Carattere di ciò che può essere o non essere, o essere diverso da quello che è: l’opposto, quindi, della necessità, nei diversi modi in cui questa si può intendere.
Aristotele intende la c. come pura [...] in rapporto a sé stesso, ma gli può accadere di essere in modo necessario in virtù di una cosa diversa da sé (Metafisica, II, 2, 3). Da questo punto di vista l’essere delle creature, in sé non necessario, possiede un certo grado di necessità ...
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Filosofo polacco (Vienna 1866 - Leopoli 1938), prof. nell'univ. di Leopoli, fondatore dell'Associazione filosofica polacca (1904), direttore (dal 1911) della rivista Ruch filosoficzny. Discepolo di F. [...] d'ispirazione brentaniana. Iniziatore della corrente filosofica detta scuola di Leopoli, contribuì alla polemica contro l'irrazionalismo metafisico dei romantici polacchi e si affiancò al movimento del Circolo di Vienna. Il suo netto rifiuto di ogni ...
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LEROUX, Pierre
Pubblicista e uomo politico francese, nato a Bercy (Parigi) il 17 aprile 1797, morto a Parigi l'11 aprile 1871. È uno dei principali rappresentanti del movimento di pensiero che, capeggiato [...] tipiche idee del Comte si trovano infatti già delineate nel L., che tende anch'egli a sostituire lo spiritualismo metafisico e dogmatico con una nuova religione sociale dell'umanità e del suo infinito progresso. Dapprima semplice tipografo, s'imbevve ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Il neoilluminismo italiano
Massimo Mori
Un’esperienza breve e coraggiosa
Sebbene sia preceduta da un lungo periodo di gestazione, del quale è difficile determinare l’ampiezza, sia cronologica sia geografica, [...] , per ragioni che andavano ovviamente molto al di là degli sforzi del gruppo, con la rinascita imperiosa di quelle chiusure metafisiche contro cui essi avevano tentato di allearsi:
Fra gli anni ’50 e ’60 – così ebbe a esprimersi un neoilluminista un ...
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FRIES, Jakob Friedrich
Guido Calogero
Filosofo, nato a Barby il 23 agosto 1773, morto a Jena il 10 agosto 1843. Nel 1805 professore all'università di Heidelberg, passò l'anno seguente a quella di Jena: [...] una cattedra di fisica e di matematica.
Nel suo pensiero il F. dipende essenzialmente dal Kant: l'idealismo metafisico postkantiano è mera aberrazione per lui, che tende ad approfondire il carattere critico e negativo della gnoseologia del maestro ...
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USELLINI, Gianfilippo
Emilio Villa
Pittore, nato a Milano il 17 maggio 1903. Ha studiato all'Accademia di Brera, Milano, dove insegna. Sue opere sono in tutte le pubbliche gallerie d'arte moderna e [...] gli assunti letterarî e poetici cui attinge la sua tematica. Si tratta di quella letteratura che sta tra il metafisico, il popolaresco, il puerile, il surreale; e infatti la vena intimamente crepuscolare del pittore partecipa di tutte quelle formule ...
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modello
Termine pluridisciplinare che ha assunto un’amplissima gamma di significati nella tecnologia, nelle arti, in matematica e in varie discipline scientifiche. In generale, un m. rappresenta la ricostruzione [...] come puri m. e le apparenze sensibili come loro copie imperfette. Aristotele costruì il m. di sostanza come sostrato metafisico della realtà sensibile, unità di forma e materia, essenza e attributi; nonostante le critiche che egli mosse alle idee ...
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Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo [...] messaggio della filosofia greca.
In generale si distinguono in esso tre correnti, prevalentemente orientate l’una verso la speculazione metafisica, l’altra verso la religione e la teurgia e la terza verso l’erudizione. Alla prima appartiene la più ...
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Marxismo
LLucio Colletti
di Lucio Colletti
Marxismo
sommario: 1. Il materialismo dialettico. 2. La gnoseologia del materialismo dialettico. 3. L'influenza di Engels. 4. Il marxismo come scienza. 5. [...] 'inversione di soggetto e predicato ch'egli imputa alla logica di Hegel e, in genere, a ciò ch'egli chiamò la ‟metafisica dell'economia politica". Ma, a un esame più attento, si comprende come questa omissione da parte di Della Volpe non sia stata ...
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Filosofo tedesco (Lüben, Slesia, 1899 - Monaco di Baviera 1991). Nel 1937 lasciò la Germania per gli USA, dove insegnò filosofia all'univ. della Carolina del Nord (dal 1938) e alla Emory University di [...] 1962), ha dedicato i suoi primi scritti all'estetica (Die Kulturfunktion der Kunst, 2 voll., 1931) e al problema metafisico (Sokrates. Ein Versuch über den Ursprung der Metaphysik, 1934); nel periodo americano all'interesse per l'estetica e per la ...
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metafisico
metafìṡico agg. e s. m. [der. di metafisica] (pl. m. -ci). – 1. agg. Nel linguaggio filos., che concerne la metafisica (intesa come scienza della realtà assoluta) o è proprio di essa: problemi m.; principî m.; che poi la vita sia...
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.