Figlio ultimogenito (m. Mileto 1101) di Tancredi di Altavilla, venne in Italia (metà sec. 11º) quando il fratello Roberto il Guiscardo già aveva fatto fortuna. Rivelatosi subito guerriero capace, conscio [...] e Messina. Alla morte del Guiscardo aiutò più volte il nipote Ruggero di Puglia, ma facendosi cedere in compenso i territorî della Sicilia e della Calabria che ancora gli mancavano. Dopo aver riportato la religione cattolica in Sicilia, pose a capo ...
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Regista e attore cinematografico italiano (Genova 1914 - Roma 1974). Nell'immediato dopoguerra fece proprie alcune istanze del neorealismo, o con storie a forti tinte e di presa popolare (Il testimone, [...] Gadda, traccia un efficace ritratto di ambiente. I toni della commedia si increspano nel grottesco di Divorzio all'italiana (1962 ). Il suo ultimo film è Alfredo Alfredo (1972); a M. Monicelli aveva lasciato la realizzazione di Amici miei (1975), ...
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Giambattista Pamphili (Roma 1574 - ivi 1655). Avvocato concistoriale, poi nunzio a Napoli (1621) e in Spagna (1626), cardinale (1629), successe a Urbano VIII nel 1644. Il suo pontificato fu caratterizzato [...] la dottrina di Giansenio. Curò l'abbellimento edilizio di Roma giovandosi dell'opera di G. L. Bernini, F. Borromini e G . Martino al Cimino (1646-52, a opera di F. Borromini con M. A. De Rossi). Notevoli i suoi ritratti: nella galleria Doria-Pamphili, ...
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Figlio (n. tra il 1051 e il 1058 - m. 1111) di Roberto il Guiscardo e di Alberada di Buonalbergo, dopo aver partecipato alla campagna dell'Epiro contro i Bizantini insieme col padre, alla morte di questo [...] . Dopo che Raimondo di Saint-Gilles, conte di Tolosa, pretendente anch'egli al principato, fu partito per Gerusalemme come capo dell'esercito, difese Antiochia dalle pretese dei Bizantini e poi dagli Arabi di cui subì per due anni la prigionia. Nel ...
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Storico italiano (Russi 1904 - Firenze 1966); prof. di storia moderna nelle univ. di Messina (1940), Pisa (1941) e Firenze (1951); socio corrispondente dei Lincei (1953). Ha svolto ricerche fondamentali [...] protestanti. Continuò poi a occuparsi del pensiero e della vita religiosa del Rinascimento e insieme studiò riformatori di storia ereticale italiana del Cinquecento (1960); L'utopia ecclesiologica di M. A. De Dominis (1960). Gli Studi di storia (1959 ...
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Ammiraglio (n. Scalea o Lauria 1245 circa - m. in Catalogna 1304), figlio di Bella, nutrice di Costanza di Svevia, che fu poi regina d'Aragona. Per la protezione di costei L. ebbe cariche importanti in [...] , facendo prigioniero lo stesso reggente Carlo (il futuro Carlo II). Più tardi assalì l'isola di Gerba. Accorso in difesa dell'Aragona (1285), minacciata da Filippo III di Francia, sconfisse la flotta avversaria a Las Formiguas, presso il Golfo di ...
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Duca e marchese del Friuli (m. Verona 924); nipote per parte di madre di Ludovico il Pio, dopo la detronizzazione di Carlo il Grosso ottenne la corona del regno d'Italia (888). Ma, sconfitto alla Trebbia [...] X la corona imperiale, tra continue lotte per l'opposizione dei grandi signori, che finirono col contrapporgli Rodolfo, re dell'Alta Borgogna. Sconfitto (923) a Fiorenzuola, le vicende di B. da questo momento sono quanto mai oscure. Morì, pugnalato ...
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Cencio Savelli (m. 1227), romano, tesoriere della Santa Sede (1188), nominato da Celestino III canonico di S. Maria Maggiore, poi cardinale diacono di SS. Giovanni e Paolo, fu eletto pontefice il 18 luglio [...] Impero a Federico II e accettò l'unione nelle sue mani di Sicilia e Impero nella speranza che Federico si ponesse a capo della crociata. Cercò di comporre la lotta tra i Comuni e Federico con un atto conciliativo detto la cauzione di O. III, che però ...
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Anatomista e medico (Roma 1654 - ivi 1720). Lettore di anatomia alla Sapienza (1684) e prorettore, contribuì col suo insegnamento alla riforma degli studî medici, per i quali propugnò un indirizzo eminentemente [...] (De subitaneis mortibus, 1707, e De motu cordis et aneurysmatibus, post., 1728, su problemi di patologia cardiaca; De noxiis paludum effluviis eorumque remediis, 1717, sulla malaria). Curò un'edizione della Metallotheca di M. Mercati (1717). ...
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Anatomo-patologo e clinico italiano (Roma 1847 - ivi 1935). Svolse la sua attività a Roma prima come medico negli ospedali, poi (1881) come prof. di anatomia patologica all'università. Socio nazionale [...] liquor dei meningitici (1884). Particolare risonanza ebbero la scoperta e lo studio completo della degenerazione primaria del corpo calloso nell'alcolismo cronico (malattia di M. e Bignami) e il gruppo di studî sulla malaria, fra i quali primeggiano ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
ergastolo della patente loc. s.le m. Nel linguaggio delle cronache giornalistiche, il ritiro a vita dell’autorizzazione alla guida in conseguenza di infrazioni del Codice della Strada di particolare gravità. ◆ Ben altra quindi sarebbe stata...