Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] un burattino vivo, invece d’un ciuchino morto (Collodi 1981: 207)
Sono, in origine, participiali avverbiali anche diverse locuzioni fisse quali dopo mangiato, detto fatto, considerato che. Della stessa natura sono espressioni e frasi fatte come per ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] essere direttamente trasferiti all’italiano contemporaneo. Per es., la /i/ prostetica è fortemente regredita; oggi (tranne in locuzioni fossilizzate, come per iscritto) si sente spesso in Spagna, dove, per ragioni strutturali, si può escludere che ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata di suoi caratteri, nello scriverla».
Nelle abbreviazioni moderne, l’omissione di lettere è spesso indicata da un punto interno alla parola (f.lli per fratelli) o esterno (prof. per professore); ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] : «Se non daranla, rapirolla» (Monti I, 184), anche con elementi diversi dal verbo (preposizioni, avverbi, locuzioni avverbiali: Migliorini 1975): «sópravi» (D’Annunzio); «in bràccioli» (Alberti).
Con l’➔imperativo affermativo (Russi 2008 ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] funzione di soggetto (a differenza di quel che accade in altre lingue romanze; ➔ lingue romanze e italiano). Si hanno, infine, locuzioni fisse formate da un’espressione avverbiale + preposizione, tra cui fino a, invece di, pur di:
(69) Via via che il ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] lingue, essi sono particolarmente frequenti nel lessico italiano. Rinviando per i diversi tipi alle voci apposite (➔ locuzioni; ➔ polirematiche, parole; ➔ binomi irreversibili; una lista in Jezek 2005: 41), richiamiamo qui le categorie principali.
(a ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; ➔ sintagma nominale) – indicati come «determinanti» (Prandi 2006) o «specificatori» (Andorno 2003) – che hanno essenzialmente la funzione di indicare se il referente del nome è definito o no ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] richiedono una risposta sì / no (ti ho chiesto se vieni a cena); la congiunzione come oppure pronomi, avverbi o locuzioni preposizionali interrogative come chi, che cosa, come, dove, perché, quale, quando, quanto, ecc.; nelle altre (ti ho chiesto chi ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] al Sud.
Un altro fenomeno connotato geograficamente a proposito delle lettere doppie è il ➔ raddoppiamento sintattico. Questa locuzione indica la pronuncia come parola unica di due parole contigue, in cui la consonante iniziale della seconda ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] è la scelta decisamente favorita nei titoli seguiti da nome proprio – dottor(*?e) / ingegner(*?e) X –, nonché in certe locuzioni idiomatiche – a maggior(*?e) ragione – o certi composti sintagmatici – calor(*e) bianco. Opzionalmente, il troncamento si ...
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locuzione
locuzióne s. f. [dal lat. locutio -onis, der. di locutus, part. pass. di loqui «parlare»]. – 1. ant. o raro. L’atto, e anche il modo, o la facoltà, di parlare; elocuzione. 2. a. In linguistica, gruppo di parole (che non raggiunge...
cavallo
s. m. (f. -a) [lat. caballus «cavallo da lavoro, cavallo castrato»] (pl. -i; pl. ant. cavagli). – 1. a. Mammifero ungulato perissodattilo, erbivoro, della famiglia equidi, già presente con i suoi più antichi antenati nell’eocene inferiore...