L’epifonema (dal gr. epíphō´nēma «voce aggiunta», composto da epí «su, sopra» e phōnē´ «voce») è una figura retorica che consiste in un’espressione sentenziosa, di tenore universale, posta di solito a [...] sentenziose poste a conclusione di un flusso discorsivo.
Cicerone, MarcoTullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a R. Bettarini & G. Contini, Torino, Einaudi.
Quintiliano, Marco Fabio (2001), Institutio oratoria, a cura di A. Pennacini, ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] come artificio poetico, assecondando in questo caso una maggiore analiticità complessiva a cui tenderebbe l’italiano attuale.
Cicerone, MarcoTullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Quintiliano ...
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La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] tendenza a premiare la variazione formale in senso stretto, come è tipico dei testi a larga diffusione di massa.
Cicerone, MarcoTullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, in Id., Tutte le opere, Milano, Arnoldo Mondadori ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] nulla, e se si dovesse trascriverlo si dovrebbe fare un uso continuo di puntini di sospensione» (1993: 1830).
Cicerone, MarcoTullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Fontanier, Pierre (1971), Les ...
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Il termine anfibologia indica ogni espressione che presenti almeno due significati diversi. La figura retorica corrispondente, detta anfibolia, è chiamata nella latinità anche ambiguum e ambiguitas (Lausberg [...] trasmissione, e altri sintagmi di questo tipo, ammettono almeno due significati a seconda della diversa codifica grammaticale.
Cicerone, MarcoTullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Quintiliano ...
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Vedi POMPEI dell'anno: 1965 - 1973 - 1996
POMPEI (Pompeii, Πομπηία, Πομπηίοι)
A. Maiuri
Sommario: Generalità. A) Topografia generale. - B) Cenno storico: 1. Gli avvenimenti storici. 2. Il terremoto. [...] veteres cives e un'eco se ne ha nella difesa che Cicerone assunse del nipote del dittatore Publio Silla (pro Sulla); ma della Fortuna Augusta (anno 2-3 d. C.) eretto da MarcoTullio su suolo privato e quello di Vespasiano lungo il lato orientale del ...
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DELLA BARBA, Pompeo
Franco Aurelio Meschini
Nacque a Pescia (attualm. in prov. di Pistoia) il 16 settembre 1521, da Bartolomeo di Simone, medico, proveniente dalla Lunigiana, e da Lucrezia di Simone [...] filosofici sopra il platonico et divin sogno di Scipione di MarcoTullio, presso G. M. Bonelli, Vinegia 1553.
L finalmente, presso il Giolito, l'edizione in volgare dei Topica di Cicerone, frutto della collaborazione di Simone (sua è la traduzione) e ...
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LAGOMARSINI, Girolamo
Franco Arato
Nacque a Puerto de Santa María (presso Cadice, in Spagna) il 30 sett. 1698 da un mercante genovese e da madre spagnola, e trascorse l'infanzia tra Cadice e Siviglia: [...] estensione piuttosto che in profondità". Fornendo nel 1972 l'edizione del Commentariolum petitionis di Quinto Cicerone (fratello di MarcoTullio), D. Nardo ha confermato questo giudizio, additando la sproporzione tra il faticoso lavoro di collazione ...
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MEDICI, Sisto
Eva Del Soldato
MEDICI, Sisto. – Nacque a Venezia nel 1502 da una famiglia di origini bresciane.
Rimasto orfano, fu allevato dalla nonna e dalla zia. Già intorno ai dieci anni manifestò [...] era preso ogni merito, sopprimendo i nomi del M. e di Marc-Antoine Muret.
Fu durante quegli ultimi anni veneziani che si rafforzò 81r, 88v-92r; O. Toscanella, La Retorica di M. TullioCicerone a Gaio Herennio ridotta in alberi, In Vinegia 1566, c. ...
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Fine (sost.; fino, in rima, nel Detto)
Vincenzo Valente
Come sostantivo, con sensi diversi, ma essenzialmente per indicare " termine ultimo " di luogo, di tempo, di azioni o cose con determinazioni espresse [...] , aspettando, non tarde / a l'alto fine. Ancora, Detto 14, 144 e, nella forma ‛ fino ', 455. il sostantivo ricorre inoltre in tre luoghi del convivio, come traduzione del De Finibus ciceroniano (I XI 14, IV VI 12 e XXII 2; v. Cicerone, MarcoTullio). ...
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tironiano
agg. – Di Marco Tullio Tiróne, schiavo, poi affrancato, di M. T. Cicerone, autore di importanti opere letterarie e grammaticali; in partic., note t., sistema di scrittura tachigrafica (v. nota, n. 1 a) la cui invenzione è attribuita...