VROULIÀ, Ceramica di
F. Zevi
Allo "stile di V." appartiene una classe di vasi arcaici caratterizzata dalla decorazione incisa sulla vernice scura del fondo. Ad eccezione di pochi frammenti rinvenuti [...] varianti, sì che, al massimo, si potrà pensare a un gruppo di botteghe operanti in una stessa .; 221 ss.; P. E. Arias, Storia della ceramica arcaica, classica ed ellenistica, Torino 1963, p. 148. Mater. illustrativo (oltre che nelle opp. citt.): C.V. ...
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LUCIO VERO (L. Aelius Aurelius Gommodus e, come imperatore, L. Aurelius Verus Augustus)
L. Fabbrini
Imperatore romano. Nacque il 15 dicembre del 130 da Lucio Ceionio Commodo. Per effetto dell'adozione [...] di ritorno da una spedizione contro i Marcomanni. Fu divinizzato con il nome di Divo Vero Parthico Massimo , 1929, testo al n. 3332-3; G. Bendinelli, Il tesoro di argenteria di Marengo, Torino 1937, p. 11 ss.; M. Wegner, in Arch. Anz., 1938 ...
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Vedi CENTURIPE dell'anno: 1959 - 1994
CENTURIPE (Κεντόριπα, Κεντόριψ, Κεντούριπαι, Centurĭpae)
G. V. Gentili
Centro abitato della Sicilia, oggi in provincia di Enna, di origine sicula poi ellenizzato [...] l'influenza di Roma, quale civitas sine foedere, immunis ac libera, C. ebbe il suo massimo splendore urbanisfico la numismatica: A. Holm, op. cit., III, parte II, trad. it., Torino 1906: B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 1911; A. Salinas ...
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Vedi FERENTO dell'anno: 1960 - 1973
FERENTO (v. vol. iii, p. 623)
M. Fenelli
Antico centro etrusco (per F. preistorica v. acquarossa), il cui nome sembra essere stato Ferentis o Frentis; la sua ubicazione [...] di m 35 × 55 circa; quasi completamente cancellato nel settore occidentale, dove in età tarda, le costruzioni sono sorte disordinatamente fino ad occupare, in qualche caso, la sede stessa del decumano massimo L'architettura romana, Torino 1959, pp. 93 ...
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BASSI, Giambattista
Claudia Refice Taschetta
Figlio di Francesco e di Rosa Barbieri, nacque a Massalombarda il 20 febbr. 1784. Trasferitosi a Bologna, vi frequentò l'Accademia di Belle Arti e verso [...] Archinto di Milano), La campagna nelle ore della sera (gli Orti farnesiani al Palatino).
Massimo d 274 s.; B. Magni, Sopra due dipinti di G. B., in Prose d'arte, Torino 1875, pp. 97-109; M. d'Azeglio, I miei ricordi, Torino 1921, p. 89; P. Giordani, ...
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ANTONIBON
Giovanni Mariacher
Famiglia di ceramisti veneti, attivi particolarmente a Bassano ed a Nove tra la fine del sec. XVII e la seconda metà del XIX, Pasquale (I), detto anche Pasqualino, fu probabilmente [...] maioliche, a fiori policromi.
Pasquale (II), figlio di Gian Battista, succede al padre e dirige la fabbrica portandola al massimo splendore con una produzione raffinata e di grande fortuna commerciale, specie nel decennio 1750-60.Nel 1752 tenta ...
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CUCINIELLO, Ciro
M. Antonietta Fusco
Fratello del litografo e architetto Domenico, nacque a Resina (l'odierna Ercolano in prov. di Napoli) il 4 ag. 1784.
Architetto della Real Casa, è noto per i lavori [...] Il teatro (1869), Caterina II (1874), Annella diMassimo (1875). Insieme con l'architetto Fausto Niccolini, s.; P. Levi L'Italico, D. Morelli nella vita e nell'arte, Roma-Torino 1906, pp. 160 s.; E. Cione, Napoli romantica 1830-1848, Napoli 1957, ...
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maranza s. m. e f. inv. Giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, riconoscibili anche dal modo di vestire appariscente (con capi...
feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....