NICOLINI, Niccola
Francesco Mastroberti
NICOLINI, Niccola. – Nacque a Tollo, nell’Abruzzo chietino, il 30 settembre 1772 da Giambattista e da Teresa de Horatiis.
Suo avo paterno fu il giurista Girolamo [...] Emmanuele Campolongo e Antonio Jerocades per la ‘bella letteratura’, Filippo Guidi per la fisica, Francesco Longano per la metafisica e il diritto di natura. Grazie all’amico Stefano Forte conobbe il matematico Niccolò Fergola, di cui fu allievo ...
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MARCHESINI, Giovanni Battista
Alessandra Tarquini
Nacque a Noventa Vicentina il 18 sett. 1868 da Giulia Gregolo, sarta, e da Antonio, scrivano dell'Anagrafe.
Dopo aver frequentato le scuole elementari [...] non desisteva dalla volontà di realizzarli. Per questo, giunto "alla persuasione di non poter chiedere alla ragione e alla metafisica la consolazione della fede o i fondamenti di un'assoluta certezza, non [aveva] altra alternativa se non di ricercare ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia di Thomas Reid e della scuola scozzese del senso comune nacque come reazione [...] di una nuova ortodossa alleanza tra conoscenza umana e religione naturale e veniva descritta come l’erede di una ricca tradizione metafisica che era cominciata con Platone e che aveva tra i suoi avversari moderni non tanto Hume, bensì Kant e la sua ...
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apparenza
La famiglia di termini ricollegabili alla nozione di apparenza (φαινόμενον; φαίνεσϑαι; ecc.), connessa a quella di «opinione» (δόξα) e contrapposta a «verità», è presente nei filosofi presocratici, [...] modello, come l’opinabile sta al conoscibile» (510 a-b).
Aristotele
Trattando la questione «non tutto quello che appare è vero» (Metafisica, IV, 5, 1010 b 2), lo Stagirita ridefinisce lo statuto e il ruolo dell’a. nella conoscenza. L’a. sensibile è ...
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fato
Nozione solitamente definita in correlazione o in contrapposizione a quelle di provvidenza, destino, libertà, determinismo; tuttavia, il precisarsi del concetto di f. come preordinamento irrevocabile [...] sistematico della filosofia di Leibniz, accusato dal teologo J. Lange (1725) di sostenere, appunto, nella sua metafisica, una concezione fatalista di tipo stoico («fatalis necessitatis») assimilabile al necessitarismo di Spinoza. Da tale accusa Wolff ...
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Ostwald, Wilhelm
Chimico e filosofo tedesco (Riga 1853 - Grossbothen, Lipsia, 1932). Prof. di chimica al politecnico di Riga (dal 1881), di chimica fisica all’univ. di Lipsia (dal 1887), nel 1906 abbandonò [...] physikalische Chemie, ecc.). Al suo nome è legata anche una concezione filosofica della natura basata su un’utilizzazione prettamente metafisica di concetti e teorie della fisica a lui contemporanea: la vera sostanza della realtà è per O. l’energia ...
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verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva.
Filosofia
Definizione e criterio di verità
Nella storia della filosofia il concetto di v. è stato concepito in almeno due diverse [...] sono», falso «quello che dice come non sono» (Cratilo 385 b). Tale concetto di v. sarebbe stato codificato da Aristotele nella celebre definizione della Metafisica (IV, 7, 1011 b) secondo cui «dire di ciò che è che non è, o di ciò che non è che è, è ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] sapere, quanto delle «opinioni dei mortali». Alla conoscenza della verità corrisponde la parte più propriamente positiva e metafisica della concezione parmenidea. Per accedere a essa P. prescrive che si percorra la «via della Persuasione compagna ...
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Filosofo (Amsterdam 1632 - L'Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all'ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità [...] come ragione; allora, al di là delle passioni, la sapienza è pienezza del proprio essere, meditatio vitae. ▭ Alla generale concezione metafisica si collega il pensiero politico di S.: diritto di natura (o diritto di Dio, posta l'equivalenza Deus sive ...
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Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] , la volontà è fonte di insoddisfazione e di dolore. Di qui gli esiti radicalmente pessimistici della concezione metafisica schopenhaueriana. L'unica soluzione offerta all'uomo per liberarsi da tale schiavitù è la negazione stessa della volontà ...
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metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.