governo, forme di
Pier Paolo Portinaro
L'organizzazione del potere politico
Tradizionalmente con questa espressione sono stati indicati i regimi politici, più precisamente la loro organizzazione giuridica, [...] e la monarchia sul principio dell'onore, cioè sul riconoscimento delle gerarchie sociali e sui privilegi di ceto, Montesquieu guarda ancora alla società europea del passato. All'indomani della Rivoluzione americana e di quella francese, tuttavia, la ...
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Danda, Mahamadou. – Uomo politico nigerino (n. Tahoua 1951). Si è formato in Burkina Faso, in Canada e in Francia, conseguendo un dottorato in scienze politiche all’univ. Montesquieu di Bordeaux (2004). [...] È stato ministro della Gioventù, dello Sport e della Cultura e della Comunicazione e portavoce del governo di transizione del Niger (apr. - sett. 1999) stabilito dopo l’assassinio del presidente I. Mainassara. ...
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Movimento di pensiero e di azione politica che riconosce all’individuo un valore autonomo e tende a limitare l’azione statale in base a una costante distinzione di pubblico e di privato.
Le origini
Le [...] ; nella dottrina della divisione e dell’equilibrio dei poteri ispirata al modello inglese e teorizzata da C.-L.-S. de Montesquieu; nella concezione di un diritto naturale, fondamento di ogni costruzione giuridica, che da H. van Groot approda al ...
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Con questa espressione inglese ("controllo e bilanciamento reciproco") si indica quell'insieme di meccanismi politico-istituzionali finalizzati a mantenere l'equilibrio tra i vari poteri all'interno di [...] c. and b. deriva dal principio della divisione dei poteri, realizzato in Inghilterra a partire dal 17° sec. e teorizzato da Montesquieu nello Spirito delle leggi (1748), il cui scopo è evitare l'assolutismo e salvaguardare la libertà dei cittadini. ...
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poteri, divisione dei
Il primo teorico della politica a parlare di divisione o separazione dei p. è stato Locke nel Secondo trattato sul governo (1690): qui egli separa il p. legislativo (che è eletto [...] esecutivo (detenuto dal monarca, e senz’altro subordinato al primo). Ma il teorico per eccellenza della divisione dei p. è Montesquieu, che nello Spirito delle leggi (1748) scrive: «Non vi è libertà se il potere giudiziario non è separato dal potere ...
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Sistema parlamentare che si fonda sull’esistenza di due camere, poste in posizione di assoluta parità (b. perfetto), cosicché, pur costituendo soggettivamente organi reciprocamente distinti ed autonomi, [...] da una Camera alta, dei Lords, e da una Camera bassa, dei Comuni. La fortuna del b., a cui Montesquieu diede una fisionomia che rimarrà definitiva nel moderno costituzionalismo, nasce dunque dalle esigenze di moderato compromesso che esso soddisfa ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] progressivo dualismo di governanti e governati, a partire dalla loro unità rappresentata dalla democrazia. A questi tipi ideali Montesquieu commisura una serie di fattori concreti, di condizioni, ma la sua preoccupazione maggiore è che in ogni caso ...
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dispotismo
Marzia Ponso
Potere politico assoluto e arbitrario
Il dispotismo (dal greco despòtes, "padrone della casa") è un regime politico autoritario, in cui il detentore del potere ha con i sudditi [...] tradizionale, il dispotismo assunse nel 18° secolo anche un significato polemico nei confronti della realtà europea contemporanea. Per Montesquieu (vissuto tra la fine del 17° secolo e la prima metà del 18°) il governo dispotico era quello ...
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Il liberalismo
Giuseppe Bedeschi
Nonostante l’uso estremamente ampio che ne è stato fatto e ne viene fatto nell’ambito politologico, il concetto di liberalismo è assai controverso. Non si deve dimenticare [...] . Di qui il paradosso che alcuni di quelli che noi consideriamo tra i maggiori pensatori liberali (J. Locke, C.-L. Montesquieu, I. Kant) non hanno mai usato né il sostantivo («liberalismo») né l’aggettivo («liberale») nell’accezione in cui noi li ...
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Governo esercitato da una sola persona o da un ristretto gruppo di persone in modo assolutistico e arbitrario.
Il concetto di d., illustrato già da Aristotele nella Politica (il despota deve seminare discordia [...] di Roma antica, tra libertà repubblicana e dispotismo imperiale. A questo motivo diede vigore in difesa dell’aristocrazia Montesquieu nell’Esprit des lois: nella monarchia fra popolo e sovrano vi è un «corpo intermediario» (l’aristocrazia) che ...
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