In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] generalmente il concetto di p. nella filosofia e nella logica medievali.
È nella filosofia ottocentesca che comincia a sono gli «obiettivi» di A. Meinong, puri contenuti proposizionali che possono essere riconosciuti veri o falsi nell’atto del ...
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SIGNIFICATO
Federica Casadei
Antonio Rainone
Linguistica. - Cardine della riflessione sul linguaggio, poiché questo serve innanzitutto a significare, e luogo della relazione mondo-pensiero-linguaggio, [...] 'ultimo aspetto del s. la distinzione tra il s. proposizionale, che una frase ha, indipendentemente dai contesti d'uso, 29 (1919), pp. 32-63, 190-222, 345-80 (rist. in Id., Logic and knowledge, Londra 1956, pp. 175-282; trad. it., Milano 1961, pp. ...
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TRADUZIONE
Enrico Arcaini
Teoria della traduzione. - Nel corso dei secoli, la t. ha avuto varie definizioni che sembrano coincidere con le esigenze particolari dei tempi. Si è parlato di volta in volta [...] (sistema sintattico-semantico, atto illocutorio, modalità proposizionale); segno, inteso come le regole e v. per es. il termine "metabolizzare") per il tipo di logica argomentativa che li definisce con un maggiore o minore grado di coesività interna ...
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proposizionale
propoṡizionale agg. [der. di proposizione]. – In logica matematica, che si riferisce a proposizioni: calcolo p., il calcolo delle proposizioni (v. proposizione, n. 2); variabile p., variabile che rappresenta una proposizione.
calcolo1
càlcolo1 s. m. [dal lat. calcŭlus, propr. «pietruzza» (cfr. càlcolo2), attrav. il sign. di «gettone per fare i conti»]. – 1. a. Successione più o meno lunga di operazioni atte a fornire la soluzione di un dato problema aritmetico,...