I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] larosa [la ˈŗːoːsa], la rana [la ˈŗːaːna]) e la palatalizzazione della sibilante iniziale se seguita da consonante labiale o velare nel napoletano (ad es., la scala [la ˈʃkaːla , Minuit, 1963).
Loporcaro, Michele (1997), L’origine del raddoppiamento ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] indebolimento economico delle campagne precipitarono la R. in piena crisi. Nel 1613 salì al potere lo zar Michele I (1613-45), l’art, esprimendo raffinata nostalgia del passato. I pittori della Rosa azzurra (Golubaja roza, 1906-07; M. Sarjan, P ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] Indice dei termini notevoli, in Membré, Michele, Relazione di Persia (1542). Ms. in Letteratura italiana, diretta da A. Asor Rosa, Torino, Einaudi, 15 voll., vol. 108-123.
Miller, James I. (1974), Roma e la via delle spezie. Dal 29 a.C. al 641 ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] sintattico la soluzione più semplice è quella di non adottarlo (Lepschy 1978d: 106-107).
Baroni, Maria Rosa (1983 dell’italiano contemporaneo, Roma, La Nuova Italia Scientifica.
Bertinetto, Pier Marco & Loporcaro, Michele (2005), The sound ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] Filippo Rosa Morando febbre, dovette fermarsi nella villa di S. Michele, proprietà del Collegio dei nobili di Ravenna; in Il Marzocco, 14 ott. 1928; L. Falchi, A.C. cent'anni dopo la sua morte, in Giorn. stor. d. letter. ital., XCIV (1929), pp. 105 ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] ’ della marca: ad es., se si considera la coppia di fonemi occlusivi bilabiali /p/ e /b contro Malachia (Umberto Eco, Il nome della rosa)
b. O sono io che non riesco più semantica e sintassi, Pisa, ETS.
Prandi, Michele (2006), Le regole e le scelte. ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] [iː]ta
(4) ĭ ed ē > /e/: pĭlum > p[eː]lo, tēlam > t[eː]la
(5) ĕ > /ε/: tĕrram > t[ε]rra
(6) a > /a/: canem > prescinde dai latinismi come rosa) sono state proposte pp. 11-88.
Loporcaro, Michele (2006), Fonologia diacronica e ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] (1547), De le Lettere, Venezia, Gabriele Giolito de Ferrari.
Asor Rosa, Alberto (dir.) (1982), Letteratura italiana, Torino, Einaudi, 12
Plaissance, Michel (1973), Une première affirmation de la politique culturelle de Cosme Ier la transformation de ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] la mano destra, con le dita unite come a formare una paletta, per dare rilievo a un enunciato (o a una sua parte) pronunciato ad alta voce o gridato.
Albano Leoni, Federico & Giordano, Rosa 71-87.
Loporcaro, Michele (2007), Osservazioni sul ...
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L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] l’ablativo assoluto dà luogo a una rosa di avverbiali di forma esplicita o implicita. Michele (2006), Le regole e le scelte. Introduzione alla grammatica italiana, Torino, UTET.
Prandi, Michele, Gross, Gaston & De Santis, Cristiana (2005), La ...
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lobby rosa
loc. s.le f. inv. Gruppo di pressione politicamente trasversale costituito da donne. ◆ [tit.] Donne e potere, una lobby rosa per contare di più / Al seminario dedicato alle pari opportunità nasce un «esecutivo ombra» al femminile:...
piangina s. m. e, più raramente, f.; inv. o regolare al pl. Nel linguaggio familiare o nello stile brillante dei giornali, persona che si lamenta e recrimina di continuo | Anche agg. con pl. regolare, lamentoso, piagnucoloso. ◆ Certo che se...