WAHHĀBITI
Carlo Alfonso Nallino
. In arabo wahhābiyyah, al sing. wahhābī, è il nome che gli avversarî, seguiti dagli scrittori europei, diedero e dànno ai seguaci del movimento di rigorismo musulmano [...] viventi o defunti, il credere nell'intercessione loro o di Maometto stesso per ottenere favori materiali in questa vita e in prim'ordine nella politica internazionale nel vicino Oriente. Su tutto ciò v. ibn sa‛ūd, XVIII, p. 683; qui basti aggiungere ...
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NEǴD (o naed; A. T., 91)
Giuseppe STEFANINI
Carlo Alfonso NALLINO
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Regione naturale dell'Arabia, con carattere di altipiano (e tale appunto è il significato di naǵd in arabo), [...] più d'un milione, di cui quasi metà in sedi fisse (v. arabia).
Dal punto di vista religioso gli abitanti del Neǵd sono musulmani persiano.
L'unificazione dell'Arabia per opera di Maometto stabilì un certo ordine nelle condizioni anarchiche del Neǵd ...
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QUACCHERI (o quacheri)
Alberto Pincherle
Italianizzazione dell'inglese Quakers "tremanti", soprannome derisorio dato ai seguaci della predicazione di G. Fox (ma una setta femminile di tal nome esisteva [...] due anni dopo, si unì ad esso W. Penn il giovine (v.). La fiera persecuzione (che con brevi intervalli durò anche sotto Giacomo Venezia); Mary Fisher si presentò nel 1658 ad Adrianopoli al sultano Maometto IV, che la rimandò; J. Luffe e J. Perrot ...
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LEPANTO (in greco Naúpaktos; A.T., 82-83)
Camillo MANFRONI
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Città e porto della Grecia, nel nomós di Etolia e Acarnania, posta sulla costa settentrionale dello stretto che separa il Golfo di Corinto [...] 1571, occorre pensare che dal giorno in cui Maometto II aveva conquistato Costantinopoli e distrutto l'impero grado da sole di resistere all'urto nemico, rispose il papa Pio V, che si adoperò perché anche Filippo II di Spagna inviasse aiuti navali ...
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RIVELAZIONE
Marcel SIMON
Enrico ROSA
. È la comunicazione agli uomini di realtà o verità soprasensibili e per essenza recondite, anzi inaccessibili alla mente umana ridotta alle sole sue forze, ma [...] 'esperienza, di carattere mistico, e di cui l'estasi (v.) costituisce la forma più notevole. Spesso, un'esperienza di dei fedeli per opera del libro. Così, l'esperienza religiosa di Maometto è alla base del Corano; e la religione dell'Avesta è nata ...
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MONOTEISMO (dal gr. μόνος "solo, unico" e θεός "dio")
Raffaele Pettazzoni
È la credenza in un Dio solo, propria delle religioni che si chiamano appunto "monoteistiche" in contrapposizione alle "politeistiche", [...] "Io sono Jahvè Iddio tuo, tu non avrai altri iddii oltre a me"; Deuteronomio, V, 6-7, cfr. IV, 19 e 35; VI, 4), e ciò specialmente a di una grande personalità religiosa (Mosè, Gesù, Maometto, Zarathustra). Le pretese "tendenze monoteistiche" che si ...
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SCIITI
Carlo Alfonso Nallino
. Dall'arabo shī‛ī, cioè seguace del partito (shī‛ah) di ‛Alī e dei suoi discendenti in linea retta maschile. Sono un complesso di sette musulmane, al quale si contrappongono [...] o come gli sciiti per eccellenza; 3. ismā‛īliti o batiniti (v.), i più lontani dall'ortodossia. Tratto comune a tutti è il ritenere che ‛Alī fosse stato designato da Maometto, con testo (naṣṣ) esplicito, a succedergli, cosicché i primi tre califfi ...
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ZAIDITI
Carlo Alfonso Nallino
. Sono i seguaci della più moderata fra le sette musulmane sciite, cioè di quella che prende il nome dal suo iniziatore Zaid ibn ‛Alī Zain al-‛Ābidīn (v.) e che oggi sopravvive [...] campo della teoria generale delle "radici" del diritto essi restringono l'ig???mā‛ (v. islamismo, XIX, p. 607) all'accordo d'opinione fra i dottori discendenti da Maometto (quindi da ‛Alī), ossia appartenenti alla ahl al-bait; nel loro insieme, non ...
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GIOVANNI III Sobieski, re di Polonia
Jan Dabrowski
Figlio di Jakób Sobieski castellano di Cracovia (cioè primo senatore del regno) e di Teofila Daniłowicz; pronipote, dal lato materno, dell'etmanno [...] 1672 l'enorme spedizione turca, sotto il comando del sultano Maometto IV e il granvisir Ahmed Köprülü, si diresse contro la Polonia di Giovanni Casimiro con l'armistizio di Andrusovo (1667; v.). Nella pace conclusa a Mosca nel 1686 essa dovette ...
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PROFESSIONE di fede
Agostino TESTO
Nicola TURCHI
Storia delle religioni. - È la dichiarazione solenne delle proprie credenze religiose, per dimostrarne la conformità a un corpo di dottrine, specie [...] un carattere di verità assoluta: sia, in altre parole, rivelata. Non v'è quindi professione di fede, ma solo - al più - ammissione ai "Non v'è altro Dio che Allāh e Maometto è il profeta di Allāh". Le due idee fondamentali che Maometto contrappose ...
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profeta
profèta s. m. [dal lat. tardo propheta, gr. προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire»] (pl. -i, ant. -e). – 1. a. In generale, persona che parla per ispirazione di una divinità, manifestandone...
sciita
scïita agg. e s. m. e f. [der. dell’arabo shī῾ī «che è del partito (der. di shī῾a «partito») di Alì e dei suoi discendenti»] (pl. m. -i). – Relativo a sette musulmane la cui origine risale alle guerre civili del primo secolo dell’egira...