JULIEN, Jean-Antoine (Julien de Parme)
Rossella Canuti
Nacque il 23 apr. 1736 a Cavigliano presso Locarno, in una famiglia di muratori; ma le sue origini e il suo stesso nome rimangono misteriosi.
Le [...] suo committente fino alla morte, sopraggiunta nel 1774. Da allora il maggior referente dello J. divenne Louis-Jules Barbon-Mancini-Mazarin, duca del Nivernais, presso il quale lo aveva introdotto lo stesso Tillot. L'artista rimase perennemente grato ...
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BATTAGLINI, Angelo
Augusto Campana
Nato a Rimini il 25 febbr. 1759, terzogenito del conte Filippo e della romana Anna Fagnani, dopo la morte dei genitori fu mandato a studio a Roma al collegio Nazareno [...] . 1821), pp. 341-373, poi nelle Dissertazioni..., II, Roma 1825, pp. 369-400, e rimase sconosciuta allo stesso G. Mancini, che giunse alle stesse conclusioni (F. Griffolini, Firenze 1890); cose minori nelle Effemeridi letterarie di Roma, I (ott-dic ...
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MANFREDI, Giuseppe
Fulvio Conti
Nacque il 17 marzo 1828 a Cortemaggiore, nel Piacentino, da Domenico, cassiere degli stabilimenti di beneficenza, e da Paolina Fogliazzi. Compiuti i primi studi nel paese [...] marzo 1876 subentrò alla Destra nel governo del Paese. Fra di loro figurava il nuovo ministro di Grazia e giustizia P.S. Mancini, che già il 21 maggio 1876 conferì al M. la carica di procuratore generale di Roma, proponendolo poco dopo per la nomina ...
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PICA, Giuseppe
Carmine Pinto
PICA, Giuseppe. – Nacque a L’Aquila il 9 settembre 1813 da Giovanni e Niccola Sardi.
La sua famiglia apparteneva al ceto medio meridionale che aveva guadagnato potere economico [...] di preparare misure speciali. Pica e altri deputati meridionali, come Giuseppe Massari, Giuseppe Pisanelli, Pasquale Mancini e Spaventa, erano gli interpreti degli ambienti provinciali più spaventati da questo fenomeno e maggiormente determinati a ...
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GIORGIO di Gallipoli (Georgius Callipolitanus Chartophilax)
Sondra Dall'Oco
Poeta italo-bizantino, originario di Gallipoli e vissuto nel sec. XIII. Fu archivista della chiesa greca della sua città: è [...] X plutei V [sic], in Byzantinische Zeitschrift, XX (1911), pp. 373-383; il codice messinese è stato descritto da A. Mancini, Codices Graecii monasterii Messanensis S. Salvatori, Messina 1907, pp. 95-97. L'edizione dei testi di G. è stata approntata ...
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CORONEDI, Giusto
Giuseppe Armocida
Nacque a Bologna il 13 ag. 1863, da Cesare e da Vincenza Giusti. Compì nella sua città gli studi medi e si iscrisse quindi alla facoltà di medicina dell'università [...] e si formarono allievi di valore che raggiunsero poi la cattedra, come R. Luzzato, P. Niccolini e A. Aiazzi Mancini. Nel 1935, raggiunti i limiti di età, lasciò l'insegnamento attivo e divenne professore emerito dell'ateneo fiorentino.
Pur ...
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BAZZANI, Alessandro, detto il Bazzanone
Elena Povoledo
Figlio di Carlo e di Adelaide Pozzi, nacque ad Odessa nel 1846. Ancora giovanissimo seguì il padre sia nella professione, esercitandosi quattordicenne [...] di realizzatore, prima per, la formazione pseudo-stabile "La Casa di Goldoni" diretta da Ermete Novelli (1900, con M. Mancini e S. Novelli quali scenografi) e poi per la Stabile dell'Argentina diretta da Eduardo Boutet (1905, con D. Cambellotti ...
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GIULIETTI, Giuseppe Maria
Alessandro Volterra
Nacque a Casteggio (Pavia) il 28 dic. 1847 da Giulio e da Teresa Venco. Compiuti i primi studi al collegio nazionale di Voghera, a diciotto anni (1866) [...] della spedizione, oltre a destare commozione e risentimento, alimentò molte polemiche in Italia dove il ministro degli Esteri P.S. Mancini sollecitò l'apertura di un'indagine da parte del governo egiziano dal momento che l'attacco era avvenuto in un ...
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LIGUSTRI, Tarquinio
Maria Barbara Guerrieri Borsoi
Nacque a Viterbo, dove fu battezzato l'8 ag. 1564, da Giovan Pietro e Faustina Laziosi (Angeli). Non si hanno notizie sulla sua formazione artistica [...] (1642), a cura di J. Hess - H. Röttgen, Città del Vaticano 1995, I, p. 168; III, p. 547 nota C 70, 32; G. Mancini, Considerazioni sulla pittura, a cura di A. Marucchi - L. Salerno, I, Roma 1956-57, p. 256; A. Zuccari, Arte e committenza nella Roma di ...
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CAFFI, Ippolito
Mary Pittaluga
Nato a Belluno il 16 ottobre del 1809, da Giacomo e da Maria Castellani, dopo un alunnato presso i bellunesi Antonio Federici e Antonio Tessari, fu avviato a Padova dove [...] 1893, pp. 23-26 (lettere ad A. Tessari del 16 settembre e 5 ott. 1847 ed a G. Codemo del 21 giugno 1866); E. Mancini, Lettere inedite di I. C., in Annuario 1925-26del R. Ist. magistrale "Giustina Renier", Belluno 1926, pp. 37-48; W. Arslan, Le vedute ...
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mancinismo
s. m. [der. di mancino]. – Condizione per cui in un individuo la mano sinistra e spesso tutta la parte sinistra del corpo (occhio, gamba, ecc.) prevalgono, per forza, rapidità e precisione di movimenti, sulla mano destra e sul lato...
mancino
agg. [der. dell’agg. manco «sinistro»]. – 1. a. non com. Sinistro: mano m., anche sostantivato (v. mancina); piede m.; Sempre acquistando dal lato m. (Dante). b. Detto di persona che presenta mancinismo, e quindi usa la mano sinistra...