Estetica ambientale
Paolo D’Angelo
Una svolta nell’estetica
Per lo meno a partire dagli inizi dell’Ottocento, l’estetica si è autocompresa come filosofia dell’arte. Ancora nella Kritik der Urteilskraft [...] comunque supporre che bellezza naturale e bellezza artistica siano parte di un fenomeno unitario di più ampia portata; MartinHeidegger ha intitolato il più importante contributo all’estetica Der Ursprung des Kunstwerkes (in Holzwege, 1936), mentre l ...
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La riduzione fenomenologica e la questione dell’amore
Jean-Luc Marion
Dall’esperienza alla coscienza dell’esperienza
In ogni indagine filosofica il punto decisivo è l’inizio: infatti una volta che ci [...] cui l’altro non resterebbe più incastonato nei presupposti dell’oggettività (Jean-Paul Sartre), o addirittura dell’ente (MartinHeidegger). Anche un’altra ragione lega la riduzione della donazione alla questione dell’amore: la possibilità. In effetti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ermeneutica e pensiero debole
Costantino Esposito
La prima filosofia ermeneutica in Italia
Nella sua versione più diffusa a livello mondiale, l’ermeneutica è una tendenza di pensiero che parla soprattutto [...] va da Friedrich Daniel Ernst Schleiermacher a Wilhelm Dilthey e a Max Weber, e che, attraverso la svolta ‘ontologica’ di MartinHeidegger, arriverà sino a Hans Georg Gadamer; ed è anche vero che nella storia della filosofia italiana la riflessione ...
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Logica, matematica, evoluzione biologica
Carlo Cellucci
L’influenza della tradizione antievoluzionista
Nei primi anni del nuovo secolo si è imposta all’attenzione una questione che nel Novecento era [...] biologica ha un peso essenziale nel determinare che cosa siamo. Tale affermazione è fieramente avversata da chi, come MartinHeidegger, nega che «l’essenza dell’uomo consista nell’essere un organismo animale», dichiarando che «l’aberrazione del ...
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Relativismo e nuovi paradigmi filosofici
Aldo Giorgio Gargani
Premessa
Il relativismo si è originato nella cultura del continente europeo, ma oggi, all’inizio del 21° sec., esso costituisce uno dei [...] , bensì da riconoscere (recognize) e da accettare (accept) da parte di un essere umano concepito (in analogia con MartinHeidegger) come uomo nel mondo, soggetto dell’esserci (Dasein). Con qualche affinità con Rorty e Williams, Cavell ritiene che lo ...
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Strutturalismo
Francesco Remotti
Struttura e strutturalismo
Una distinzione pare opportuna allorché si voglia determinare l'incidenza dello strutturalismo nelle scienze sociali: un conto è infatti stabilire [...] e in generale il positivismo; Karl Marx, Friedrich Engels e il marxismo; Wilhelm Dilthey e lo storicismo tedesco; MartinHeidegger, Jean-Paul Sartre, Nicola Abbagnano e l'esistenzialismo; Talcott Parsons, Robert Merton, Georges Gurvitch e molta ...
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Croce, Gentile e la ‘scoperta’ di Hegel
Giovanni Bonacina
La cornice della ‘scoperta’ crociana e gentiliana di Hegel
Con il termine risurrezione, Gentile volle segnalare nel 1904 – sulla rivista allora [...] sul tipo di Robin Collingwood), forzato a rinfacciare ai novatori l’inconsistenza del loro beneamato Søren Kierkegaard (il solo MartinHeidegger, in parte, trovava indulgenza, insieme a Karl Löwith per il suo Von Hegel zu Nietzsche, 1938; trad. it ...
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Gentile, il modernismo e la religione
Fulvio De Giorgi
Gentile teologo politico
In una sola occasione Gentile ci ha lasciato due redazioni di un suo scritto ed è il caso della conferenza La mia religione, [...] della società è il Gentile ‘filosofo europeo’: europeo perché storicamente posto, a fianco di Carl Schmitt e di MartinHeidegger, tra i massimi filosofi del totalitarismo contemporaneo, cioè di regimi ideologici di massa a partito unico, in cui ...
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Genesi e struttura della società
Davide Spanio
Scritta da Giovanni Gentile tra l’agosto e il settembre del 1943, «a sollievo dell’animo in giorni angosciosi per ogni Italiano», ma anche «per adempiere [...] sociale. Fuori della «società in “interiore homine”» restava allora soltanto il «nulla», alimento e sostanza dell’«angoscia» che MartinHeidegger – è a lui che Gentile allude – vedeva all’opera nell’uomo, quando illanguidiva il senso di sé o il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Idealismo e non idealismo
Michele Ciliberto
Sulla filosofia italiana dall’inizio del 20° sec. al 1945 pesano tre pregiudizi di cui occorre liberarsi: la contrapposizione frontale tra Ottocento e Novecento, [...] primo piano personaggi che egli aveva individuato da tempo, e su cui aveva espresso giudizi sprezzanti, come Carl Schmitt e MartinHeidegger («un altro Gentile», scrisse in una lettera a Karl Vossler). Era perciò giunta l’ora di contrastarle a viso ...
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anonimia
anonimìa s. f. [dal gr. ἀνωνυμία; v. anonimo]. – 1. Mancanza del nome, il non portar nome. 2. Nella filosofia esistenzialista e in partic. nel pensiero di Martin Heidegger, la condizione di impersonalità in cui viene a trovarsi l’uomo,...
esistenzialismo
eṡistenzialismo s. m. [der. di esistenziale]. – Orientamento filosofico contemporaneo, sviluppatosi nella cultura europea nel periodo tra le due guerre mondiali, e incentrato su temi strettamente legati a un’analisi dell’esistenza...