IMMANENZA
Guido Calogero
. Termine filosofico, entrato nell'uso principalmente per il senso che la Scolastica diede all'attributo di immanens, designando con esso ogni realtà che comunque permanesse [...] cui essi fossero costitutivi. Ma il pensiero medievale adoperò quella determinazione non tanto nel campo logico quanto in quello metafisico, e contrappose l'acto e la causa immanens, permanente nel soggetto agente o nell'oggetto realizzato, all'actio ...
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L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche se in altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: [...] ad ogni soggetto; e quindi Dio personale in cui tutti siamo inclusi e che ricorda per questo rinascente leibnizismo la metafisica spiritualistica del Royce, per il quale la realtà assoluta è l'esperienza assoluta d'uno spirito autocosciente che tutti ...
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SESTOV, Leone (Lev Isaakievič Švarcman)
Filosofo russo, nato a Kiev nel 1866; fece gli studî a Kiev e a Mosca; dopo la laurea si dedicò all'attività filosofica. Attualmente vive a Parigi.
Il compito della [...] dell'universalità e della necessità, che sono a essa estranei e avrebbero quindi bisogno di un anteriore avvaloramento metafisico, ma appare addirittura impossibile, perché la ragione non dà che le costruzioni puramente teoretiche e formali, le quali ...
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Filosofo tedesco, nato a Ilsenburg il 18 luglio 1852 e morto in America l'11 febbraio 1919. Dopo aver studiato nelle università di Strasburgo e di Tubinga, si stabilì a Chicago, ove fondò nel 1890 la rivista [...] conseguenze antimetafisiche; e tentò di superare il particolarismo della scienza risalenti a un principio unitario e metafisico (monismo) come criterio di sistemazione metodica e di interpretazione dell'esperienza.
Bibl.: E. Sutherland Bates, in ...
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BINI, Vincenzo
Ubaldo Tintori
Di famiglia patrizia assisiate, nacque a Lucca il 28 ag. 1775 da Pietro, allora giudice della Rota in quella Repubblica, e da Geltrude Cima. Entrato nell'Ordine benedettino [...] a Roma. Dal 1800 insegnò filosofia nell'università di Perugia, ove pubblicò nel 1815 un Corso elementare di lezioni logico-metafisico-morali.
L'opera è un "trattato ideologico-morale", com'egli la definisce, che, partendo da Locke e da Condillac e ...
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Espressione con cui si nega, contrario di affermazione.
Filosofia
Il latino negatio corrisponde all’ἀπόϕασις della logica aristotelica, designante il giudizio che connette il soggetto e il predicato in [...] o di limitazione) e il soggetto. In G.W.F. Hegel la n. viene a costituire, in un complesso quadro logico-metafisico in cui è determinante la relazione finito-infinito, un elemento essenziale; è proprio infatti della natura del finito che esso debba ...
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Pittore, nato in Grecia da italiani il 10 luglio 1888. Studiò a Atene, poi (1906-1909) a Monaco, dove vide, intimamente simpatizzando con essa, l'opera di Böcklin, dalla quale ebbe impulso verso un'arte [...] nessi di logica abituale, sembrano scoprire un valore loro recondito; senso che egli chiamerà, seguendo O. Weininger, metafisico. Gli elementi figurativi mutarono sovente, pur mantenendosi sostanzialmente, più o meno accentuato, lo stesso spirito ...
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Pittore, nato il 2 maggio 1904 a Culan (Cher). All'età di 14 anni si recò a Parigi, dove vive; seguì i corsi dell'accademia Colarossi (scuola libera e senza maestri). Fece la sua prima mostra personale [...] fu acquistata dal mercante Carrè per il quale lavora tuttora.
Partito da un elementarismo paragonabile al periodo metafisico di Morandi, è ora arrivato, attraverso un primitivismo carico di ricordi cézanniani, ma sottilmente decadentistico (p. es ...
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Filosofo, nato a Berlino il 1833, morto a Nowawes nel 1921. Dal 1863 al 1877 insegnò come libero docente all'università di Berlino. Contrasti violenti insorti con la facoltà provocarono il suo allontanamento, [...] 'atteggiamento empiristico-critico a quello naturalistico-dogmatico. Nella sua fase definitiva, egli oppone all'indirizzo metafisico della filosofia, a cui riconduce anche il criticismo kantiano, l'ideale di una filosofia scientifica, teorizzatrice ...
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STRADONE, Giovanni
Pittore, nato a Nola il 10 novembre 1911. A Roma, mentre compie gli studi classici, frequenta lo studio di F. Ferrazzi. Dopo il 1930 i suoi interessi si orientano verso la nascente [...] a un'intensificazione espressionistica della lezione di Scipione e Mafai. È nell'ambito di questo neo-espressionismo tonale e metafisico che s'inseriscono i suoi Colossei e i suoi Notturni romani, visioni allucinate e disfatte, rese con una tecnica ...
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metafisico
metafìṡico agg. e s. m. [der. di metafisica] (pl. m. -ci). – 1. agg. Nel linguaggio filos., che concerne la metafisica (intesa come scienza della realtà assoluta) o è proprio di essa: problemi m.; principî m.; che poi la vita sia...
metafisi
metàfiṡi s. f. [comp. di meta- e (dia)fisi]. – In anatomia, ciascuna delle due congiunzioni della diafisi con le epifisi, nelle ossa lunghe, costituita da un nucleo di tessuto osseo spugnoso coperto da uno strato sottile di osso compatto.