Ideologia
Remo Bodei
(XVIII, p. 706)
Fine dell'ideologia o crisi dell'utopia?
Negli ultimi decenni del Novecento si è molto parlato di 'morte', 'fine' o 'tramonto' dell'i. (cfr., per es., Bell 1960; [...] qui traite des idées ou perceptions, l'i. si inserisce esplicitamente nella tradizione della psicologia filosofica che, da Locke a Condillac, partendo dalle sensazioni, giunge appunto alle facoltà di pensare, giudicare, volere (Destutt de Tracy 1804 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giacomo Leopardi
Gaspare Polizzi
L’opera di Giacomo Leopardi costituisce un riferimento imprescindibile nella tradizione letteraria italiana. Sembra anche ormai acquisita la sua dimensione filosofica, [...] nei popoli antichi. A questo periodo risalgono le prime solide conoscenze della filosofia classica e moderna, da Lucrezio a John Locke, da Cicerone a Pierre Bayle, che rimarranno sempre vive in età matura, se pure in forme più estese, approfondite e ...
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Giurista ed economista (Milano 1738 - ivi 1794). Tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano, la sua fama è legata al trattato Dei delitti e delle pene (pubblicato anonimo a Livorno nel 1764), [...] proporzione delle pene sui princìpi della filosofia illuministica francese e sulla teoria contrattualistica (in particolare di J. Locke) e utilitaristica: egli intende quindi il delitto come violazione dell'ordine sociale (e del primitivo "contratto ...
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Filosofo ungherese (Paks 1859 - Darmstadt 1924). Insegnò prima al ginnasio, poi alle univ. di Kolozsvár e di Darmstadt, seguendo un indirizzo platonico-leibniziano. Tra i suoi scritti: Tér és idö új elmélete [...] in der modernen Logik (1902); Kant und Bolzano (1902); Die Logik auf dem Scheidewege (1903); Locke (1904); Az ismerettan alapvetése ("Basi della gnoseologia", 1904); Naturphilosophische Vorlesungen über die Grundprobleme des Bewusstseins und ...
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Individuo, Stato e società in Gentile
Carlo Altini
Tra filosofia, storia e politica
Nelle opere di Gentile non è presente l’interesse per la storia del pensiero politico che caratterizza invece la riflessione [...] da fornire argomenti teorici a giustificazione non dell’eticità dello Stato bensì dell’anarchismo. Da Johannes Althusius a Locke, da Montesquieu a Kant, infatti, secondo Gentile viene affermata la priorità logica, ontologica, etica e politica dell ...
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NICCOLI, Raimondo
Elisabetta Stumpo
NICCOLI, Raimondo. – Nacque presumibilmente nel sobborgo fiorentino di Novoli intorno al 1710, da Pietro.
Ebbe un fratello, Jacopo, che rivestì per numerosi anni [...] , dove seguì le lezioni di filosofia di Giovanni Gualberto De Soria attraverso il quale conobbe molti filosofi moderni come Locke, Cartesio, Malebranche, Leibniz e i newtoniani inglesi tra cui Samuel Clarke. Dopo aver collaborato con il maestro in ...
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Polin, Raymond
Filosofo e storico francese della filosofia (Briançon 1910 - Parigi 2001). Fu prof. incaricato (dal 1961), quindi prof. ordinario (dal 1970) di filosofia morale e politica alla Sorbonne. [...] chez Thomas Hobbes (1953); La politique morale de John Locke (1960); La politique de la solitude. Essai sur la molto tempo. Sia la monografia su Hobbes, sia quella su Locke rispondono infatti a profonde preoccupazioni di carattere etico. Nella prima, ...
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Storico italiano della filosofia (Aosta 1929 - Torino 2019); prof. univ. dal 1964, ha insegnato storia della filosofia a Torino, dove è emerito dal 2004. Ha come campi privilegiati di interesse il pensiero [...] contemporanea, dedicando la sua attenzione alle teorie etiche. Fra le sue opere: La logica di Aristotele (1956); John Locke. Dal razionalismo all'Illuminismo (1960); Etica (1981); La selva delle somiglianze. Il filosofo e il medico (1985); Teorie ...
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Condizione per cui ogni individuo o collettività deve essere considerato alla stregua di tutti gli altri, e cioè pari, soprattutto nei diritti civili, politici, sociali ed economici. L'eguaglianza di tutti [...] sociali e politiche soltanto a partire dal Seicento. I principali pensatori politici del 17° e 18° sec. (da T. Hobbes a J. Locke, da J.-J. Rousseau a I. Kant) partono dall'ipotesi che gli uomini siano liberi ed eguali e di conseguenza pongono l ...
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Teologo anglicano (Cranborne, Dorsetshire, 1635 - Westminster 1699), cappellano regio a Londra e vescovo di Worcester (1689). Sotto l'influsso dei platonici di Cambridge e dei latitudinarî scrisse l'Irenicum [...] e presbiteriani. Più tardi, ripudiata questa opera, scrisse le Origines sacrae (1662) e, in polemica con il gesuita J. Fisher, A rational account of the grounds of the protestant religion (1664). È ricordato anche per la sua polemica con J. Locke. ...
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lock
‹lòk› s. ingl. [propr. «blocco, chiusura», der. di (to) lock «chiudere, bloccare»], usato in ital. al masch. – In informatica, operazione automatica di bloccaggio di zone di memoria o di dischi interi (in quest’ultimo caso il comando...
lockiano
‹lokià-› (o lochiano) agg. – Che si riferisce al filosofo ingl. John Locke (1632-1704), al suo pensiero e alla sua opera: l’empirismo l.; le idee semplici e le idee complesse del pensiero lockiano.