Letterato (Isola d'Istria 1797 - Trieste 1849); combatté (1829) in Grecia, donde tornò a Trieste; iracondo e misantropo, fu malvisto a causa dei suoi feroci epigrammi; autore di una tragedia, Francesca [...] da Rimini (1820), di Novelle orientali (1826) e di Apologhi (1828), tracciò anche alcuni profili critici nei quali si rivela entusiastico ammiratore del Leopardi (che largamente riecheggia in alcune canzoni) ...
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Poeta ateniese della commedia "antica"; contemporaneo di Aristofane; fece rappresentare la sua prima commedia alle Lenee del 429 a. C. Pare che la sua commedia il Misantropo fosse una commedia di carattere; [...] nelle Muse trattò lo stesso argomento delle Rane di Aristofane, che furono rappresentate contemporaneamente ...
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Poeta e critico giapponese (Odawara 1868 - Tokyo 1894). Influenzato da Byron e da Goethe nei suoi componimenti poetici (Soshū no shi "Poesia di un prigioniero", 1889; Hōraikyoku "Il canto del monte Hōrai", [...] stupì il mondo letterario con un'appassionata difesa dell'amore come libera scelta nel saggio Ensei shika to josei ("Il poeta misantropo e la donna", 1892) ed espresse la sua ricerca di un significato sociale, religioso o politico della vita umana in ...
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Scrittore francese (Parigi 1872 - ivi 1956). Per circa quarant'anni fu critico teatrale del Mercure de France, quindi collaborò alla Nouvelle revue française e alle Nouvelles littéraires. Ammiratore di [...] della sua vita spiritualmente avventurosa e intensa. Individualista e anticonformista, alimentò il mito dello scrittore cinico e misantropo. Importanti, oltre al Théâtre de Maurice Boissard, gli Entretiens radiofonici con R. Mallet, che lo resero ...
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Poeta (Roma 1791 - ivi 1863). Fondatore (1813) dell'Accademia Tiberina, per tutta la vita scrisse poesie in italiano, che, considerate sino a oggi come un'esperienza decisamente negativa dell'arte belliana, [...] d'impieghi che successivamente abbandonava, preoccupato anche soverchiamente di questioni economiche, negli ultimi tempi addirittura misantropo, bigotto, censore teatrale pedante, spaventato dagli eventi del 1848-49, intransigente sostenitore di quel ...
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Poeta inglese (Londra 1788 - Missolungi 1824). Discendente da una nobile e antica famiglia d'origine normanna, succedette (1798) nel titolo e nei beni del prozio. Nel 1803 concepì per Mary Anne Chaworth [...] di guida poetica dei paesi visitati, che al loro apparire (1812) ebbero improvviso e larghissimo successo. Nel pellegrino misantropo e ribelle il B. tracciò anche un autoritratto idealizzato. Lo stesso tipo si ritrova nelle novelle in versi: The ...
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Scrittore nederlandese (Batavia 1874 - Amsterdam 1946). Costretto a interrompere gli studî, s'interessò al teatro, frequentò gli ambienti letterarî e compì diversi viaggi, soggiornando a lungo in Italia [...] naturalismo. Nelle opere successive (De wereld een dansfeest "Il mondo una festa da ballo", 1937; De mensenhater "Il misantropo", 1941), si ripropone l'elemento romantico, e la realtà viene percepita da S. come multiforme e imperscrutabile. Postumi ...
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Swift, Jonathan
Margherita d’Amico
La satira spietata dell’umanità
Jonathan Swift è uno dei massimi scrittori di lingua inglese: la sua opera più celebre è il romanzo I viaggi di Gulliver, pubblicato [...] la carriera ecclesiastica.
Quanto all’impegno politico, Swift (sprezzante anticonformista, difensore dei deboli ma anche ambizioso e misantropo) in un primo periodo milita negli ambienti liberali whigs (liberalismo) poi se ne distacca per passare fra ...
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Molière
Mirella Schino
Un attore che scriveva capolavori
Jean-Baptiste Poquelin prese il nome di Molière quando passò alla professione teatrale. Fu attore, capo di una compagnia, e drammaturgo. È uno [...] In questo periodo Molière scrive alcune tra le sue commedie più famose: Le preziose ridicole, La scuola delle mogli, Il misantropo, Georges Dandin. Molière è uno straordinario creatore di intrecci e di caratteri, le sue battute diventano proverbi, le ...
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misantropo
miṡàntropo agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. μισάνϑρωπος, comp. di μισο- «miso-» e ἄνϑρωπος «uomo»]. – Di persona che prova un sentimento di odio, di antipatia, di avversione per il genere umano, o che, in senso più ampio, ha carattere...
misantropia
miṡantropìa s. f. [dal gr. μισανϑρωπία; v. misantropo]. – Avversione verso la società, che si manifesta nella ricerca della solitudine e nel rifiuto scontroso di ogni forma di socialità: è un atteggiamento dovuto sia a disprezzo...