Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] in Toscana dalle origini ai primi decenni del secolo XIII, in Letteratura italiana. Storia e geografia, a cura di A. Asor Rosa, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 1° (L’età medievale), pp. 65-77.
Baldelli, Ignazio (1988), Conti, glosse e riscritture ...
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Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...] la lingua raggiunga il massimo grado di libertà, esso segue precise norme e tradizioni compositive, regole di cui il lettore deve analisi logica, storia della lingua. Scuole secondarie superiori, Torino, Loescher (1a ed. La comunicazione e gli usi ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] ), Prose della volgar lingua, in Id., Prose e rime, a cura di C. Dionisotti, Torino, UTET, pp. 73-309.
Bernardino da Siena (1989), Prediche volgari sul campo di Siena, 1427, a cura di C. Delcorno, Milano, Rusconi, 2 voll.
De Blasi, Nicola (1982), Tra ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] nell’Inferno, e soprattutto in Malebolge, la zona dimassima comicità del poema; ma ancora nel XXVII del ., “Sole nuovo, luce nuova”. Saggi sul rinnovamento culturale in Dante, Torino, Scriptorium 1996, pp. 129-151).
Barański, Zygmunt G. & ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] dall’accezione «a tutta velocità» a quella di «al massimo» e poi a «certamente»; scrauso, aggettivo di ricerca. Atti delle giornate di studio (Torino, 19-20 febbraio 2007), Frankfurt am Main, Peter Lang.
De Mauro, Tullio (1980), Il vocabolario di ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] artificio punta a manifestare il massimo della naturalezza e della necessità di dire così e non altrimenti L’italiano nelle regioni. Lingua nazionale e identità regionali, a cura di F. Bruni, Torino, UTET, pp. 402-461.
Serianni, Luca (1993), La prosa ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] ; Orioles 2002, vol. 1º, pp. 83-117.
Melchiori, Giorgio (1994), Joyce. Il mestiere dello scrittore, Torino, Einaudi.
Peri, Massimo (2009), L’italiano di Solomòs, in Brugnolo 2009b, pp. 275-296.
Peron, Gianfelice (2009), Lingua e stile nelle tragedie ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] dei semicolti, in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 2° (Scritto e Incontro di studio (Milano, 16 maggio 1996), Milano, Istituto Lombardo di Scienze e Lettere.
Palermo, Massimo ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] Prose. L’Ercolano, pur tributando a Bembo il massimo elogio, ne tradì abilmente l’insegnamento, sancendo il 1993), Le teorie, in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni & P. Trifone, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 1° (I luoghi della ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] dimassima forza consonantica e minima sonorità, e le vocali (basse), dotate di minima forza consonantica e massima dialetti d’Italia, Firenze, Sansoni, 1972, pp. 6-22).
Schmid, Stephan (1999), Fonetica e fonologia dell’italiano, Torino, Paravia. ...
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maranza s. m. e f. inv. Giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, riconoscibili anche dal modo di vestire appariscente (con capi...
feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....