Imperatore romano (n. tra il 240 e il 250 - m. 310) dal 286 al 305 e poi dal 307 al 308 d. C. Nacque da umile famiglia vicino a Sirmio in Pannonia. Militò con Diocleziano; fu da lui scelto nel 285 come collaboratore, e mandato in Gallia col titolo di Cesare, per reprimere la rivolta dei Bagaudi. Nel 286 fu nominato Augusto ed ebbe il soprannome di Erculio; gli furono affidate le province occidentali; ...
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Poeta latino pagano del sec. 6º d. C., amico di Boezio; in sei elegie di argomento erotico, M., vecchio o fingendosi tale, lamenta, giungendo anche a oscenità, la perdita delle gioie dell'amore. Imita soprattutto Ovidio, ma anche Tibullo, Orazio e Marziale ...
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Imperatore romano (n. Serdica - m. Roma 311 d. C.). Segnalatosi in imprese militari, fu da Diocleziano e Massimiano nominato cesare (293) insieme a Costanzo, ed ebbe il governo delle province danubiane; [...] trionfo. Nel 299 combatté contro i Marcomanni e i Sarmati. Nel 305, in seguito all'abdicazione di Diocleziano e di Massimiano, G. e Costanzo divennero augusti, mentre Severo e Massimino erano nominati cesari. Alla morte di Costanzo (306) G. nominò ...
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BENIAMO (Beniami), Massimiano
Giovanni Pillinini
Nacque a Codogno (Milano) nel 1522. Entrato a Crema nell'Ordine dei francescani conventuali, si addottorò in teologia a Padova. Fu predicatore di buona [...] come la sua partecipazione, nel 1589, su invito della Repubblica, alle operazioni di recupero della testa di s. Massimo, trafugata dalla chiesa veneziana di S. Canciano, assume il rilievo di avvenimento saliente nei tre lustri della sua residenza ...
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FATTORI, Massimiano (Massimiliano, Massimo)
Luca Mancini
Nacque ad Urbino nel 1630. Sacerdote e compositore, esercitò esclusivamente nella propria zona d'origine.
Nel 1650 fu nominato maestro di cappella [...] della cattedrale di Sant'Angelo in Vado; mantenne l'incarico fino al 1653, anno in cui passò al servizio del duomo di Pesaro. Il 19 ottobre fu nominato maestro di cappella dal capitolo dei duomo, per un ...
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Diacono (n. 498 - m. Ravenna 556) a Pola, fu alla corte di Costantinopoli, protetto da Giustiniano. Consacrato arcivescovo di Ravenna da papa Vigilio (546), durante il suo episcopato, in assenza di Vigilio da Roma e di Dazio da Milano, dominò gli affari religiosi d'Italia. Curò una raccolta di formule liturgiche da cui potrebbe essere derivato il Sacramentario leoniano. Fece condurre a termine e consacrò ...
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Autore di uno scisma all'interno del donatismo: riuscì a far deporre da un concilio di vescovi donatisti il vescovo Primiano e a farsi ordinare in sua sostituzione; ma un nuovo concilio di vescovi (nel 394), assolvendo Primiano, condannò M.: ne nacque la scissione tra "primianisti" e "massimianisti", in particolare perché questi non volevano lasciare ai primi le sedi vescovili occupate; i "primianisti" ...
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Confessore della fede sotto Massimiano (m. forse 338). Partecipò al Concilio di Nicea (325); fu maestro e amico di s. Efrem che lo celebrò nei Carmina Nisibena. Festa, 15 luglio secondo il Martirologio [...] romano, 12 maggio presso i Siri ...
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Martiri sotto Massimiano (morti dopo il 286) in Sama (od. Saint-Fuscien-en-Bois, presso Amiens) dove erano andati come missionarî da Roma. Sulle loro reliquie, rinvenute (sec. 6º) da s. Lupicino, il re [...] Childeberto costruì in loro onore una basilica e l'abate Ebrulfo, con l'aiuto della regina Fredegonda, l'abbazia di S. Fuscianus in nemore. Festa, 11 dicembre ...
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Figlia (4º sec.) dell'imperatore Massimiano e moglie (307) di Costantino il Grande. Fu messa a morte (326) per ordine dello stesso imperatore, travolta in quella fosca tragedia familiare in cui trovò la [...] morte anche il figliastro di lei, Flavio Giulio Crispo ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche il detto, la sentenza che esprime tale giudizio:...
massima2
màssima2 s. f. [dal lat. mediev. maxima, femm. dell’agg. lat. maxĭmus «massimo»]. – Nel sistema musicale medievale, la nota di maggiore durata, che valeva, a seconda del sistema metrico adottato, il doppio o il triplo della lunga.