BELTRAMI, Achille
Piero Treves
Nato a Brescia il 4 ott. 1868, frequentò la scuola media nella sua città, dai monumenti di questa e dalle sue tradizioni storiche derivando ispirazione allo studio dell'antichità [...] del B. nell'Accademia milanese, il veneto Remigio Sabbadini) si estese quindi dalla latinità classica e post-classica alla latinità medievale e umanistica. A Brescia il B. tornò insegnante di lettere greche e latine al liceo, e qui ebbero origine i ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] , in Letteratura italiana. Storia e geografia, a cura di A. Asor Rosa, Torino, Einaudi, 3 voll., vol. 1° (L’età medievale), pp. 65-77.
Baldelli, Ignazio (1988), Conti, glosse e riscritture dal secolo XI al secolo XX, Napoli, Morano.
Berruto, Gaetano ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , si reputava e si augurava di essere uno scrittore soprattutto in latino, lingua che aveva cominciato a ripulire dalla vernice medievale e a recuperare nella sua originaria veste classica, e che usava per le sue opere più ponderose e a suo giudizio ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] ); una debole reazione a questo nuovo nesso si ha negli esiti consonante + r di alcune forme delle scritture medievali (esempro, fragellare, fragellazione, obbrigato, ecc.) che non avrebbero avuto un seguito (ma in un antico francesismo come sembrare ...
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Lingue, regno d'Arles
AAlberto Varvaro
Nel Duecento, la linea di separazione tra lingue germaniche e lingue romanze non corrispondeva in nessun caso al confine tra Regno di Germania e Impero, a est, [...] se dall'una parte e dall'altra si usava lo stesso dialetto. Il fatto è che le costruzioni statuali di epoca medievale non annettono alcuna importanza alla lingua e gli abitanti del Regno di Germania, e ancor meno gli imperiali, non si identificano ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] ; mentre la cultura accoglie l’eredità del mondo antico e domina nella nuova forma sincretistica tutta la vita dell’Oriente medievale. L’unità territoriale del califfato abbaside di Baghdad si sfalda dopo poche generazioni e con il 10° sec. la sua ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] Il primo vero e proprio dizionario compare già nel tardo VIII sec.; è attribuito a Ḫalīl ibn Aḥmad, anche se alcuni lessicografi medievali ritengono che l'autore dell'opera sia il suo allievo al-Layṯ ibn al-Muẓaffar (m. 190/805). Probabilmente, Ḫalīl ...
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I gerghi di mestiere o di categoria condividono, storicamente, con quelli della malavita un nucleo lessicale comune (➔ gergo) cui va aggiunto, come specificità, un lessico tecnico proprio delle diverse [...] e individuare l’entità degli scambi tra gruppi di parlanti in situazione di migrazione permanente (a partire dall’età medievale, epoca a cui viene fatta risalire la nascita dei gerghi di mestiere).
Alcuni (fra cui Trumper 1996) sono propensi ...
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La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un [...] tonale sono rimasti solo due m.: il m. maggiore (con terza maggiore) e il m. minore (con terza minore).
Nella teoria medievale del mensuralismo il termine m. (o modus) indicava il rapporto tra maxima e longa. Si diceva m. maggiore perfetto e m ...
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LOMBARDO, Agostino
Piero Boitani
Anglista, nato a Messina il 6 marzo 1927. Laureatosi a Roma, dove è stato allievo di M. Praz, ha ricevuto (1954) l'incarico del primo insegnamento in Italia di Letteratura [...] in 13 volumi (Roma, Nuova Italia Scientifica).
I suoi lavori in ambito comparatistico e anglistico spaziano dalla letteratura medievale fino agli scrittori e ai critici contemporanei, e alle letterature emergenti in lingua inglese (a esempio di tale ...
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medievale
(o medioevale) agg. [der. di medi(o)evo]. – 1. a. Del medioevo, che è proprio del medioevo: età, epoca m.; storia m.; civiltà, letteratura, arte m.; usi, costumi, leggi m.; il mondo m.; latino m., il latino usato come lingua letteraria,...
medievalismo
(o medioevalismo) s. m. [der. di medi(o)evale]. – 1. Tendenza a tornare a forme di vita che furono proprie del medioevo, o a vagheggiarne ed esaltarne gli ideali e le forme artistiche: il m. dei poeti romantici. Spesso, nell’uso...