Scrittore, poeta e pittore francese (Quimper 1876 - Drancy 1944). Originario della Bretagna, che gli ispirò la raccolta di poesie La côte (1911), partecipò alla nascita del cubismo e del surrealismo. Nei suoi scritti si alternano momenti di ironico e amaro umorismo a momenti di inquieto misticismo. La sua personalità è apparsa sconcertante per la sua maschera di satanismo e di santità che caratterizza, ...
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Scultore spagnolo (Barcellona 1876 - Arcueil, Parigi, 1942). Figlio di un fabbroferraio, seguì i corsi serali di pittura dell'Accademia di Barcellona. Recatosi (1900) a Parigi, si unì al gruppo di Picasso [...] e MaxJacob in una stretta amicizia e comunanza d'interessi. Dal 1908 si dedicò esclusivamente alla scultura, sostenuto nella solitaria miseria da Picasso e Brâncuşi. Dal 1927 produsse sculture in metallo lavorato in cui cercò di superare cubismo e ...
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INCISIONE (XVIII, p. 970)
Lamberto VITALI
A simiglianza di quel che avvenne in Francia nella seconda metà dell'800, la recente rinascita della grafica originale. in Italia e altrove, è opera, più che [...] rosa), del Saint-Matorel (Parigi 1910) e Le Siège de Jérusalem (Parigi 1914) del periodo cubista per i testi di MaxJacob, del Chefd'oeuvre inconnu (Parigi 1931), delle Métamorphoses (Losanna 1931) e di Lysistrata (New York 1934), condotte a solo ...
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Scrittore belga di lingua francese, nato a Malines il 22 gennaio 1913. Laureatosi in giurisprudenza, dopo aver preso parte nel 1944 alla Resistenza, dal 1946 si è trasferito a Parigi, ove ha dato vita, [...] in Belgio il premio Rossel.
Ha esordito con la raccolta poetica Géologie (1958), per la quale ha ottenuto il premio MaxJacob. Fortunato è stato anche il suo esordio come drammaturgo con Gengis Kan (1960; trad. it. 1995), messo immediatamente in ...
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(pseud. di Bisk, Anatole)
Critico d'arte, critico letterario, scrittore e poeta francese, nato a Odessa il 28 marzo 1919. Cresciuto in Belgio, combatte per la Francia libera nel 1941-42. Arrivato a New [...] e conquista della libertà interiore. Prix Apollinaire 1952 per Langue morte, Prix Sainte-Beuve 1957 per Premier Testament, Prix MaxJacob 1960 per Deuxième Testament, Prix Fémina-Vacaresco 1962 per il saggio Verbe et Vertige, Prix Interallié 1966 per ...
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Scrittore francese, nato a Maisons-Laffitte il 5 luglio 1892. Pubblicò Le Prince Frivole (1909), La danse de Sophocle (' 12), Le Cap de Bonne-Espérance ('18), Poésies ('20), Vocabulaire ('22), Plainchant [...] ; ha accolto con simpatia le più audaci negazioni dadaiste; finalmente si è convertito al neocattolicismo, capeggiando con MaxJacob e Pierre Reverdy il gruppo del Roseau d'or. Nella successione ininterrotta degli atteggiamenti più disparati, è ...
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Scrittore spagnolo, nato a Madrid nel 1894. Si impose all'attenzione della critica col finissimo El cohete y la estrella (1922), e in seguito, per la sua posizione neocattolica, con l'attività della rivista [...] (si rifletta a Cruz y Raya) e la divagazione critica di tutto curiosa e dappertutto spigolante. Vicino a quello d'un MaxJacob o di un Maritain, anche il suo neo-cattolicesimo è in fondo libero da schemi precisi e tutto rivissuto in una chiave ...
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Poeta e scrittore estone (n. Tartu 1941 - m. 2021). Poeta, traduttore e saggista, con ampi interessi per le culture primitive e le minoranze etniche e profondamente attento ai problemi filosofici e religiosi, [...] la seconda parte del racconto raccoglie le confessioni del suo creatore, un genetista. Nel 2003 ha vinto il premio MaxJacob con Le désir de la poussière (2002), antologia degli estratti delle sue principali raccolte (1967-1995) tradotta dall’estone ...
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Pittore (Angoulême 1885 - Parigi 1937). Studiò all'École des beaux-arts (1905-09) esordendo, nel 1911, con opere di matrice cubista (Cigura, 1919, New York, Guggenheim Museum). Dopo il 1925, attraverso [...] impersonale; nel 1932 aderì al gruppo Abstraction-Création. Autore di scenografie e costumi teatrali (per Isabelle et Pantalon di MaxJacob, 1922; per i balletti russi di S. P. Djagilev, 1926; ecc.) realizzò anche serie di illustrazioni a guazzo. Fu ...
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Dada
Maurizio Fagiolo dell'Arco
di Maurizio Fagiolo dell'Arco
Dada
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Le origini e l'espansione: a) i centri dada; b) tra il futurismo e il surrealismo. □ 3. I protagonisti: [...] espone alla seconda mostra del Blaue Reiter (1912) entra in rapporto con Kandinskij e Delaunay; poi conosce Ernst e MaxJacob, Picasso e Apollinaire; nel 1916 partecipa alle prime serate del Cabaret Voltaire a Zurigo. Aderisce in seguito alla rivista ...
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