Purgatorio
Marcello Aurigemma
La struttura topografica, morale, narrativa del P. (termine che compare due volte nell'opera dantesca, in Pg VII 39 là dove purgatorio ha dritto inizio, e IX 49 Tu se' [...] XXII 10-11, XVII 9, e in Mn III XVI 7. Sono, Lia e Rachele, prefigurazioni dei prossimi incontri di D. con Matelda, la felicità conseguibile sulla terra, e con Beatrice, che dona la contemplazione di Dio.
Circa la durata della pena dei penitenti, D ...
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trarre (traere; trare; indic. pres. II singol. traggi, III singol. tra' e tragge [Parodi, Lingua 257-258]; III plur. ind. imperf. traean; II singol. cong. pres. tragghe. Notevoli anche le forme con enclisi [...] e con arte); e si vedano inoltre If VI 40, Pg III 6, V 86, IX 107, XXIII 124.
Ha lo stesso significato nell'accenno a Matelda, che aveva fatto varcare a D. il Lete (Pg XXXII 28 La bella donna che mi trasse al varco), in Pd XXX 128 Nel giallo de la ...
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Parnaso
Giorgio Padoan
Massiccio montuoso della Grecia centrale, ricco di boschi e anfratti, che attraversa la Doride e la Focide costeggiando il golfo di Corinto; il monte principale - anch'esso nominato, [...] intuizione del Paradiso terrestre. L'arditezza dell'affermazione, sottolineata ai vv.136-137 dal tono grave e imperativo di Matelda e scandita dall'uso del verbo tecnico (il latino somniare aveva allora un'accezione ben diversa dall'odierno " sognare ...
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DUPRÉ, Amalia (Maria Luisa Amalia)
Ettore Spalletti
Figlia dello scultore Giovanni e di Maria Mecocci, nacque a Firenze il 26 nov. 1842.
Fu educata al disegno e al modellato dal padre e ben presto cominciò [...] nel cimitero di Arezzo.
Anteriori al 1879 (perché citate nei Ricordi del padre, pp. 346-349) sono le seguenti opere: una Matelda in gesso; il Monumento funebre ad Adele Stracchi; un S. Giovanni e un Angelo in marmo per la cappella di una villa della ...
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Stazio, Publio Papinio
Ettore Paratore
D. ricorda S. già in Cv IV XXV 6 come lo dolce poeta. Si sarebbe tentati di pensare che così definendolo egli alludesse alle Silvae. Ma del poeta egli ignorava [...] intervallo di silenzio su lui determinato dalla sparizione di Virgilio e dall'incontro con Beatrice, lo rivediamo seguire il carro insieme con Matelda e con D.; in XXXIII 15 lo si ricorda ancora come colui che era rimasto con D. (me e la donna e ...
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Venere
Giorgio Padoan
Luigi Vanossi
Emmanuel Poulle
Marcello Aurigemma
Divinità della mitologia classica (identificata dai Romani nella greca Afrodite), che godette di particolare culto nell'antichità; [...] splendore femminile della bella Ciprigna (v. 2) il poeta genericamente si ricorda, è per descrivere gli occhi lucentissimi di Matelda: Non credo che splendesse tanto lume / sotto le ciglia a Venere, trafitta / dal figlio fuor di tutto suo costume ...
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Lia
Angelo Penna
Figlia di Labano e moglie del patriarca Giacobbe. Isacco inviò il figlio Giacobbe dalla Palestina in Mesopotamia perché si scegliesse la moglie tra le figlie di suo cognato Labano, [...] l'addornarmi con le mani; / lei lo veder, e me l'ovrare appaga (Pg XXVII 103-108). L. è prefigurazione di Matelda, anche nell'aspetto esterno; le sue ghirlande simboleggiano le buone opere, " il suo specchio sarà la sua propria coscienza " (Leo), la ...
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surgere
Domenico Consoli
Il verbo si connette in tutte le occorrenze con l'idea di un moto dal basso in alto, sia esso vero che apparente, e trova applicazione in campo proprio e in campo figurato.
Propriamente [...] loro e d'indubbia intonazione biblica: in un caso è Virgilio a destarlo (Surgi e vieni, Pg XIX 35), nell'altro Matelda (Surgi: che fai?, XXXII 72). Qui l'imperativo, innestandosi in contesti di ricche implicazioni ideologiche e teologiche, è forse ...
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Albania
Ernesto Koliqi
. Non risulta che D. potesse avere una sia pur vaga nozione dell'esistenza del popolo albanese, a quei tempi sottoposto all'impero bizantino. L'unica località dell'Albania cui [...] e brani del poema dantesco: il primo canto, quello di Francesca, gli episodi di Pier della Vigna, Ulisse, Ugolino, Casella, Matelda, l'apparizione di Beatrice, il proemio del Paradiso, il canto di s. Francesco e parte del canto XXXIII del Paradiso ...
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Torraca, Francesco
Nicolò Mineo
Storico e critico della letteratura italiana (Pietrapertosa 1853 - Napoli 1938). A Napoli compì gli studi universitari ed ebbe maestri il Settembrini e il De Sanctis, [...] un certo verso, Manfredi) oppure, più positivisticamente, affrontando certi famosi ‛ enigmi ' danteschi (come quello della figura di Matelda) o problemi d'interpretazione testuale, di attribuzione, di fonti e di rapporti (l'epistola a Cangrande e le ...
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primordiale
agg. [dal lat. tardo primordialis]. – 1. Dei primordî, delle origini più lontane: fase, stadio p.; primitivo, originario: l’aspetto p. del paese era molto diverso dall’attuale. 2. Primigenio, relativo alle origini della terra e...
tramortire
v. intr. e tr. [der. di morto, col pref. tra- (cfr. lat. intermortuus «svenuto, tramortito»)] (io tramortisco, tu tramortisci, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. intr. Perdere la coscienza: era tramortito, e non si riusciva a...