GIOVANNI d'Ambrogio
Gerd Kreytenberg
Scultore e architetto, documentato dal 1382 al 1418 a Firenze, dove probabilmente nacque non prima del 1350. Verosimilmente non è da identificare con l'omonimo scalpellino [...] fabbrica, in prossimità del coro, eseguì nel 1391-92 e nel 1393 due opere, di cui una con l'indicazione della misura di 2 braccia e 1/8, identificabile con il blocco marmoreo superiore dello sguancio sinistro. Lavorò nel 1394 alla cornice dello ...
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Vedi PETRA dell'anno: 1965 - 1996
PETRA (Πέτρα)
M. Avi-Yonah
Centro nella Transgiordania meridionale, in origine capitale del regno nabateo e della provincia romana di Arabia; dagli Arabi era chiamata [...] gli scavi sono stati ripresi dagli Inglesi.
Il luogo in cui sorgeva P. ha la forma di un anfiteatro, racchiuso da alte rocce scoscese, e misura 1000 m da E a O, e 500 da N a S. Il letto del fiume ora chiamato Wadi Musa attraversa la località e, con ...
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GIOVANNI di Biasuccio (o Blasuccio)
Michela Becchis
Non si conosce la data di nascita di questo scultore abruzzese, nato probabilmente a Fonteavignone (presso L'Aquila), località di provenienza della [...] , 1909, p. 30).
L'ingombrante presenza, accanto alla figura di G., di Silvestro dell'Aquila, ha in una certa misura danneggiato il delinearsi critico del suo operare, nonostante G., più anziano del suo compagno di bottega, avesse una formazione non ...
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DUTUIT, Pittore dell'oinochòe
E. Paribeni
Ceramografo attico, attivo entro il secondo e terzo decennio del V sec. a. C. Dipinge vasi di media grandezza, oinochòai, anfore nolane e lèkythoi, limitando [...] decorazione a fasce di palmette e loti che appare ripetuta nelle opere più significative del Pittore dell'Oinochòe D. dà la misura delle qualità più artigiane di lui.
Bibl.: J. D. Beazley, in Journ. Hell. Stud., XXXIII, 1913, p. 106; id., Red-fig ...
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PRINCETON, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico a figure nere operante entro il terzo venticinquennio del VI sec. a. C. Partendo da un vaso del museo di Princeton che peraltro sembra rappresentare [...] dei problemi centrali dell'arte greca dell'ultimo arcaismo, la conquista di un drappeggio articolato fluidamente organizzato e in certa misura, libero.
Bibl.: J. D. Beazley, in Ann. Brit. Sch. Athens, XXXII, 1934, p. 17 ss.; id., in Journ. Hell. St ...
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Scultore (Bologna 1595 - Roma 1654). Rappresentante della tendenza classicista contrapposta a quella più genuinamente barocca di G.L. Bernini, fu artista eclettico, abile nelle opere monumentali (Tomba [...] , è la prima di una serie di opere monumentali in cui l'A., nell'ultimo decennio della sua vita, dà la misura delle possibilità "barocche" del suo temperamento per natura e per educazione classicistico. Seguono (1646-53) il grande altorilievo dell ...
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Scultore e architetto (Monte San Savino, Arezzo, 1460 circa - ivi 1529). Per la sua formazione a Firenze, oltre all'apprendistato forse presso A. del Pollaiolo, rilevanti furono la persistente lezione [...] Vergine: realizzò l'Annunciazione, l'Adorazione dei pastori e lo Sposalizio della Vergine, nei quali l'immediatezza del modellato largo e la classica compostezza mostrano un'inclinazione all'ordine e alla misura ancora d'ispirazione quattrocentesca. ...
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(VIII, p. 291; App. II, I, p. 477; III, I, p. 280; IV, I, p. 333)
La C., alla fine degli anni Ottanta, vede insoluti, e in alcuni casi addirittura aggravati, i suoi problemi socio-territoriali. Tra le [...] ci si aspetterebbe in base alle esperienze del passato, non è il Nord la meta di questi trasferimenti se non in misura ormai esigua, bensì le maggiori città del Centro-Sud. La C. è tra le poche regioni italiane attive nella bilancia demografica ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] particolare di raffinatezza e di eleganza, un po' gelida, ma del tutto adeguata a un gusto di corte e alla sobrietà e misura che Augusto aveva imposto a sé stesso e al suo ambiente, una volta lasciatasi dietro le spalle la veemenza di quando era ...
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CLASSICISMO
F. Pomarici
Il fenomeno del c. nell'arte medievale è una vicenda articolata e ricca di sfaccettature, che si snoda non solo all'insegna dell'alternanza fra sopravvivenze, recuperi, copie [...] la volontà di applicare in campo figurativo le regole auree della cultura classica (Niehr, 1989), in primo luogo quelle della 'misura' e convenevolezza tra le parti che rendono un'opera simplex et unum come voleva Orazio (Ars poet., 23), anche se ...
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misura
miṡura s. f. [lat. mensūra, der. di mensus part. pass. di metiri «misurare»]. – 1. a. Il valore numerico attribuito a una grandezza, ottenuto ed espresso come rapporto tra la grandezza data e un’altra della stessa specie assunta come...
misurabile
miṡuràbile agg. [der. di misurare; cfr. lat. tardo mensurabĭlis, der. di mensurare «misurare»]. – Che può essere misurato: grandezze facilmente, difficilmente m., non m. con gli strumenti comuni. Con accezione più specifica, in...