Letterato italiano (Trieste 1902 - Milano 1965); la sua figura di intellettuale raffinato ed eccentrico, dapprima nota nella ristretta cerchia degli specialisti, è stata oggetto di crescente interesse [...] Vienna e anche Berlino dovessero essere considerate centri produttori della vita intellettuale europea.
Vita
Figlio di un tedesco luterano (morto nel 1903) e di un'italiana appartenente alla piccola borghesia ebraica di Trieste. Non completò gli ...
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Regista cinematografico danese (Copenaghen 1889 - ivi 1968); uno degli autori di maggiore rilievo della storia del cinema. Fuori da ogni prospettiva di generi, coerente nel portare fino alle ultime conseguenze [...] Ha vinto il Leone d'oro a Venezia, nel 1955, per Ordet (1954, "La parola").
Vita e opere
L'ambiente luterano nel quale visse la prima parte della sua vita e la cultura che assimilò lasciarono traccia nella predilezione per problematiche esistenziali ...
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SECKENDORFF, Veit Ludwig von
Scrittore politico tedesco, nato il 20 dicembre 1626 a Herzogenaurach, morto a Halle il 18 dicembre 1692. Consigliere segreto e cancelliere successivamente dei duchi di Sassonia-Coburgo-Gotha [...] e di economia, secondo i principî del cameralismo tedesco, del quale proprio il S. è, forse, il principale rappresentante. Luterano convinto, anzi sotto l'influenza del pietismo, il S. si rivolse poi a difendere la propria religione, nel campo ...
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Bergman, Ingmar (propr. Ernst Ingmar)
Giuseppe Gariazzo
Regista cinematografico e teatrale svedese, nato a Uppsala il 14 luglio 1918. Autore fortemente radicato nella cultura teatrale e letteraria del [...] infanzia, trascorsi tra continui spostamenti da un paese all'altro seguendo gli itinerari del padre, pastore luterano, avrebbero lasciato un segno evidente nell'opera cinematografica di B., attraversata dai temi ricorrenti del conflitto generazionale ...
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Teologo e umanista (Schlettstadt, Alsazia, 1450 - ivi 1528). Studiò a Friburgo, Erfurt e Heidelberg e dal 1498 fu professore in quest'ultima sede di retorica e poetica. A lui l'imperatore Massimiliano [...] . W. considerò da principio con simpatia il movimento riformatore iniziato da Lutero, ma poi davanti all'indirizzo decisamente antiecclesiastico assunto dal movimento luterano se ne ritrasse. Tra le sue opere ebbero larga diffusione l'Epitome ...
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PUCCERELLI, Francesco
Lucio Biasiori
PUCCERELLI, Francesco. – Nacque a S. Giovanni Valdarno da Angelo. L’assenza dei registri battesimali nell’archivio parrocchiale di S. Giovanni e in quello vescovile [...] .
Fonti e Bibl.: I costituti di don Pietro Manelfi, a cura di C. Ginzburg, Firenze 1970, p. 39; S. Caponetto, Un ‘luterano’ fiorentino del cinquecento: il notaio ser F. P., in Studi sulla Riforma in Italia, Firenze 1987, pp. 297-313; D. Cantimori ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Riforma lascia un segno profondo nella vita musicale tedesca, non solo per quanto riguarda [...] viceversa. Non manca naturalmente la creazione ex novo di testi poetici e melodie, a partire da quelli prodotti dallo stesso Lutero. Tuttavia anche quando è di nuova composizione, la melodia corale affonda le sue radici in un repertorio di formule o ...
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pallacanestro
Alessandra Lombardi
Velocità e precisione
La pallacanestro (in italiano chiamata comunemente anche con il termine inglese basket) è un gioco di origine statunitense nato alla fine dell’Ottocento [...] uno o più giochi diversi, ma è stata letteralmente inventata nel 1891 da James A. Naismith, un pastore luterano all’epoca insegnante presso la scuola della YMCA (Young men’s christian association «Associazione dei giovani cristiani») di Springfield ...
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MOLESCHOTT, Jacob
Alessandra Gissi
(Jacobus Albertus Willebrordus). – Nacque il 9 ag. 1822 a ’s-Hertogenbosch, nella regione del Brabante settentrionale. La madre, Elizabeth Antonia van der Monde, era [...] 'alimentazione.
Il M. frequentò dapprima un collegio a Boxtel, nei pressi di ’s-Hertogenbosch, fino a quando un pastore luterano ne divenne il precettore privato. Apprese così la lingua francese, tedesca, inglese e latina. In seguito si iscrisse al ...
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Teologi italiani del sec. 16º che hanno dato il nome alla dottrina teologico-morale del socinianesimo, diffusa negli ambienti colti d'Europa nei secc. 16º, 17º e 18º e conservata ancora a fondamento delle [...] prestissimo alle idee protestanti, avviò la critica di ogni tradizione e dogma, non solo cattolico, ma anche luterano, calvinista e zwingliano, seguendo l'ispirazione di Camillo Renato, il quale, fondandosi su uno spiritualismo mistico, propugnava ...
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luterano
agg. e s. m. (f. -a). – Relativo a Lutero o alla sua dottrina: teologia l.; la Chiesa l.; come sost., seguace di Lutero, e in senso più ampio chi segue e professa il luteranesimo (v. anche evangelico e protestante); vecchio l., aderente...
protestantesimo
protestantéṡimo (raro protestantismo) s. m. [der. di protestante]. – 1. L’insieme delle confessioni e dei movimenti cristiani che traggono origine, direttamente o indirettamente, dalla Riforma protestante (il termine fa riferimento...