FRISCIA, Saverio
Francesco M. Biscione
Nacque a Sciacca, nella provincia di Girgenti (oggi Agrigento), l'11 nov. 1813 da Michele e Michelangiola Sortino. Per volontà dei genitori, che volevano farne [...] di Rimini delle sezioni italiane dell'Internazionale, che sancì l'adesione alle posizioni di Bakunin in polemica con la linea di Marx e di Engels.
Il F. non rinunciò mai alla milizia nella massoneria; anzi, operò con qualche successo una penetrazione ...
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D'AFFLITTO, Rodolfo
Silvio De Majo
Nacque ad Ariano di Puglia (oggi Ariano Irpino in prov. di Avellino) il 19 marzo 1809 da Luisa d'Evoli e da Pantaleone dell'antica famiglia nobile dei marchesi di [...] . Infine sulsuooperato nei confronti del movimento operaio napoletano visono notizie e giudizi in A. Romano, Storia del movimento social. in Italia, I, Bari 1966-67, pp. 330-337; e in K. Marx-F. Engels, Corrisp. con italiani, Milano 1964, ad Indicem. ...
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MARABINI, Ezio
Stefano Miccolis
Nacque a Forlì il 29 maggio 1861, da Antenore e Benilde Regnoli, in una famiglia agiata (una annotazione anagrafica del Comune di Roma, risalente al dicembre 1887, quando [...] cura di R. Balzani, Cesena 2000, p. 218. Le seguenti citazioni del M. vanno riferite invece ad Anselmo Marabini: La corrispondenza di Marx e Engels con italiani, 1848-1895, a cura di G. Del Bo, Milano 1964, p. 513; A. Labriola, Epistolario, II (1890 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] , nella forma (idealistica) affermata da Georg Wilhelm Friedrich Hegel o nel suo rovesciamento (materialistico) operato da Karl Marx, nell’Europa dei secoli 18°-20°, quando, cioè, la laicizzazione o secolarizzazione della cultura europea è così forte ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Alessandro Manzoni
Mario Gabriele Giordano
La netta eccellenza che caratterizza Alessandro Manzoni in sede letteraria non deve indurre a trascurare la rilevante importanza del suo pensiero storico-politico [...] ridestato il senso della storia, hanno suscitato un impulso ad accogliere nella letteratura elementi storici» (G. Lukács, Karl Marx und Friedrich Engels als Literaturhistoriker, 1948; trad. it. Il marxismo e la critica letteraria, 19643, p. 437). La ...
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politica
Il termine p. deriva dall’aggettivo greco politikòs, a sua volta derivato da polis, città. Nel pensiero greco la riflessione politica incomincia come riflessione sulla giustizia, di origine [...] la vita dei singoli non lasciando loro altri spazi e altri interessi. L’idea della democrazia diretta è stata invece ripresa da Marx e dai marxisti. Per il marxismo, una volta che la classe operaia si sia impadronita del potere, e dopo un periodo di ...
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GEMELLI, Carlo
Patrizia Capuano
Nacque a Messina il 4 sett. 1811 da Guglielmo e Antonia Spadaro dei Mari, di antica famiglia aristocratica. Affidato ad alcuni precettori privati che ricorderà noiosi [...] come Mably, Babeuf, Owen e Saint-Simon fino ai tempi moderni; del tutto ignorati teorici come Lassalle e soprattutto Marx ed Engels. Ribadito il rifiuto del comunismo, il G. auspicava il progresso dell'umanità e la rimozione degli antagonismi ...
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DAMIANI, Luigi (Gigi)
Francesco Maria Biscione
Nato a Roma il 18 maggio 1876 da Sabatino e Anna Passeri, fu giornalista e saggista prolifico e brillante, fra i personaggi di maggior spicco dell'anarchismo [...] dai suoi compagni di trarre le somme dalla guerra di Spagna; ne uscì un volumetto edito dall'Adunata dei refrattari, Carlo Marx e Bakunin in Spagna, New York 1939. Sempre per la stessa collana pubblicò in quegli anni vari saggi a carattere ideologico ...
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dispotismo
Governo esercitato da una sola persona o da un ristretto gruppo di persone in modo assolutistico e arbitrario, senza alcun rispetto per la legge. Il d. è uno dei concetti politici che, illustrato [...] dell’eurocentrismo. La staticità che veniva riconosciuta nei Paesi dominati dal d. orientale fu successivamente interpretata da K. Marx in termini di modo di produzione. In età contemporanea l’idea di un governo dispotico tipico dei Paesi asiatici ...
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Per secoli l'ostilità antiebraica non ebbe bisogno di etichette. In una società come quella cristiana, in cui le minoranze ebraiche vivevano nettamente separate dalla maggioranza e in cui le formulazioni [...] , e assai meno caratterizzati in senso religioso, sono gli elementi di questo nuovo stereotipo antisemita. Se per K. Marx già nel 1844 gli ebrei erano stati identificati con il capitalismo, e quindi considerati nemici della classe operaia, adesso ...
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marxismo
s. m. [dal nome di Karl Marx]. – 1. Il pensiero e l’opera del filosofo e storico dell’economia ted. Karl Marx (1818-1883) che, muovendo dalla revisione della filosofia idealistica e, successivamente, con la critica dell’economia politica...