Gregorio VII
Giovanni Reggio
Di questo straordinario pontefice (1073-1085) D. non fa menzione in nessuna delle sue opere, neppure nella Monarchia, dove avrebbe potuto citarlo anche solo per polemizzare [...] rapporti con lui, la presenza in cielo di Roberto Guiscardo che lo liberò dalla prigionia, e la possibile identificazione di Matelda con la contessa Matilde che così vigorosamente lo sostenne. Ma sono troppo tenui indizi, come troppo tenue indizio la ...
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Mistica cistercense (Helfta, Sassonia, 1241 circa - ivi 1299). Entrata bambina nel monastero ove era la sorella maggiore, Gertrude, più tardi vi fu direttrice della scuola e del coro; ebbe allora tra le [...] . L'opera, che dapprima M. non voleva divulgare, fu poi da lei stessa rivista ed ebbe larghissima fortuna. Per alcuni M. è la Matelda dantesca. Mai canonizzata, la sua festa (16 febbr. o 19 nov.) è tuttavia celebrata in molti monasteri benedettini. ...
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candelabro
Enrico Malato
Il sostantivo è usato una sola volta da D., in Pg XXIX 50 la virtù ch'a ragion discorso ammanna, sì com'elli eran candelabri apprese: nel senso proprio, è da presumere, di " [...] di una sola candela. Pertanto, quando scorge i sette c. illuminati che guidano la processione sulla sponda del Lete, dopo il colloquio con Matelda, D. ha da lontano l'impressione che si tratti di sette alberi d'oro. Non sembra in contrasto con questa ...
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MATILDE di Canossa
Paolo Golinelli
MATILDE di Canossa. – Figlia di Bonifacio, signore di Canossa e marchese di Toscana, e di Beatrice di Lorena, nacque tra la seconda metà del 1045 e la prima del 1046 [...] Studi di paleografia e diplomatica… in onore di C. Manaresi, Milano 1953, pp. 261-289; D. Bianchi, M. di C. e la Matelda dantesca, in Studi matildici. Atti e memorie del Convegno di studi matildici, Modena e Reggio… 1963, Modena 1964, pp. 156-169; G ...
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Eunoè
Vittorio Russo
Sulla vetta della montagna del Purgatorio, nella divina foresta spessa e viva del Paradiso terrestre, D. immagina che scorrano due fiumi: il Lete e l'E., che danno, a chi vi si [...] a sé un rio di acqua limpida come se lì fossero possibili i fenomeni dell'evaporazione e della pioggia (XXVII 85-87). Matelda gli spiega che il suon de la foresta è generato dal moto circolare dei cieli che si ripercuote dal primo cielo sulla cima ...
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SCONTRINO, Antonio
Roberto Caggiano
Musicista, nato a Trapani il 17 maggio 1850, morto a Firenze il 7 gennaio 1922. Studiò al conservatorio di Palermo con P. Platania, indi alla scuola reale di Monaco. [...] direttore poco tempo innanzi la morte.
Nella sua varia attività di compositore si contano parecchie opere teatrali: Matelda (Milano 1879), Il progettista (Roma 1882), Sortilegio (Torino 1882), Gringoire (Milano 1890), Cortigiana (ivi 1896); i lavori ...
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Mancini, Augusto
Luciana Martinelli
Filologo classico (Livorno 1875 - Lucca 1957), docente di lingua e letteratura greca, e di paleografia greca e latina nell'università di Messina e poi, dal 1902, [...] . di M. Porena, in " Bull. " VIII [1900-1901] 225-229); Il crin mozzo dei prodighi, in " Giorn. d. " X (1902) 134; Matelda svelata?, in " Rivista d'Italia " aprile 1902 (recens. di M. Scherillo, in " Bull. " X [1902-03] 370 ss.); Salomone salvato, in ...
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costrutto (sost.)
Lucia Onder
Il termine ricorre sempre in rima, tre volte nella Commedia e una nelle Rime. È voce di senso scolastico e indica una costruzione sintattica, un periodo, una frase che comunichi [...] / udito avean l'ultimo costrutto, cioè il " corollario " (Buti), l'ultima " conclusione " (Vellutello), l'ultima parte del ragionamento di Matelda; in Pd XXIII 24 Pariemi che 'l suo viso ardesse tutto, / e li occhi avea di letizia sì pieni, / che ...
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lieve (leve)
Fernando Salsano
In If III 93 più lieve legno convien che ti porti, vale " di poco peso "; e come in altre attestazioni, il concetto di leggerezza implica anche una certa conseguenza: nel [...] si riferisce. Altrettanto si riscontra in Pg XXXI 96 sen giva / sovresso l'acqua lieve come scola, dove la levità spirituale di Matelda fa sì che ella sfiori appena la superficie dell'acqua. Così in If XXIV 32 noi a pena, ei lieve e io sospinto ...
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vermiglio
Alessandro Niccoli
Solo nella Commedia e nel Fiore, sempre come aggettivo (meno che in un caso). Indica la tonalità di color rosso acceso della sostanza che si estrae dalla cocciniglia (cfr. [...] Veduto ho la lucente stella diana 6; Io voglio del ver 6; Cino Giusto dolore 14; ecc.).
È riferito al colore dei fiori: Matelda volsesi in su i vermigli e in su i gialli / fioretti verso me (Pg XXVIII 55; cfr. anche XXIX 148).
A proposito dell ...
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primordiale
agg. [dal lat. tardo primordialis]. – 1. Dei primordî, delle origini più lontane: fase, stadio p.; primitivo, originario: l’aspetto p. del paese era molto diverso dall’attuale. 2. Primigenio, relativo alle origini della terra e...
tramortire
v. intr. e tr. [der. di morto, col pref. tra- (cfr. lat. intermortuus «svenuto, tramortito»)] (io tramortisco, tu tramortisci, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. intr. Perdere la coscienza: era tramortito, e non si riusciva a...