area
àrea [Lat. area] [LSF] Superficie circoscritta, zona, in cui si manifestano determinate proprietà, si verifica un determinato fenomeno, ecc., cose indicate in genere da qualificazioni opportune [...] [ALG] A. vettore: rappresentazione vettoriale dell'a. di una superficie; relativ. a un elemento dS di superficie, è il vettore avente per modulo l'a. di dS, per direzione la normale a dS, e un verso opportunamente scelto. ◆ [MCC] Costante delle a.: v ...
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taglio
tàglio [Atto ed effetto del tagliare, der. del lat. taliare] [ALG] Il termine è usato soprattutto nella topologia, per tradurre astrattamente il signif. concreto della parola t. di una superficie, [...] ). ◆ [ELT] Frequenza di t. resistivo: v. diodi a stato solido per micro-onde:II 208 b. ◆ [FSD] Modulo di t.: lo stesso che modulo tangenziale di elasticità (→ tangenziale). ◆ [MCF] Moto di t. semplice: v. fluidi non newtoniani, dinamica dei: II 637 b ...
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simmetrico
simmètrico [agg. (pl.m. -ci) Der. di simmetria] [LSF] Di sistemi che presentino una qualche simmetria, per lo più geometrica, nella loro configurazione ma anche di funzioni che li descrivono, [...] è quella della loro rappresentazione nel metodo vettoriale (→ simbolico) con tre vettori applicati in uno stesso punto, con uguale modulo ed equispaziati di 2π/3 rad=120°) ed è ancora tale la disposizione in controfase di diodi, transistori e tubi ...
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radice
radice [Der. del lat. radix -icis] [ALG] Numero che elevato a una certa potenza riproduce un numero dato: r. seconda, o r. quadrata, la potenza 1/2; r. terza, o r. cubica, la potenza 1/3; ecc.; [...] R. di un numero nel campo complesso: nel campo complesso un numero p=a+ib=ρ(cosφ+isinφ) ha n r. n-esime, qualunque sia n; tali r. hanno per modulo comune la r. n-esima aritmetica di ρ e i loro argomenti sono: φ/n, φ+2π/n, φ+4π/n, ..., φ+2(n-1)π/n; le ...
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Fermat Pierre de
Fermat 〈fermà〉 Pierre de [STF] ( Beaumont de Lomagne 1601 - Castres 1665) Matematico. ◆ [OTT] Principio di F.: fondamentale nell'ottica geometrica, è un principio variazionale secondo [...] solo modo, come differenza di due quadrati; (c) se p è un numero primo e a non è multiplo di p, allora ap-1 è congruo 1 modulo p, in formule ap-1≡1 (mod p) (piccolo teorema di F. o teorema di Eulero-F.: → congruenza); (d) se n≥3, l'equazione xn+yn=zn ...
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Numeri, teoria dei
Larry Joel Goldstein
La teoria dei numeri è il settore della matematica dedicato allo studio delle proprietà degli interi, cioè dell'insieme ℤ costituito dai numeri
…, −4, −3, −2, [...] porta alla teoria algebrica dei numeri.
Congruenze. Siano x e y interi, n un intero positivo. Si dice che x è congruo a y modulo n, e si scrive x≡y (mod n), se x−y è divisibile per n. Un certo numero di fatti interessanti concernenti la divisibilità ...
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areale
areale [agg. Der. di area] [LSF] Qualifica di grandezze specifiche relative a una superficie; talora sinon. di superficiale. ◆ [MTR] Sinon. di arei-co (←). ◆ [MCC] Costanza della velocità a.: [...] punto P, in un riferimento polare piano Orϑ, è il vettore (1/2)r╳v ove v è la velocità lineare del punto; il modulo di tale vettore è il rapporto A fra l'area elementare dS spazzata dal raggio vettore nel tempuscolo dt e dt medesimo, cioè, in termini ...
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Linguistica
Nella grammatica generativa, operazione svolta in base alle regole trasformazionali, consistente nella soppressione di uno o più elementi della frase. Un tipo di c. è quello che elimina il [...] , di dedurre dall’uguaglianza: a∙c=b∙c (essendo c diverso dallo zero) l’uguaglianza a=b. Nelle ordinarie uguaglianze tra numeri, la regola di c. è sempre valida: ma già nelle congruenze rispetto a un modulo m, non numero primo, può cadere in difetto. ...
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concetto
concètto [Der. del part. pass. conceptus del lat. concipere, comp. di cum "insieme" e capere "prendere", complessivamente "accogliere in sé", e quindi "pensiero, in quanto concepito dalla mente"] [...] l'ordine seriale tipico del c. comparativo risulti metrizzabile: è il caso di una grandezza fisica quale la temperatura assoluta, il modulo di una velocità, ecc.: v. teoria: VI 133 f. ◆ [FAF] C. osservativo e c. teorico: la distinzione tra questi due ...
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intensita
intensità [Der. del lat. intensitas -atis, da intensus (→ intenso)] [LSF] Il grado con cui si manifesta un fenomeno, traducentesi sia in fenomeni (manifestazioni luminose, acustiche, ecc.), [...] (v. oltre). ◆ [ALG] I. di campo: per campi scalari e vettoriali, il valore, rispettiv., dello scalare del campo oppure del modulo del vettore del campo; ha signif. specifico, identificandosi con uno dei vettori del campo, per i campi elettrici e ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulante
agg. [part. pres. di modulare2]. – Che modula: passaggio m., in musica, passaggio ad altra tonalità; segnale m., in elettronica e nella tecnica delle telecomunicazioni (anche, come s. f., la m.), l’onda che contiene l’informazione...