Rye, Stellan
Serafino Murri
Sceneggiatore e regista danese, nato a Copenaghen il 14 luglio 1880 e morto a Ypres, nella Fiandra occidentale, il 14 novembre 1914. Autore e regista teatrale di precoce [...] pronto a vendere l'anima al diavolo per poter conquistare una nobile fanciulla (Lyda Salmonova), costituisce una potente metafora, forse la prima nell'arte cinematografica, dell'inconscio e del conflitto interiore: lo studente, perseguitato dal suo ...
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Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] delle Mille e una Notte (1974). L'ultimo film, uscito postumo, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1976), luttuosa metafora del potere e interpretazione in chiave provocatoria del libro omonimo di Sade. Non vanno dimenticati Che cosa sono le nuvole ...
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Pittore norvegese (n. Loten 1863 - m. presso Oslo 1944). Nipote dello storico P. A. Munch, è considerato tra i maggiori interpreti della stagione simbolista degli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento, [...] ; La donna in tre fasi della vita, 1895 circa; La danza della vita, 1899-1900 (Oslo, Nasjonalgalleriet), in cui ricompare la metafora medievale della vita come danza e i grandi temi ossessivi della solitudine e della morte. Nel 1894 M. incominciò a ...
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Ōe, Kenzaburō
Maria Teresa Orsi
Scrittore giapponese, nato a Ose (Shikoku), il 31 gennaio 1935. Considerato a lungo uno degli scrittori più scomodi, sia per il suo rifiuto di una prosa convenzionale [...] diretta nell'immagine del "villaggio nella valle" (tanima no mura), che tanta parte ha nell'universo poetico di Ō. come metafora di un mondo isolato e ostile al sistema ufficiale. Già presente in uno dei suoi primi racconti, Shiiku (1958; trad ...
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Mutis, Álvaro
Ines Ravasini
Scrittore colombiano, nato a Bogotá il 25 agosto 1923. Dopo aver trascorso l'infanzia in Belgio, dove suo padre era diplomatico, fece ritorno in Colombia e frequentò il liceo [...] unica capace di dare senso all'insensatezza umana. Nel suo pellegrinaggio solitario, di nave in nave, di porto in porto, metafora dello spazio transitorio e provvisorio dell'esistenza, Maqroll conosce i mali, i fantasmi e le paure del vivere, i passi ...
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Regista cinematografico statunitense, nato il 16 gennaio del 1948 a Carthage (N.Y.). Nel 1970 ha vinto l'Oscar per il miglior soggetto con il cortometraggio The resurrection of Broncho Billy, scherzoso [...] di terrore, mentre il secondo è forse il film più polemico di C., in cui gli 'yuppies' rappresentano una metafora del cannibalismo sociale della destra americana al potere. Con Memoirs of an invisible man (1992; Avventure di un uomo invisibile ...
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Regista cinematografico statunitense, nato a Minneapolis (Minn.) il 29 novembre 1954; rappresenta, con il fratello Ethan, sceneggiatore (nato il 21 settembre del 1957), una delle coppie più anomale e creative [...] bei personaggi di poliziotto.
The big Lebowski (1998; Il grande Lebowski) è un omaggio al noir volutamente surreale, curiosa metafora di un cinema (quello hollywoodiano) ormai del tutto chiuso su se stesso, in un corto circuito dell'immaginario che ...
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FLORA, Francesco
Massimo Onofri
Nacque il 27 ott. 1891 a Colle Sannita (Benevento) da Giuseppe e Vincenza Di Lecce. Trovatosi, poco più che adolescente, a capo di una numerosa famiglia per la prematura [...] , in più punti, il F. riviva il pensiero di Croce, mettendo quasi capo a una concezione dell'attività estetica, più che metaforica, "metamorfosica" (A. Bocelli): a rendere con la parola poetica non solo i ritmi delle umani generazioni, ma dell'intero ...
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MICHALKOV KONCALOVSKIJ, Andrej
Grazia Paganelli
Michalkov Končalovskij, Andrej (propr. Andrej Sergeevič Michalkov)
Regista e attore cinematografico russo, nato a Mosca il 20 agosto 1937. Ha rappresentato [...] che, nel raccontare con abilità la vicenda intima di tre personaggi, trasforma però il microcosmo rappresentato in una metafora della società russa contemporanea. Lo stile, particolarmente asciutto, si rivela al contempo capace di aprirsi al pathos e ...
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Cronenberg, David
Giona Antonio Nazzaro
Regista cinematografico canadese, nato a Toronto (Ontario) il 15 marzo 1943. Il cinema di C. rovescia la prospettiva tradizionale del cinema horror, secondo la [...] es., quelli di George A. Romero), avviava un'indagine sulle forme teratomorfe del corpo e una riflessione sulla metafora del contagio e della mutazione, che già rimandavano all'opera letteraria e teorica di William Seward Burroughs, poi affrontata ...
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metafora
metàfora s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]. – 1. Processo linguistico espressivo, e figura della retorica tradizionale, basato su una similitudine sottintesa, ossia su...
metaforico
metafòrico agg. [dal gr. μεταϕορικός] (pl. m. -ci). – Di metafora, che costituisce metafora: espressione m.; anche, ricco di metafore: modo di parlare metaforico. È spesso sinon. di figurato, in senso generico: linguaggio m.; significato...