Filosofo (Monaco di Baviera 1874 - Francoforte sul Meno 1928). Professore nelle univ. di Jena, di Monaco, di Colonia e di Francoforte. Dopo un saggio ispirato ancora alle prospettive del suo maestro R. Eucken (Die transzendentale und die psychologische Methode, 1900), S. si avvicinò alla fenomenologia husserliana, sviluppandola anzitutto in direzione dell'etica con una serie di scritti tra cui il più ...
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VALORI, Filosofia, dei
Renato LAZZARINI
Vasto movimento filosofico, molti motivi del quale si ritrovano in sistemi noti sotto altri nomi, e che va distinto da una semplice psicologia dei valori. Questa [...] come creatrici, o come portatrici, di valore? Questa incertezza è risolta esplicitamente a favore di una metafisica ontologica da MaxScheler, per cui la persona umana è "portatrice" e non creatrice di valori. La filosofia dei valori tende infatti ...
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Etica
Pietro Piovani
di Pietro Piovani
Etica
sommario: 1. Introduzione. 2. Alla ricerca dell'oggettività dei valori. 3. Mobilità, relatività, storicità. 4. Autonomia e ambiguità. 5. Logica del disordine [...] e di un'epoca al di là dei loro apprezzamenti concreti" (v. Scheler, 1919; tr. it., p. 70). Dove già si avverte in mezzo usare le parole del maggiore dei suoi ammiratori e interpreti, ‟Max Weber vide che ogni indagine è particolare e che il totale ...
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Fenomenologia
Herman L. Van Breda
di Herman L. Van Breda
Fenomenologia
sommario: 1. Introduzione. 2. Itinerario fenomenologioo di Husserl. 3. La fenomenologia pura di Husserl. 4. La fenomenologia filosofica [...] , A. Koyré, E. Stein e R. Ingarden. Fu per questa società che nel 1910-1911 - del resto all'insaputa di Husserl - MaxScheler, allora dimissionario a Monaco, tenne a Gottinga i famosi ‛discorsi al caffè' (v. Spiegelberg 19652, vol. I, pp. 169-171 e ...
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Epistemologia delle scienze sociali
Hans Albert
Introduzione
Le moderne scienze sociali si articolano in una pluralità di discipline teoriche, storiche e normative aventi per oggetto lo studio dei contesti [...] classificazione delle scienze analoga a quella che s'incontra già, in altra forma, nella sociologia della conoscenza di MaxScheler. In questo schema vengono distinte tre specie di conoscenza, a ciascuna delle quali è associato rispettivamente, come ...
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LUPORINI, Cesare
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Nacque a Ferrara il 20 ag. 1909 da Luigi e Rosa Mongini. Rimasto in tenera età orfano del padre, un ufficiale di carriera morto durante la prima guerra mondiale, compì i suoi studi [...] in esame la fenomenologia e l'esistenzialismo (cfr. Esistenza, in Argomenti, I [1941], 1, pp. 34-44; 2, pp. 23-37; 5-6, pp. 59-72; L'etica di MaxScheler, in Studi germanici, I [1935], pp. 320-345, rielaborato e ripreso in Filosofi vecchi e nuovi ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] G. van der Leeuw (1890-1950), che ha un'origine filosofica molto complessa, con dirette connessioni con Husserl, Otto, MaxScheler. Per van der Leeuw la fenomenologia individua il fenomeno in senso etimologico, "ciò che si mostra", in realtà ciò che ...
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Progresso
Gennaro Sasso
di Gennaro Sasso
Progresso
sommario: 1. Introduzione. 2. Diversità d'accenti nella critica dell'idea di progresso. a) Il ‛tramonto dell'Occidente' e l'avvento degli ‛uomini metallici'. [...] non diversa da quella del Troeltsch fu ad esempio affermata nel Versuch einer Soziologie des Wissens, che è del 1924, da MaxScheler, ossia da un pensatore che apparteneva a un'altra scuola, avendo, com'è noto, studiato con Husserl.
Non il divenir ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Scienza e filosofia: Geymonat e Preti
Massimo Mugnai
La valorizzazione del pensiero scientifico in funzione antidealistica
Nell’immediato dopoguerra, a partire all’incirca dal 1945, Ludovico Geymonat [...] di Preti sono fortemente influenzate, sotto questo riguardo, dalle riflessioni sociologico-filosofiche di MaxScheler basate sul concetto di risentimento, che lo stesso Scheler, a sua volta, aveva mutuato da Nietzsche. Sull’ethos democratico, infatti ...
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BALBO, Felice
Giovanni Invitto
Nacque a Torino il 1º genn. 1914da Enrico, conte di Vinadio e discendente di Cesare Balbo, e da Ada Tapparo. Allievo di Augusto Monti presso il liceo classico "M. d'Azeglio", [...] i residui delle vecchie letture crociane. Notevole, inoltre, è la presenza nel suo pensiero di suggestioni derivate dalla fenomenologia di MaxScheler. Nel 1962 il B. pubblicò il volume Idee per una filosofia dello sviluppo umano (Torino 1962, ora in ...
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