Famiglia originaria del Reggiano, ebbe potenza in Reggio, a partire dalla metà del sec. 12º, con Guido I. Imparentatosi col papa Innocenzo IV, avendone sposato la sorella, Guido dette avvio al processo [...] ghibellina e fu poi proclamato (1331) vicario imperiale di Ludovico il Bavaro. Giberto II (m. 1354), figlio di Fogliani, si originò da Corrado Fogliani, fratello uterino del duca Francesco Sforza di Milano, che nel 1466 ottenne da Alfonso II re di ...
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Figlio (n. 1413 - m. Lione 1465) di Amedeo VIII e di Maria di Borgogna. Morto il fratello maggiore Amedeo (1431), assunse (1434) la luogotenenza generale dello stato in nome del padre ritiratosi nell'eremitaggio [...] Maria, vedova di F. M. Visconti, finì col riconoscere il nuovo signore di Milano Francesco Sforza. Così non gli riuscì di ottenere per il figlio Ludovico il possesso di Cipro (aveva sposato nel 1432 Anna di Lusignano, sorella del re dell'isola ...
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Nobile famiglia calabrese, originaria di Caccuri (Catanzaro), la cui fortuna risale specialmente a quei suoi membri che si posero (dopo il 1418) al servizio di Francesco Sforza, e cioè Angelo (m. 1472), [...] segretario dello Sforza, poi segretario ducale di Milano sotto Galeazzo Maria, e i suoi nipoti Francesco detto Cicco (v.) e Giovanni (v.). autore di un De reservationibus beneficiorum, il cardinale Ludovico (m. 1568), legato pontificio al Concilio di ...
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Figlio (m. Salò 1585) di Girolamo, alla morte del quale fu allevato dallo zio cardinale Guido Ascanio Sforza di Santafiora e avviato alla vita militare nell'esercito pontificio; nel 1556 si segnalò combattendo [...] figlia di Cosimo I (sposata nel 1556); innamoratosi poi di Vittoria Accoramboni, moglie di Francesco Peretti, ne uccideva il marito (1583), e la sposava due anni dopo. Morto però O., l'Accoramboni fu uccisa subito dopo per ordine di Ludovico Orsini. ...
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Umanista (Milano 1441 circa - Garlasco dopo il 1508). Fu alla corte degli Sforza con varia fortuna, subendo anche il carcere sotto Galeazzo Maria: raccontò le sue sofferenze nel Libellus de carcere (1483), [...] , partecipando a parecchie spedizioni militari. Nel 1476 tornò in Lombardia; dopo il 1500, deluso per non aver avuto da Ludovico il Moro i riconoscimenti che si aspettava, si ritirò a Garlasco (Pavia), ove aprì una scuola di eloquenza. Lasciò ...
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Signore di Osimo (m. 1494). Dopo aver militato a lungo sotto lo Sforza, ucciso il rivale Giacomo Leopardi, con l'appoggio della parte popolare, e nominato gonfaloniere di Osimo (1485), fidando sul consenso [...] esercito comandato da Gian Giacomo Trivulzio, e G., nonostante si fosse rivolto per aiuti persino al sultano ottomano Bāyazīd II, dovette arrendersi (1487). Passò poi al servizio di Ludovico il Moro, che temendo di esserne tradito lo fece impiccare. ...
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Capitano (n. 1418 - m. Calliano 1487); dapprima al servizio di Francesco Sforza duca di Milano, quindi di Ludovico il Moro, al quale (1479) consegnò Tortona, passata poi negli stati del papa. Capitano [...] generale della Repubblica di Venezia, fu da questa inviato in aiuto del papa durante la guerra della congiura dei Baroni, ed assunse il comando delle truppe pontificie. Assediato in Roma (1486), dovette ...
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Famiglia nobile, ramo dei signori di Fogliano di Reggio nell'Emilia, avente come capostipite Corrado Fogliani, fratello uterino del duca Francesco I Sforza di Milano. Corrado, che già possedeva i feudi [...] re di Napoli il diritto di aggiungere a quello di Sforza il cognome d'Aragona. Francesco, figlio di Ludovico, iniziò la linea dei marchesi di Pellegrino, che si estinse con Giovanni Sforza Fogliani d'Aragona (1697-1780), ministro di Carlo III (1746 ...
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Figlio naturale (n. 1465 - m. 1523) del duca di Milano Galeazzo Maria. Fu dapprima signore di Francavilla e luogotenente del re di Napoli; nel contrasto dinastico a Milano si schierò con Ludovico il Moro. [...] Quando (1512) con Massimiliano risorse la fortuna degli Sforza, fu creato capitano generale dei Milanesi. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] un determinato rapporto» (B. Croce, che cita al riguardo Ludovico Zuccolo, in Storia dell’età barocca, cit., pp. 124 alle condizioni, cit., p. 239), dal quale si sarebbe invano sforzato di uscire. Era, invece, proprio l’aspirazione a immergersi nella ...
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empire
(o émpiere) v. tr. [lat. implēre, comp. di in- e plēre (usato solo in composizione e nei der.: cfr. plenus «pieno»)] (pres. indic. émpio, émpi, émpie, empiamo, empite, émpiono; pres. cong. émpia, ecc.; imperat. émpi, empite; pass. rem....