FUNAIOLI, Gino
Filologo, nato a Pomarance (Pisa) il 2 ottobre 1878; fu lettore all'università di Bonn dal 1905 al 1913, poi professore di grammatica greca e latina nell'università di Messina (1914), [...] , che si rivela sia nell'opera di edizione sia in studi di critica storica ed estetica (su Virgilio, Sallustio, Livio, Orazio, Tacito, Svetonio, Plutarco). Fu collaboratore, dal 1915, della Real-Encyclopädie di Pauly-Wissowa (art. Sallustius ed altri ...
Leggi Tutto
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] L’età di Augusto avvertì con urgenza il bisogno di sintetizzare la storia di Roma e di legarla a sé. Con Tito Livio la storiografia si volse dunque a ripercorrere l’intero passato. La tradizione annalistica, messa in ombra nel secolo di Cesare da una ...
Leggi Tutto
Detto di lettera dell’alfabeto scritta o stampata nella forma ordinaria, in contrapposizione alla lettera grande o maiuscola.
Nella scrittura latina, per molti secoli rimasta di impianto maiuscolo sia [...] scrittura m. compare per la prima volta in Africa in un papiro del 2°-3° sec. contenente una epitome di Livio e in iscrizioni di Timgad di poco posteriori. La m. antica libraria presenta, rispetto alla precedente scrittura capitale, differenze nel ...
Leggi Tutto
LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] di Brunetto Latini. Ciò ci permette da un lato di ricollegarci alla trattazione sistematica dei testi delle Origini compiuta da Livio Petrucci (1994), dall'altro di arrestarci a una data che segna simbolicamente l'avvio dell'egemonia fiorentina. Dal ...
Leggi Tutto
VENETI (lat. Veneti; gr. Οὐένετοι, ‛Ενετοί, 'Ενετοί)
Giacomo DEVOTO
Francesco RIBEZZO
Il nome di Veneti indica le popolazioni indoeuropee diverse dalle italiche e dalle celtiche, stabilite nella pianura [...] e Romani non cessarono però mai di essere amichevoli e più volte i Romani assunsero la difesa dei Veneti contro i Galli (Livio, XXXIX, 22, a. 186). Dopo la guerra sociale le città venete furono trattate secondo la lex Pompeia de Gallia citeriore (89 ...
Leggi Tutto
FAERNO, Gabriele
Simona Foà
Nacque a Cremona nel 1510 da Francesco, notaio e letterato. Nel 1528 fu iscritto al Collegium notariorum della città natale, ed entrò quindi al servizio di Ermete Stampa. [...] del F., fra i più apprezzati del sec. XVI, ricordiamo, da una lettera di Latino Latini ad Andrea Masio: "Quanto a Livio non vorrei che tu credessi, ch'egli [F.] sia tanto audace e presuntuoso da mutare od aggiungere qualcosa senza l'attestazione ...
Leggi Tutto
Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] minori, a cura di D. Fachard et al., Roma, Salerno Editrice.
Machiavelli, Niccolò (2001b), Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, a cura di F. Bausi, Roma, Salerno Editrice, 2 voll.
Machiavelli, Niccolò (2006), Il Principe, a cura di M. Martelli ...
Leggi Tutto
Nella tradizione paleografica moderna, in campo greco genericamente la scrittura maiuscola libraria, in campo latino una particolare scrittura libraria di forme rotondeggianti, usata fra 4° e 9° secolo.
Nell’ambito [...] ) e dalla presenza contemporanea nell’alfabeto di elementi capitali e minuscoli. Gli esempi del 4° e 5° sec. (Vangeli, il Livio Vaticano, il palinsesto del De re publica di Cicerone) rappresentano il canone della scrittura nel suo pieno sviluppo; all ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] delle origini e i più antichi testi italiani, in Serianni & Trifone 1993-1994, vol. 3°, pp. 5-73.
Petrucci, Livio (2010), Alle origini dell’epigrafia volgare. Iscrizioni italiane e romanze fino al 1275, Pisa, PLUS-Pisa University Press.
Raffaelli ...
Leggi Tutto
Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] con ambasciatore o con l’endiadi legato ed ambasciatore (Brunetto), poi con il solo latinismo legato (Terza Deca di Tito Livio); exercitus prima con oste, gente e cavalleria (Brunetto), poi con esercito (Bono Giamboni; gli esempi da Segre 1963: 60 ...
Leggi Tutto
liviano agg. – Che si riferisce allo storico lat. Tito Livio (59 a. C
17 d. C.), alla sua opera e al suo stile: le deche l. (v. deca); la prosa l.; il concetto l. della storia.
patavinità s. f. [dal lat. patavinĭtas -atis; v. patavino], letter. – Il colorito padovano che, per giudizio dello scrittore romano Asinio Pollione (76 a. C
5 d. C.), aveva lo stile dello storico romano, padovano di nascita, T. Livio (59 a....