N[IKOSTHENES] , Pittore
E. Paribeni
Ammesso che la decorazione figurata della maggior parte delle anfore nicosteniche sembra dovuta ad una sola mano, e rilevando che accanto a questa unità di stile [...] di ordine tecnico che pittorico, e questo ha sentito anche J. D. Beazley nello schema di ordinamento della vasta e monotona produzione dell'artista; i suoi problemi sembrano esser tutti nel variare le posizioni e gli schemi di impiego dei fascioni ...
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ROSONI, Ciclo dei
G. Colonna
Con questo nome è stato recentemente designato il filone più omogeneo e statisticamente rilevante della produzione vascolare etrusco-corinzia a rosette piene (VI sec. a. [...] phiàle, il piattello su piede, l'aröballos e l'alàbastron.
La decorazione, tutta di evidente imitazione corinzia, è piuttosto monotona, consistendo in fregi policromi, in cui si alternano animali incedenti per lo più in senso univoco - in primo luogo ...
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BRESCIANI, Antonio
Ferdinando Arisi
Figlio di Angelo, nacque a Piacenza l'8 nov. 1720. Suo primo maestro fu il pittore Carlo Antonio Bianchi, ma egli dovette guardare cm più acuto interesse le opere [...] devono avergli accresciuto la giovanile ammirazione per il Tagliasacchi. La sua pittura però è in questo momento scolorita, monotona, piuttosto macchinosa e vuota. Diventerà abbastanza solida più avanti, intorno al 1780, anche se il suo venezianismo ...
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TYDEUS, Pittore di
L. Banti
Ceramografo corinzio, il cui nome deriva dall'anfora del Louvre E 640, con la raffigurazione di Tideo (v.) e Ismene.
La sua produzione appartiene in gran parte al secondo [...] Louvre E 622, nella lèkythos di Berlino (n. 3243), in un amphorìskos del British Museum (B 40), riesce monotona, pesante, stancante. Al Pittore è stato attribuito anche un pinax dipinto, trovato a Penteskouphià.
Bibl.: H. Payne, Necrocorinthia ...
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ZUCCARELLI, Francesco
Odoardo Hillyer Giglioli
Pittore e incisore. Nacque a Pitigliano nel 1702, morì a Firenze nel 1788. Fu scolaro a Firenze di Paolo Aresi e a Roma di G. M. Monaldi e P. Nelli. Viaggiò [...] raccolte degli Uffizî e del British Museum a Londra. Come incisore rivelò scarsa originalità e una tecnica convenzionale e monotona riproducendo opere d'altri. Ricorderemo un'acquaforte da un dipinto di Giovanni Mannozzi da San Giovanni del 1730 ...
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CENTAUROMACHIA DI BERLINO, Pittore della
L. Banti
Ceramografo corinzio al quale il Benson attribuisce due famosi aröballoi: Berlino F 336, con la centauromachia di Eracle; Louvre CA 931, con collo a [...] che scorre dalle ferite), che sembrerebbero indicare un pittore diverso da quello che ha dipinto la simmetrica e un poco monotona lotta di guerrieri dell'aröballos del Louvre. Per attribuire i due aröballoi ad uno stesso pittore bisognerà avere altre ...
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BASTIANI (Sebastiani), Lazzaro
Edoardo Arslan
Figlio di Iacopo, è noto a Venezia nel 1449 con la qualifica di pittore e si suppone nato non dopo il 1430. Nel 1460 s'impegna a dipingere una pala per [...] , datata al 1490, sono sensibili un ulteriore allungamento delle figure, influenze vivarinesche nei panni, la solita impeccabile monotonia prospettica, qualche ricordo di Carpaccio e, insomma, un progressivo inaridirsi del gusto. Che il telero con l ...
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BARCA, Pietro Antonio
Rossana Bossaglia
Milanese, se ne ignora la data di nascita. La prima notizia della sua attività è relativa al progetto per le Nuove Carceri (o Palazzo di giustizia) di Milano [...] di S. Lazzaro, ed esecutore della facciata di S. Angelo, da taluni antichi autori riferita al Seregni: opera, questa, assai greve e monotona, benché non priva di dignità. Nel 1631 era pagato per lavori nella chiesa di S. Romano. L da escludere, come ...
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DIZIANI, Giuseppe
Sergio Claut
Figlio primogenito di Gaspare e di Angela Feltrin, nacque a Venezia il 12 giugno 1732. Pittore come il padre, figura negli elenchi della fraglia dei pittori dal 1761 al [...] Settecento: impianti scenografici e teatrali, colorismo acceso e spiccatamente decorativo, sorretto da una pennellata salda e monotona, decisamente remota dagli insegnamenti paterni.
Fonti e Bibl.: P. Zani, Enc. metodica critico-ragionata delle belle ...
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BETTI, Sigismondo
Ennio Poleggi
Fiorentino, visse fra il 1720 e il 1765- Molto operoso, è certamente una personalità di poco rilievo nella già languente vita pittorica fiorentina. Scarse le notizie [...] non tanto l'ambiguità, quanto l'impersonalità dello stile dei Betti. Negli affreschi si trova sia la correttezza un po' monotona della composizione, che è il suo tributo alla tradizione secentesca, sia la fretta e la maniera della scuola dandinesca ...
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monotonia
monotonìa s. f. [dal gr. μονοτονία; v. monotono]. – Carattere di ciò che è monotono, di ciò che ha tono o cadenza uniforme: la m. di una cantilena, di una canzone; la pioggia cade con m.; le operazioni si ripetevano tutte uguali,...
piatto1
piatto1 agg. [lat. *plattus, dal gr. πλατύς «largo»; nel sign. 5, è tratto da appiattare, che a sua volta è un der. dell’agg. piatto]. – 1. a. Di un tratto di terra, o d’altra superficie, o di un corpo, di un oggetto, che si estendono...