NICCOLÒ II
Annamaria Ambrosioni
Ben poco conosciamo di lui prima della elevazione al pontificato, e quasi nulla del periodo anteriore al 1045. Sappiamo infatti solo che Gerardo era originario della [...] sarebbe allora caduta il 6 dicembre), o il santo patrono del luogodi origine del papa (B.-U. Hergemöller): se si tiene presente la diffusione del culto del santo vescovo di Mira nell'Italia centromeridionale, favorita tra l'altro da Montecassino (C ...
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Shintoismo
Silvio Vita
Introduzione
Il termine 'shintoismo' è stato diffuso nel secolo scorso dai primi interpreti moderni della cultura giapponese che lo utilizzarono per indicare il complesso delle [...] , il Jinja honchō o 'Agenzia Centrale per i Santuari dei Kami', che serve all'amministrazione dei luoghidiculto. L'idea iniziale era di modellare lo shintō sulle altre religioni, in particolare ci si voleva ispirare alla concezione della 'Chiesa ...
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Zosimo, santo
Alessandra Pollastri
Successe a papa Innocenzo I. Il Liber pontificalis attesta che Z. era di origine greca e figlio di un certo Abramo, il che fa supporre che fosse di discendenza ebraica. [...] di Ciriaca sulla via Tiburtina (Le Liber pontificalis, p. 225). Non vi è notizia di un culto antico nei confronti di de Rome", 81, 1969, p. 738 (a proposito del luogodi sepoltura di Z.).
A Dictionary of Christian Biography, IV, London 1887, s ...
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STEFANO II
Paolo Delogu
Figlio di un Costantino, apparteneva ad una famiglia nobile romana che aveva le case nella regione della via Lata (via del Corso). Non se ne conosce la data di nascita. Rimasto [...] di ristabilire il culto delle immagini sacre, la cui abolizione, decretata dal padre di Costantino, Leone III, era da decenni causa di elemento di controllo del processo di riorganizzazione ecclesiastica in quel Regno, in luogodi Bonifacio, ...
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Eugenio II
Jean-Marie Sansterre
Nonostante la sua origine non sia specificata nel più antico manoscritto delle biografie papali del sec. IX, E. fu verosimilmente romano, come riferiscono posteriori [...] della simonia, la condotta e i doveri dei vescovi e degli altri membri del clero, l'istruzione dei chierici, i luoghidiculto e i loro servizi, la disciplina dei monasteri, il riposo domenicale, il comportamento dei laici in chiesa e la morale ...
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Paolo I, santo
Paolo Delogu
Appartenente ad una famiglia della nobiltà cittadina romana che aveva le sue case nella regione della via Lata (via del Corso), fin da piccolo venne allevato ed educato nelle [...] di S. Andrea al Soratte con i monasteri ad esso collegati di S. Stefano e S. Silvestro, perché servissero come luogodi sosta e di del sostegno che dava al culto delle immagini. Egli accusò tutto il mondo bizantino di eresia, senza distinguere tra ...
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Giovanni III
Maria Cristina Pennacchio
G., originariamente Catelino, era nato a Roma ed era figlio di un senatore romano e governatore provinciale, il cui nome, Anastasio, farebbe pensare a un'origine [...] nr. 18); la terza epigrafe, di cui non si può accertare il luogodi conservazione originario, ricordava il nome di G. che "hoc opus excoluit" V. Fiocchi Nicolai, Strutture funerarie ed edifici diculto paleocristiani di Roma dal III al VI secolo, in ...
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Medina
Città dell’Arabia Saudita, nel Higiaz, capoluogo dell’omonima provincia. Nota dai tempi preislamici come Yathrib, assunse il nome di M. («la città del Profeta») nel 622. Durante la lotta di [...] M. in città di provincia e Damasco in capitale. Circondata di venerazione come luogo santo e divenuta centro di studi religiosi, M. seguì le sorti della Mecca. Divenuta luogodi pellegrinaggio per il culto della tomba di Maometto, ivi sepolto ...
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La religione rivelata da Gesù Cristo, che è in pari tempo fondatore del c. e oggetto di adorazione. Alcuni caratteri del c. (religione divinamente rivelata, dogmatica, missionaria, universalistica, soteriologica [...] Da tutte le altre tuttavia si differenzia per il tratto distintivo del cultodi Cristo, che è Dio fattosi uomo per salvare l’uomo, di Dio, assemblea santa, Chiesa. Il diventare membro di questo popolo dipende da alcune condizioni: in primo luogo, ...
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Dottrina che riguarda i destini ultimi dell’umanità e del singolo. È una parte delle credenze coessenziale all’idea stessa della religione e questo spiega perché credenze escatologiche s’incontrino sia [...] cultodi Puluga (isole Andamane) e, con qualche differenziazione, in quello di Ja Pudeu (pigmoidi della Malacca): dopo l’annientamento delle manifestazioni di ’opera di Origene, l’e. si liberò di ogni elemento apocalittico giudaico per dar luogo a ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione simbolica: l. di salvazione, l. di purificazione,...
tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in sé sia o potrebbe essere spiacevole, dannosa,...