CASTELLANI, Tommaso
Claudio Mutini
Nacque da nobile, famiglia bolognese in data imprecisata, ma sicuramente collocabile nell'ultimo quarto del sec. XV. Non possediamo notizie circa i suoi studi, ma [...] lo più di carattere amoroso, che, senza inserirsi in una trama di. "romanzo" sentimentale, si ricollegano per scelte linguistiche e ambizioni di stile al modello petrarchesco, quale poteva imporsi - prima della riforma bembiana - alla generazione di ...
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GALIZIA (Galazia), Nicola
Raffaella De Rosa
Nacque a Napoli il 20 nov. 1663. Giureconsulto, matematico e letterato, fu tra gli amici di Giambattista Vico e come lui fu a lungo perseguitato in gioventù [...] di gratitudine e di particolare considerazione" proprio in virtù del fatto che le indagini filosofiche, storiche e linguistiche presenti nel Proemio al De antiquissima erano da ricongiungersi ad alcuni discorsi postconviviali tenuti a palazzo d'Angri ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pomponio Leto
Francesco Tateo
Più giovane di Biondo, amico di uno dei suoi figli, Giunio Pomponio (Diano, Lucania 1428 ca.-Roma 1497; Leto è probabilmente solo il suo nome accademico) visse quasi sempre [...] dipende dal modo stesso di lavorare di Pomponio e costituisce anche il suo pregio, perché riguarda molteplici questioni, linguistiche e cronologiche, di ricostruzione e di illustrazione delle antichità. Una specie di guida per il piacere del pubblico ...
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L’insieme dei poemi e dei romanzi sorti nel Medioevo o rimaneggiati o composti in età successive, intorno agli eroi della cavalleria. Ne fanno parte i due grandi cicli dell’epopea francese: il ciclo brettone, [...] all’ultimo, unico pervenutoci, della prima metà del 12° sec., sul Cid. La restante materia, che abbraccia anche le aree linguistiche portoghese e catalana, non è inferiore per ricchezza a quella di altre nazioni; gran parte di essa sarà poi argomento ...
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Novellieri del Cinquecento
Marziano Guglielminetti
Occorre riconoscere, preliminarmente, che la narrativa del Cinquecento, e in particolare la novellistica, rimane tutt'oggi res nullius. o, se si vuole, [...] Firenzuola dei Ragionamenti per il Decameron. nella misura in cui la ricerca da parte del Bembo di un modello linguistico, degno di emulare quello umanistico di Cicerone, finiva per ritagliare nel testo boccacciano una sezione di prosa poetica, quasi ...
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CAMPANA, Dino
Alberto Asor Rosa
Nacque a Marradi (Faenza) il 20ag. 1885 da Giovanni, maestro elementare, e da Fanny Luti, casalinga benestante. Dopo aver frequentato il ginnasio inferiore presso il [...] volta su una chiarificazione ulteriore anche delle ragioni profonde che stanno alla base delle sue scelte più squisitamente linguistiche e stilistiche. Il C. sviluppa abilmente, infatti, l'aspetto "notturno", misterico, della sua poesia (La notte, L ...
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COSSEZEN
Mario Pagano
Rimatore del sec. XII, originario dell'Italia settentrionale, e solitamente considerato il primo trovatore italiano; di lui si ignorano sia la data di nascita sia quella di morte.
Le [...] più tarda. Di certo si può solo dire che C. era originario dell'Italia settentrionale e che la sua competenza linguistica dei provenzale era imperfetta: limite che tuttavia non gli impedì di essere accomunato, nella satira di Peire, a trovatori di ...
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CALCILLO (Calzillo, Calcilla, latinamente Calcilius o Chalcidius, forse in ricordo del commentatore platonico), Antonio
Giovanni Parenti
Nacque a Sessa Aurunca probabilmente sui primi del sec. XV. Della [...] umanistici del secolo; le notizie storiche sono desunte per lo più da Porfirione, mentre le glosse e le note linguistiche hanno uno scopo puramente didattico, cui vuol rispondere anche l'opera più importante del C., il Lessico latino dedicato ...
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COLONNA, Mario
Nicola Longo
Nacque probabilmente a Roma nella prima metà del sec. XVI da Stefano di Francesco del ramo di Palestrina della famiglia, e da Elena di Niccolò Franciotti, signore di Basanello [...] si accosta a quella particolare tensione intellettuale e culturale del tardo Cinquecento che si manifesta nella ricerca di nuove forme linguistiche e stilistiche. Non a caso il C. costruisce interi sonetti sul suono e sull'immagine del nome della sua ...
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ALLEGRI, Alessandro
Alberto Asor Rosa
Nato a Firenze nel 1560, fu allievo del padre lettore G. Rampeschi da Foligno, presso il quale ebbe come condiscepolo quel B. Minerbetti, che sarà uno dei pochi [...] bizzarre ai grandi della letteratura italiana, anche nella veste a lui usuale di "poderajo", per discettare di questioni morali, linguistiche, letterarie, ecc. Tale opera è citata dal vocabolario della Crusca come testo di buona lingua.
L'A. è infine ...
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linguista
s. m. e f. [der. di lingua, sull’esempio del fr. linguiste] (pl. m. -i). – 1. Chi si dedica allo studio delle lingue (o anche soltanto, o in modo specifico, della propria lingua), soprattutto da un punto di vista teorico, sistematico...
linguistica
linguìstica s. f. [dal fr. linguistique, der. di linguiste «linguista»]. – Scienza che studia sistematicamente il linguaggio umano nella totalità delle sue manifestazioni, e quindi le lingue come istituti storici e sociali, la...