Mosè di Rieti
Giovanni Garbini
Medico ebreo (Rieti 1388 - Roma 1460 c.). Soggiornò in diverse città dello stato pontificio, finché divenne rabbino capo di Roma e medico personale di Pio II. Nella letteratura [...] nella seconda sono menzionati uomini illustri che stanno in Paradiso, concepito come regno della legge e città di Dio, mentre la Mishnah e il Talmud appaiono come navi dell'anima. La seconda parte non sembra terminata, e la terza manca. Il Miqdāš fu ...
Leggi Tutto
Rabbino spagnuolo, nato a Barcellona verso il 1235-40, morto verso il 1310. Capo del rabbinato della sua città, fu uno dei più celebrati e dei più autorevoli rabbini del suo tempo, e a lui si rivolgevano [...] corrispondere al desiderio espresso dalla comunità ebraica di Roma, la traduzione ebraica del commento arabo di Maimonide alla Mishnāh, di cui prima solo una parte era stata tradotta. Quando sorse nelle comunità ebraiche della Francia meridionale un ...
Leggi Tutto
FRANKEL, Zacharias
Yoseph Colombo
Rabbino ed ebraista, nato a Praga il 30 settembre 1801, morto a Breslavia il 13 febbraio 1875. Fu rabbino a Leitmeritz e a Dresda; poi nel 1854 fu chiamato alla direzione [...] Exegese auf die alexandrinische Hermeneutik, Lipsia 1851; Zu dem Targum der Propheten, Breslavia 1872; Darke ha-Mishnah (Hodegetica in Mischnam), Lipsia 1859; Mebo ha- Yerushalmi (Introduzione al Talmūd palestinese), Breslavia 1870.
Bibl.: S ...
Leggi Tutto
giudaismo
Elena Loewenthal
La religione del Libro: una complessa identità millenaria
Il giudaismo, o ebraismo, è la religione del popolo ebraico e la sua cultura. Ma non è solo questo: è anche un modo [...] è un testo aperto, che apre la mente, ed è un testo composito, formatosi sulla base di un'opera precedente, la Mishnah, la raccolta di norme etico-giuridiche prima trasmesse oralmente e poi scritte, risalente al 3°-5° secolo. È di fatto il commento ...
Leggi Tutto
HĂLĀKĀH (dal verbo hālak "andare", quindi "cammino", "direzione")
Umberto Cassuto
Con questo nome si designa collettivamente l'insieme degli elementi giuridici della dottrina tradizionale giudaica, quale [...] codice della hălākāh redatto da Yĕhūdāh ha-Nāsī (v. giuda il santo), alla fine del sec. II d. C. Se la Mishnāh fu posta per iscritto già da Yĕhūdāh ha-Nāsī , ovvero se anche dopo la sua redazione essa continuò per qualche secolo a esser tramandata ...
Leggi Tutto
Dottore ebreo palestinese (nato verso il 50, morto nel 135 d. C.), uno dei più notevoli Tannaiti. Nacque di povera famiglia, e in gioventù fu pastore: si dedicò agli studî quando era già uomo fatto. Tenne [...] supplizî. Fu uno dei primi a ordinare sistematicamente il materiale tradizionale della dottrina ebraica, compilando una sua Mishnāh. Nel suo insegnamento si trovano notevoli espressioni di speculazione filosofica intorno a Dio, la creazione, la ...
Leggi Tutto
Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] C. all’inizio del 7° sec.) la vasta materia della Hălākāh comincia a essere ordinata. Un ordinamento generale si ha nella Mishnāh di Rabbī Yĕhūdāh, la quale diviene il canone definitivo della Legge orale. Analoga è la Tōseftā in parte attribuibile a ...
Leggi Tutto
Atto e parole con cui si formula un augurio di bene e prosperità e si invoca la protezione celeste su una o più persone. Nelle manifestazioni più umili del sentimento religioso, è uno dei modi in cui si [...] forma, soprattutto, la b. ebbe largo sviluppo nell’ebraismo e nel giudaismo posteriore: un intero trattato, il primo, della Mishnāh porta il titolo Benedizioni e contiene le prescrizioni relative a quelle che si devono rendere a Dio in ogni momento e ...
Leggi Tutto
SICLO (accadico shiqlu; ebraico sheqel [shiql])
Umberto Cassuto
Antica unità di misura per i pesi nel sistema sessagesimale babilonese, diffusosi in molti paesi di civiltà dipendente da quella babilonese, [...] al Santuario di Gerusalemme (Es., XXX, 11-16); delle norme particolareggiate in proposito si occupa il trattato Shĕqālīm della Mishnāh (v.). Dopo la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Tempio (70 d. C.) tale offerta venne naturalmente a ...
Leggi Tutto
ḤARĪZI, Yĕhūdāh Ben Shĕlŏmōh
Umberto Cassuto
Poeta ebreo, nato verso il 1170 nella Spagna musulmana (forse a Granata o Toledo). Viaggiò molto in Europa, in Asia, e nell'Africa settentrionale. Morì prima [...] cui sono da notarsi particolarmente:1. la Guida dei perplessi di Maimonide; 2. parte del commento di Maimonide alla Mishnāh; 3. gli Ammaestramenti dei filosofi di Ḥunain b. Isḥāq. È citata anche una sua introduzione alla lingua ebraica, altrimenti ...
Leggi Tutto
mishnah
mishnāh ‹mišnàah› s. f., ebr. (propr. «ripetizione, studio, insegnamento»; anche adattato in ital. in misnà). – Termine che designa: la dottrina tradizionale giudaica post-biblica, quale si venne svolgendo nei primi secoli dell’èra...
amoraico
amoràico agg. (pl. m. -ci). – Degli Amorèi, i dottori talmudici babilonesi e palestinesi, che dal 3° al 5° secolo d. C. si dedicarono allo studio della tradizione giuridica giudaica postbiblica (cioè della mishnāh): l’insegnamento...