Letteratura
Componimento in origine popolaresco, costituito da un affastellamento di pensieri e di fatti bizzarri, senza nesso o quasi tra loro, in versi di varia misura, e senza ordine fisso di rime. [...] letteraria che ne fecero Francesco di Vannozzo, F. Sacchetti e altri, nel 14° e 15° secolo. Queste f. letterarie sono morali, politiche e satiriche, e spesso consistono di motti sentenziosi e di proverbi in settenari rimati a coppie (nel qual caso si ...
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Filosofo italiano (Belgirate, Novara, 1915 - ivi 2008), prof. di filosofia teoretica nell'univ. di Perugia (1962-63) e quindi (dal 1964) di storia della filosofia nell'univ. di Roma. Studioso dell'esistenzialismo, [...] , 1971), è pervenuto alla teorizzazione di una "ontologia semantica", come esegesi di grandi esperienze artistiche, morali, religiose, creatrici del linguaggio di nuove civiltà (Verso una nuova ontologia, 1957), o come esame sistematico ...
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Umanista (Borgo Valsugana o Levico 1375 o 1376 - Padova tra il dic. 1446 e il genn. 1448), proveniente da una famiglia Rizzi residente a Levico. Fu notaio dei Carraresi, poi (dal 1415 circa) nella cancelleria [...] in latino spigliato e popolaresco, più tardi volgarizzata da autore ignoto e pubblicata nel 1482; in seguito scrisse opere morali e sei libri Exemplorum sul modello di Valerio Massimo. Ma l'opera sua maggiore sono gli Scriptorum illustrium Latinae ...
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Narratore polacco (Łódź 1916 - Parigi 2000), autore di Miasto niepokonane ("La città indomita", 1946), evocazione di Varsavia durante la guerra; Drewniany Koń ("Il cavallo di legno", 1946), ov'è palese [...] ", 1947-51), grandioso affresco della vita polacca del dopoguerra contrassegnata dall'impegno - non privo di conflitti politici e morali - di costruire la nuova realtà socialista; Dżoker ("Il jolly", 1966) e Rynek ("La piazza del mercato", 1968), che ...
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Saggista, romanziere, regista cinematografico finlandese (Helsinki 1933 - ivi 2020). Il radicalismo giovanile, diluito presto in un criticismo "costruttivo" (libri di viaggio Rapport från Berlin "Rapporto [...] , come dimostra Nya boken om vårt land ("Il nuovo libro sul nostro paese", 1967). D. affronta quindi problemi umani e morali legati all'industrializzazione in una saga familiare costituita da varî romanzi, tra cui Nu måste du ("Ora tu devi", 1974) e ...
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Scrittore spagnolo (Treceño, Asturie di Santillana, 1480 circa - Mondoñedo, Lugo, 1545); francescano, inquisitore di Toledo e di Valenza, vescovo di Cadice, poi di Mondoñedo; accompagnò Carlo V nei suoi [...] Massimo, ecc., una guida dei principi. Il Menosprecio de corte y alabanza de aldea (1539) è ugualmente un trattato di morale che esamina le differenze tra la vita di corte e la vita privata, ponendo in rilievo le caratteristiche negative dell'una e ...
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Poeta novarese (sec. 16º); pubblicò un volume di Rime (1546), comprendente anche un'egloga sceneggiata, l'Erbusto (1546), che anticipa l'Aminta e il Pastor fido, e un'altra composizione scenica, Filena [...] elementi dell'egloga e della commedia, e inoltre una raccolta di Satire et capitoli piacevoli (1549), che resta, non solo per i suoi materiali autobiografici, l'opera più tipica del C., e una di Rime spirituali (1552), meditazioni morali versificate. ...
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TROIANO, Paolo Raffaele
Delio Cantimori
Filosofo, professore di filosofia morale all'università di Torino, nato presso Avellino il 25 gennaio 1863, morto a Torino il 9 giugno 1909. Studiò a Napoli, [...] , si riduce a un positivismo empiriocriticistico e pragmatistico. Il problema principale del Tr. è quello della morale: dallo studio sulle Dottrine morali di Pitagora e Aristotele (Napoli 1897) all'opera ultima e principale, Le basi dell'umanesimo ...
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Benedetto, santo
Raoul Manselli
Nato a Norcia o nei dintorni, di famiglia agiata e appartenente alla nobiltà di provincia - son tradizioni tardive e prive di ogni fondamento storico quelle che lo collegano [...] a Roma, come era uso per i ragazzi della sua condizione, a compiervi gli studi. Fu dolorosamente colpito dai disordini politici e morali della città tra la fine del regno d'Odoacre e l'inizio di quello di Teodorico; gravi accuse, inoltre, verso il ...
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stil novo Tendenza poetica (anche dolce stil novo) diffusa in Toscana tra la seconda metà del 13° e l’inizio del 14° sec., così chiamata dalla critica moderna sulla base di versi di Dante (Purg. XXIV, [...] sentito non solo come insopprimibile ma anche come segno di altezza spirituale, e l’amore condannato dalla religione come peccato: una moralità nata dall’amore, cioè dall’umanità più piena, è la guida più sicura a Dio, da Dio stesso voluta.
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...
morale2
morale2 (o murale) s. m. [etimo incerto]. – Nella costruzione navale, grossa trave o puntello di legno, robusto e di notevole lunghezza. Nelle costruzioni civili, travicello di legno di lunghezza per lo più inferiore a 4 m e di sezione...