Il termine aspirazione indica una particolare produzione fonetica di un suono occlusivo. Durante l’articolazione di un’occlusiva aspirata, più precisamente al momento del suo rilascio, si ha il passaggio [...] aspirati. L’aspirazione è tuttavia attiva in alcune aree. La presenza di occlusive aspirate caratterizza infatti alcuni dialetti meridionali. Più precisamente, una diffusa aspirazione di /t/ è vitale nel Salento, in particolar modo nella zona attorno ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] a tutti i gradi sociali (in maggioranza provenivano dalla nobiltà povera); tutti frequentarono le corti dei signori, nelle regioni meridionali della Francia e nelle terre confinanti dell’Italia e della Spagna. La lirica trovadorica fiorì nel 12° e 13 ...
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I dialetti liguri coprono l’intero territorio della Liguria, caratterizzato da un’accentuata tendenza al particolarismo per la distribuzione dei solchi vallivi e dei crinali montani, attenuata soltanto [...] > [ʤaˈstema] «bestemmia», flore > [ˈʃuː] «fiore»), tratti che segnano il raccordo con l’area dei dialetti centrali e meridionali. Originali sono anche il passaggio -l- > [r] (il fenomeno è più esteso, ma copre comunque tutta la Liguria) e l ...
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Tabu è una parola polinesiana («sacro, proibito»), spesso, ma impropriamente, pronunciata tabù, che designava originariamente una proibizione rituale riguardante oggetti o persone rivestiti di sacralità; [...] essere) gravida, incinta» abbondano nei dialetti italiani termini come piena (diffuso in tutta la penisola), impregnata (dialetti meridionali), limpida (Emilia occidentale), gonfia(ta) (Lombardia orientale e varie aree venete), ecc.; e per «partorire ...
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I suoni fricativi, detti anche spiranti o costrittivi, sono prodotti mediante un rilevante restringimento del canale orale: gli organi articolatori si avvicinano senza pervenire ad una chiusura totale. [...] fondere» e solo nel toscano. Nell’italiano settentrionale la pronuncia della sibilante è infatti sonora, laddove nelle varietà centrali e meridionali è sorda. Prima di consonante sorda si ha solo /s/, ad es. [s]calare, mentre prima di sonora si avrà ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] di jeton «gettone» [ʃəˈtɔ̃] o [ʒəˈtɔ̃] che nel parlato veloce diventa [ʃtɔ̃]. È atono anche nell’albanese dell’Italia meridionale (➔ albanese, comunità), per es. nella stessa parola arbëreshë «albanese», che si pronuncia [arˈbəreʃ].
In alcuni casi lo ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , ai primi del IX secolo, giunge una scritta («Non dicere ille secrita a bboce») che attesta i tratti meridionali del romanesco medievale. Dai margini di un codice della Biblioteca capitolare di Verona, contenente un orazionale mozarabico, giunge l ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] contrasta con la situazione, non solo dello standard ma delle varietà centrali in genere (e di gran parte delle meridionali), in cui la distribuzione di /e/ ed /ɛ/ è lessicalmente – anziché posizionalmente – condizionata, in base a ragioni storico ...
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La nozione di vocale breve si presta a diverse interpretazioni, anche a seconda dell’intento descrittivo, che può essere orientato verso finalità fonetiche o fonologiche. Nel trattare la vocale breve in [...] .
L’allungamento della vocale tonica in sillaba aperta (meramente allofonica in toscano, in sardo e in molte varietà meridionali) è resa distintiva in buona parte delle varietà settentrionali (escluso il Veneto): qui la durata vocalica costituisce un ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] dall’Europa. I nomadi Beja e gruppi di origine nubiana si sono da tempo insediati nelle zone desertiche dell’E. meridionale. In tempi più recenti, si è registrato l’arrivo di gruppi beduini dalla penisola arabica contestualmente alla diffusione dell ...
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meridionale
agg. [dal lat. tardo meridionalis, der. di meridies (v. meriggio), sul modello di septentrionalis]. – 1. a. Che si trova a mezzogiorno, cioè a sud, sia assolutamente (cioè a sud dell’equatore, ma in questo senso si dice più spesso...
meridionalismo
s. m. [der. di meridionale]. – 1. Vocabolo, locuzione, costruzione sintattica e sim. peculiare dei dialetti parlati nelle regioni meridionali d’Italia, spec. in quanto siano penetrati nella lingua nazionale o nell’uso d’altre...