VENUTI, Filippo
Pierre Musitelli
– Nacque a Cortona il 5 ottobre 1706, figlio ultimogenito di Giuseppe, cavaliere dell’Ordine di S. Stefano, e di Maria Francesca Baldelli.
Nel 1708, alla morte del padre, [...] di sottrarsi all’ambiente cortonese, Venuti accettò l’impegno e giunse sulle rive del Lot il 5 agosto 1738. Da Parigi, Montesquieu salutò con cordialità l’arrivo del vicario, il cui fratello Marcello il filosofo di La Brède aveva conosciuto a Firenze ...
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governo, forme di
Pier Paolo Portinaro
L'organizzazione del potere politico
Tradizionalmente con questa espressione sono stati indicati i regimi politici, più precisamente la loro organizzazione giuridica, [...] e la monarchia sul principio dell'onore, cioè sul riconoscimento delle gerarchie sociali e sui privilegi di ceto, Montesquieu guarda ancora alla società europea del passato. All'indomani della Rivoluzione americana e di quella francese, tuttavia, la ...
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Scrittrice francese (Parigi 1766 - ivi 1817), figlia del ministro J. Necker. Formatasi sui principî di Rousseau, cui consacrò le Lettres sur les ouvrages et le caractère de Jean-Jacques Rousseau (1788), [...] ma anche di Montesquieu e di Condorcet, si volse alle dottrine e ai problemi che diverranno proprî ed essenziali del romanticismo: essa annunciò e promosse una nuova letteratura che, fuori dagli schemi classici e razionalistici, interpretasse il ...
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Filologo tedesco (Landsberg an der Warthe 1881 - Dresda 1960). Ebreo, convertito al protestantesimo nel 1912, è stato soldato nell’esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. Esperto di letteratura [...] francese, laureato con una tesi su Montesquieu, allievo di K. Vossler e collega di E. Auerbach, dal 1920 è stato professore di Filologia all'Università di Dresda. Nel 1935 dopo l’emanazione delle leggi razziali naziste è stato costretto a lasciare la ...
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Storico (Putney, Surrey, 1737 - Londra 1794). Figlio di un'agiata famiglia, frequentò il Magdalen College di Oxford. Dopo la sua conversione al cattolicesimo, completò i suoi studî a Losanna sotto la tutela [...] e nella sua radicale avversione al mondo antico, la "causa" della caduta dell'impero: mentre G. sulle orme di Montesquieu sosteneva che la rovina di quello era effetto della corruzione naturale dei suoi istituti politici e della struttura sociale. Ma ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Stefano Simonetta
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I racconti filosofici conoscono una rinascita moderna, alle soglie dell’età dei Lumi, [...] sensi; ma che la nostra felicità non è mai così pura al punto da non essere turbata dai diversi accidenti…” (Montesquieu, Œuvres complètes, vol. 1, Paris, Gallimard, 2004, p. 1603).
Gli altri due racconti, di ambientazione orientale, hanno per tema ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] libertà inglesi, che non avrebbe cessato di diffondersi in Europa in tutto il corso del secolo. Nel suo capolavoro, Montesquieu mediò questa esigenza con il tentativo di gettare le basi di una scienza dell’uomo storico-sperimentale e articolò la sua ...
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Pittore francese (Parigi 1862 - ivi 1917), allievo di J.-L. Gérôme. Si dedicò specialmente al ritratto, ottenendo straordinario successo per la tecnica brillantissima e per il tono elegante (ritratti della [...] contessa di Montebello, di Verlaine, di Leconte de Lisle, del conte Robert de Montesquieu, ecc.). ...
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Scultore (Parigi 1704 - ivi 1778), figlio di Jean-Louis. Più che per le opere monumentali, in gran parte distrutte o disperse, è famoso per i ritratti, vigorosi nel modellato e acutamente caratterizzanti [...] (statue equestri di Luigi XV a Bordeaux e a Rennes; busti di Montesquieu, 1760, Bordeaux; della contessa di Brionne, 1763, Stoccolma; di J.-A. Gabriel al Louvre; ecc.). ...
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BRIGANTI, Tommaso
Franco Venturi
Nato a Gallipoli il 21 apr. 1691, laureato in legge a Roma nel 1717, dedicò la sua vita agli studi giuridici, in un'atmosfera coscientemente provinciale, largamente [...] , immune perciò da "leggi gotiche e longobarde", "esente da quella barbarie". Ispirandosi a G. Grevius, Tomasius e Montesquieu, e mosso da profondo orrore per ogni forma di crudeltà, propose l'abolizione integrale della tortura, questa "barbara ...
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