Società industriale
Giuseppe Berta
Introduzione
Il concetto di società industriale è relativamente recente. Esso ha assunto forma e contenuti soprattutto durante gli anni sessanta, quando da più parti [...] della manodopera, cui competono mansioni di supervisione e di sorveglianza.
Non c'è dubbio che la società delineata da Marx, ormai in fase di totale assoggettamento al passo e ai principî della produzione industriale, sia ben lontana dalla commercial ...
Leggi Tutto
Hilferding, Rudolf
Medico ed economista austriaco (Vienna 1877 - Parigi 1941). Uno dei maggiori esponenti dell’economia marxista. Tra i massimi dirigenti della Socialdemocrazia tedesca nei primi decenni [...] Finanze nella Repubblica di Weimar. Il suo scritto principale (Das Finanzkapital, 1910) abbandona l’idea (adombrata da K. Marx e sostenuta da R. Luxemburg) del crollo del capitalismo per difetti economici interni e vede il capitalismo maturo come ...
Leggi Tutto
Vanderlint, Jacob
Mercante olandese (m. Londra 1740). Scrisse il saggio Money answers all things (1734) – ripubblicato da J.H. Hollander nel 1914 – in cui sostenne che i prezzi nominali variano in relazione [...] alla quantità di oro e argento presenti in un Paese. È considerato un precursore dei fisiocratici e ha avuto influenza su K. Marx. ...
Leggi Tutto
Scrittore politico francese (Cherbourg 1847 - Boulogne-sur-Seine 1922). Allievo all'École Polytechnique, divenne ingegnere civile di ponti e strade, attività alla quale si dedicò dal 1870 al 1892. Ritiratosi [...] al tempo stesso, la concezione "catastrofica" dello svolgimento storico e la divisione della società in classi operata da Marx nel Manifesto, valide in quanto "miti", per la funzione pragmatica cui assolvono, unendo il proletariato e spingendolo alla ...
Leggi Tutto
Globalizzazione
Henri Bartoli
sommario: 1. Introduzione. 2. La globalizzazione: un processo a più dimensioni. 3. Gli attori della globalizzazione: a) le imprese e i gruppi multinazionali, attori primari [...] i grandi gruppi economici e finanziari, le cui politiche e le cui strategie non sempre coincidono con quelle degli Stati.
Marx affermò che la tendenza a creare un mercato mondiale è ‟inerente al concetto stesso di capitalismo": questo infatti tende a ...
Leggi Tutto
Poeta lirico tedesco (Detmold 1810 - Cannstatt 1876); esordì con successo come evocatore di paesaggi esotici nei Gedichte (1838), che gli valsero una pensione del re di Prussia, da lui rifiutata non appena [...] politici in direzione dapprima genericamente radicale e poi marxisteggiante (nel 1848 collaborò alla Neue Rheinische Zeitung di Marx). Esule in Svizzera e in Inghilterra prima del 1848, la sua partecipazione alla rivoluzione, un processo per ...
Leggi Tutto
Hodgskin, Thomas
Economista inglese (Chatham 1787 - Feltham 1869), esponente di spicco dei socialisti ricardiani. Critico del capitalismo, riteneva che l’intervento statale a tutela del capitale (per [...] dei lavoratori alla proprietà del prodotto del loro lavoro (diritto naturale di proprietà). Le sue analisi influenzarono K. Marx. Avviato giovanissimo alla carriera militare in marina, nel 1815, costretto al congedo, si trasferì a Londra, dove entrò ...
Leggi Tutto
Comparativo, metodo
Neil J. Smelser
Introduzione
Il metodo comparativo è ormai entrato nel novero dei metodi tradizionalmente usati nelle scienze sociali e comportamentali. Nei libri di testo e nei [...] classe e che il capitalismo maturo poteva attecchire in società meno progredite come la Cina e l'India (v. Marx, 1853), alterando così il previsto ritmo dello sviluppo evolutivo. Trockij (v., 1932), infine, nella sua teoria dello "sviluppo combinato ...
Leggi Tutto
Mobilita sociale
DDaniele Checchi e Valentino Dardanoni
di Daniele Checchi e Valentino Dardanoni
Mobilità sociale
sommario: 1. Definizione. 2. Perché analizzare la mobilità sociale? 3. L'evoluzione [...] de Tocqueville, infatti, gli Stati Uniti sono stati considerati come una nazione ad alta mobilità sociale. Lo stesso Marx attribuiva la ridotta presenza di un partito comunista negli Stati Uniti proprio alla mancanza di una classe proletaria immobile ...
Leggi Tutto
Filosofo (Ludwigshafen 1885 - Tubinga 1977). Comunista, durante il nazismo dovette emigrare, prima in varie nazioni europee, poi negli Stati Uniti. Nel 1949, con la fondazione della Repubblica Democratica [...] dove ha tenuto per lungo tempo cicli di lezioni nell'università di Tubinga. Riallacciandosi ai motivi umanistici del primo Marx ed evidenziando le componenti messianiche del marxismo, B. pone al centro del pensiero rivoluzionario il "principio della ...
Leggi Tutto
marxismo
s. m. [dal nome di Karl Marx]. – 1. Il pensiero e l’opera del filosofo e storico dell’economia ted. Karl Marx (1818-1883) che, muovendo dalla revisione della filosofia idealistica e, successivamente, con la critica dell’economia politica...