Commedia, Firenze 2007, pp. 669-715; Id., Un problema editoriale: il colorito linguistico della Commedia, in Atti del VII convegno ASLI, Pisa-Firenze… 2008, Firenze 2010, pp. 73-96; A. Canova, Il ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] , in La ‘lingua d’Italia’: usi pubblici e istituzionali. Atti del XXIX convegno internazionale di studi della Società di Linguistica Italiana (Malta 3-5 novembre 1995), a cura di G. Alfieri & A. Cassola, Roma, Bulzoni, pp. 269-292.
Piemontese ...
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Il termine anafora ha più significati, di cui i più rilevanti sono quello testuale e quello retorico. In campo testuale, l’anafora è il fenomeno per cui per interpretare alcuni sintagmi del testo occorre [...] semantica, cioè mediati dal significato. Quei costituenti che si riferiscono non al significato ma al significante di una forma linguistica sono dunque anafore sui generis. È così per esempio per il pronome lo che compare nel seguente esempio (Conte ...
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La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione [...] , Einaudi, 1978-1988, 6 voll., voll. 3º- 4º.
Lasorsa Siedina, Claudia (1990), Il discorso politico di M.S. Gorbačëv, in Linguistica selecta I, Roma, Bagatto, pp. 33-84 (già in «Rassegna sovietica» 3, maggio-giugno 1989, pp. 128-148).
Mancini, Marco ...
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Un enunciato viene definito ellittico quando non è costruito attorno a un predicato verbale completo ed esplicito e quando tale predicato può essere recuperato letteralmente a partire dal suo contesto [...] , Milano, Garzanti, 1983, p. 30)
Tali enunciati non contengono alcun predicato verbale e possono essere completati sulla base della forma linguistica dell’enunciato: «Ve l’ha dato lei?» «Sì, sì, [me l’ha dato] lei Suor Maria, per la musica». «Quando ...
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BERGANTINI, Gian Pietro
Gian Luigi Beccaria
Nacque a Venezia il 4 ott. 1685. Ancor giovane si trasferì a Bologna per studiare nel collegio dei gesuiti S. Luigi Gonzaga; dopo otto anni trascorsi a Bologna, [...] se quella immagine sia efficace e fedele ove non si vegga posta in azione" (ibid., p. 273).
Quanto alle sue idee linguistiche, non va certo negata la presenza di una nuova coscienza, più concreta, dei fatti di lingua, attenta non solo all'ossequio ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] d’unione può invece assumere valori sintattici e morfologici, a partire da quello di segnalare relazioni sintattiche tra unità linguistiche:
(a) equivale a una congiunzione indicante unione o alternativa, ad es. quando è posto tra due numerali in ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] favore di uno stile perlopiù vago, giustappositivo e frammentario. Talora si commette tuttavia l’errore, tipico dei non linguisti, di identificare il livello dei contenuti con quello della forma. Se si andassero a confrontare le infrazioni alle norme ...
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Giudeo-italiano è un’etichetta ambigua perché può designare due fatti linguistici e culturali diversi, qualunque sia il rapporto ‘genetico’ tra loro, di continuità o di indipendenza. Da una parte c’è la [...] di Parma, De Rossi 138, «Medioevo romanzo» 4, pp. 185-271.
Cuomo, Luisa (1983), Il giudeo-italiano e le vicende linguistiche degli ebrei d’Italia, in Italia Judaica. Atti del I convegno internazionale (Bari, 18-22 maggio 1981), Roma, Ministero per i ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...