Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] le grafie di tali testi».
Anche per la grafia, come per gli altri livelli della lingua, quello toscano è il modello dominante nel panorama nazionale e in linea di principio risulta poco esposto a influenze esterne. Di conseguenza, più che cercare ...
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VENETI (XXXV, p. 46)
Giovan Battista PELLEGRINI
Lingua. - Buoni progressi nello studio della lingua delle iscrizioni venete preromane (venetiche o paleovenete) si sono conseguiti attraverso un più attento [...]
L'alfabeto venetico è nel complesso unitario (salvo alcune particolarità locali) e rappresenta l'adattamento, con lievi modifiche, di un modello etrusco con tratti arcaici, integrato dal greco (si noti la o posta in coda all'abecedario venetico). L ...
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Italiano
"Sao ko kelle terre per kelle fini
que ki contene trenta anni le
possette parte Sancti Benedicti"
(Placito di Capua)
Italiano, oggi: l'antico, il nuovo
di Gian Luigi Beccaria
14 marzo
Si apre [...] da parte dei letterati toscani e non toscani, e sminuzzati in lemmi da proporre per norma (il Vocabolario della Crusca): un modello dunque fondato non su un toscano vivo e parlato, quindi mobile nel tempo, ma su un fiorentino scritto di autori sommi ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] viene fatta» (Mortara Garavelli 2003: 94).
Tipica «marca dell’intonazione», cui è idealmente associato il caratteristico modello di tono discendente-ascendente (➔ intonazione), anche il punto interrogativo, come il ➔ punto esclamativo, andrebbe più ...
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La paratassi è una connessione ordinata di frasi in un’entità superiore, in cui le frasi interessate hanno diverso valore informativo (➔ tematica, struttura) e sono collegate tra loro da nessi semantici. [...] – per il latino, l’italiano parlato e l’inglese – possono essere considerati come un repertorio abbastanza ampio dei modelli paratattici, condiviso dalla gran parte delle lingue romanze e di quelle germaniche (Jespersen 1924; Matthews 1981; Le Goffic ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] , consolidando sul piano linguistico tradizioni locali fiorenti. Questo policentrismo politico e culturale non favorì l’adozione passiva del modello toscano, diffusosi nelle regioni d’Italia, a livello elitario e scritto, a partire dai secoli XV-XVI ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] per la lingua latina. Pico, allievo del Poliziano, era sostenitore di uno stile eclettico; Bembo, per contro, indicava due modelli a cui attenersi in maniera sostanziale, se non proprio esclusiva: Cicerone e Virgilio, l’uno per la prosa, l’altro ...
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L’ellissi (dal gr. élleipsis «mancanza»; in lat. ellipsis) è una figura retorica che consiste nell’omissione di un segmento discorsivo entro un’unità globale, che sia recuperabile attraverso l’integrazione [...] ma questo è desumibile per via co-testuale (➔ contesto) attraverso la ripresa dell’infinito che precede (riperderti) secondo il modello grammaticale previsto dalla lingua: si tratta allora di ellissi grammaticale. In questo caso, l’espediente crea un ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] ibrida (Stussi 1995a: 791-798). La produzione letteraria è abbondante nei secoli seguenti, anche se sempre più influenzata dal modello toscano, che a Venezia è già riflesso nell’opera poetica di Giovanni Quirini (1295 - 1333 circa). Nella prima metà ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] la z sonora) e con altre combinazioni meno diffuse (per es., ‹ss› per la s sorda in area settentrionale).
Il peso del modello latino ben si lega al discorso sulle scelte ‘di stile’ nella grafia di una lingua. In Italia, la coesistenza di grafie colte ...
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modello
modèllo s. m. [lat. *modĕllus, dim. di modŭlus: v. modulo]. – 1. a. In genere, qualsiasi oggetto reale che l’artista si propone di ritrarre, o che un artigiano, un operaio abbia dinanzi a sé per costruirne un altro uguale o simile,...
modella
modèlla s. f. [femm. di modello]. – Donna che, come attività professionale, posa come modello per opere artistiche figurative o fotografiche, generalm. di nudo: fare la m.; essere la m. di un pittore, di uno scultore; fare da m. a...