Nel diritto costituzionale romano, termine con cui si usava indicare le magistrature, in quanto il loro esercizio non era retribuito, ma conferiva un grande prestigio. Ciò portò in seguito a distinguere [...] La carriera politica, in età repubblicana, era detta cursus honorum (➔ cursus); l’espressione ius honorarium si riferiva a quella parte del diritto romano che promanava dall’editto del pretore e degli altri magistrati aventi funzioni giurisdizionali. ...
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senato
(dal lat. senatus, der. di senex «vecchio, anziano») Nella Roma antica, nome del supremo consiglio dello Stato, costituito, almeno in origine, da persone anziane. Il nome è attribuito, per analogia, [...] sociale, concedeva onori; all’estero, dirimeva le controversie tra le comunità alleate o autonome. La tendenza del S. a sostituirsi ai magistrati e al popolo si accentuò sempre di più nel corso della storia repubblicana, fino a che alla fine del 2° e ...
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Nel diritto pubblico romano, atto con cui un magistrato munito di imperium dichiarava pubblicamente i criteri cui era ispirata la sua attività di governo. Particolare rilievo assunsero, nel corso dell’epoca [...] popolo romano. La facoltà di emettere e. spettò inizialmente all’imperatore, perché munito anch’egli, al pari degli altri magistrati, di imperium (proconsulare maius et infinitum), tanto che inizialmente, in età augustea, l’e., diretto per lo più a ...
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diritto Nel diritto pubblico romano, intercessio era il potere di veto, il cui esercizio consentiva di impedire il compimento di atti costituzionalmente rilevanti. In particolare, spettava: ai tribuni [...] In particolare, l’intercessio del tribuno si fondava sul suo ius auxilii, cioè sul diritto di impedire qualunque atto del magistrato patrizio che potesse nuocere alla plebe o a un singolo plebeo, e veniva esercitata o di libera iniziativa del tribuno ...
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crimenlèse Nel linguaggio giuridico, termine derivato dal latino crimen laesae (maiestatis), con cui si indica il delitto di lesa maestà, o più brevemente ildelitto di maestà; in origine, nel diritto romano, [...] ogni delitto contro la maestà del popolo romano e dei suoi magistrati, in seguito ogni delitto contro regnanti, principi, signori feudali e, in genere, contro lo stato e i suoi magistrati. ...
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Popolo
Mario Caravale; Claudio Cesa
di Mario Caravale e Claudio Cesa
POPOLO
Antichità e Medioevo di Mario Caravale
Età antica
a) Il demos greco
La storiografia ha da tempo sottolineato la pluralità [...] istituzionale romano del suo tempo (verso la metà del II secolo a.C.) individuandone un'articolazione in tre parti - i magistrati, in primo luogo i consoli, il Senato e il popolo - tra loro strettamente connesse e reciprocamente integrate al punto da ...
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Giustiziere
AAndrea Romano
Un noto passo dell'arcivescovo e cronista salernitano Romualdo Guarna (m. 1181) c'informa che "Rogerio in regno suo perfecte pacis tranquillitate potitus, pro conservanda [...] ) con i grandi giustizieri (ibid., pp. 107 s., 124 ss.) e se, ancora nelle Assise del 1220, Federico si riferiva a Magistri Iustitiarii, dopo il 1231 è probabile che già vi fosse un solo gran giustiziere del Regno, seppure non sia da escludere la ...
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Diritto
Titolo di alcune magistrature giudicanti che in passato dipendevano direttamente dal sovrano, da cui il nome.
Corte d’assise
Organo giurisdizionale penale, a composizione collegiale, competente [...] rispetto ai delitti di particolare gravità per tipo e misura di pena, nonché per maggiore allarme sociale. È composta da 2 magistrati togati (cosiddetti di carriera), di cui uno di C. d’appello che assolve alla funzione di presidente, e da 6 giudici ...
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Corpo di persone unite dall’esercizio di una medesima professione o dall’essere investite di una stessa carica.
Nel mondo romano, scopo del collegium era principalmente il culto (come nei 4 grandi c., [...] auguri, dei VII viri epulones, dei XV viri sacris faciundis). Per il principio di collegialità ciascuno dei magistrati costituenti il collegium era investito della somma dei poteri spettanti alla magistratura: ciascuno poteva quindi dare istruzioni ...
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GRASSI, Giuseppe
Gaetano Quagliarello
Nacque a Lecce, nel Salento, l'8 maggio 1883, secondogenito di Pasquale e di Michelina Apostolico, in una famiglia d'antica nobiltà provinciale.
Il casato vantava [...] del 1799; il padre era un proprietario terriero di sentimenti liberali, la madre proveniva da una famiglia di magistrati borbonici di stretta osservanza cattolica la quale, dopo l'Unità, trovò naturale collocazione nelle fila dell'intransigentismo ...
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magistrato
s. m. [dal lat. magistratus -us, der. di magister «capo, soprintendente»]. – 1. a. Nel linguaggio amministr., e anche letter., del passato, con sign. generico (che continua quello originario latino), persona, oppure organismo, che...
filo-magistrati
agg. inv. Favorevole alla magistratura. ◆ Molti segnali indicano che il consenso al Polo, e in particolare a Forza Italia, è oggi più consistente di qualche tempo fa. Giova a questo schieramento il radicalizzarsi (o l’imbarbarirsi)...