Assistenza e beneficenza
Casimira Grandi
Storia di ordinaria povertà
«È necessario che cambi, se deve migliorare», scriveva G.C. Lichtenberg nel suo Libretto di consolazione nel secolo XVIII. Cosa doveva [...] dei passati e dei presenti non sembrano mancare i mezzi, ma piuttosto il concerto nell’uso più opportuno […]. Ad altri bisogni morali e materiali si diede opera [ma] […] le istituzioni presto si segnano in carta e tardi si piantano(83).
Ma la lucida ...
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CIAN, Vittorio
Piero Treves
Nato a San Donà di Piave (Venezia), da Alberto e da Maria Plenario, il 19 dicembre 1862, studiò a Venezia nel convitto nazionale "Marco Foscarini", ove ebbe tra gli insegnanti [...] è, forse, da ritenere che dei tre suoi maestri torinesi il C. si trovò ad essere più vicino, anche per certo moralismo e sterile patriottismo da "uomo d'ordine", al veronese conte Carlo Cipolla, alle cui nozze il C. bene augurò con una pubblicazione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La produzione storico-critica ottocentesca è assai ampia ed eterogenea e raggiunge [...] Massillon e Bossuet possono indubbiamente esser paragonati a loro.
Gli antichi ebbero solo l’eloquenza giudiziaria e politica: l’eloquenza morale, ovvero l’eloquenza di ogni tempo, di ogni governo, di ogni paese; non è apparsa sulla terra che con il ...
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LAMPREDI, Urbano
Maria Pia Donato
Nacque a Firenze il 13 febbr. 1761 da Cosimo e Anna Maria Rozzini; al fonte battesimale gli fu imposto il nome di Iacopo Giuseppe Felice. Il 5 nov. 1780 entrò tra i [...] dal 21 febbr. 1798.
Del Monitore e del contributo del L. sono stati messi in rilievo la prudenza e il moralismo. Il moderatismo ideologico è stato visto come corollario di un moderatismo politico e sociale, ancorato a un liberismo di matrice ...
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CADOLINI, Anton Maria
Renzo Paci
Nato ad Ancona da famiglia nobile il 10 luglio 1771, dopo aver studiato nel collegio di Recanati, si perfezionò in teologia nelle scuole del seminario anconetano, finché [...] arresti operati nel 1817 e ancora nel 1821 non erano valsi a debellare; né il C., rigidissimo conservatore e pedantesco moralista, era il più adatto a diminuire le tensioni. Pochi mesi dopo il suo arrivo, con fini scopertamente provocatori, si cercò ...
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Patriota, scrittore e statista (Torino 1798 - ivi 1866). Dopo essersi dedicato alla pittura e, con buon successo, alla letteratura, intorno al 1843-44 si avvicinò alla politica, che lo vide partecipare [...] dissidio, aiutò il Cavour in momenti delicati (intervento in Crimea, guerra del 1859), ma successivamente il suo moralismo conservatore e paternalistico gli impedì di cogliere il significato degli avvenimenti che si compirono nel 1860 e negli anni ...
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SADOLETO, Iacopo
Angiolo Gambaro
Umanista, nato a Modena il 12 luglio 1477 da Giovanni, professore di diritto civile a Ferrara, e da Francesca Machiavelli; morto a Roma il 18 ottobre 1847. Avviato agli [...] 1502 a Roma, il S. vi si perfeziona nel greco alla scuola del Carteromaco (Scipione Forteguerri) e compie la propria formazione morale e religiosa nella convivenza con il cardinale Oliviero Carafa. I suoi successi di latinista in versi e in prosa gli ...
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Il decennio breve
Lucio Caracciolo
Tra l’11 settembre 2001 e il settembre 2008 si è consumato il tentativo di centrare il mondo su un unico polo di potenza, gli Stati Uniti d’America. L’attacco terroristico [...] . Nella guerra al terrorismo dunque Obama eredita un Paese in mezzo al guado. E profondamente provato dai costi umani, morali ed economici delle campagne mediorientali.
Il cuore del problema: l’Irān
Le guerre americane in Afghānistān e in ῾Irāq ...
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Sionismo
Vittorio Dan Segre
Terminologia
Il termine 'sionismo', coniato da Nathan Birnbaum, si ricollega con Sion, uno dei nomi biblici di Gerusalemme. Dal punto di vista religioso e letterario esso [...] nell'Asia occidentale va intesa letteralmente come lotta giornaliera per la sopravvivenza fisica. Nell'Europa occidentale la miseria è invece morale [...] L'ebreo ha perduto la casa del ghetto ma la terra in cui è nato gli è vietata [...] è insicuro ...
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DELL'OTTONAIO, Giovanni Battista (Giovambattista), detto l'Araldo
Isabella Innamorati
Nacque da Cristofano a Firenze nel 1482.
Non vi sono documenti riguardanti la sua adolescenza ma è probabile che [...] 1872, I, pp. 1ss.; Ingratitudine, per Giovanni di Benvenuto, Firenze 1526: si legge ora in M. Cataudella, Le farse morali fiorentine, Salerno 1984; Nascita, vita e morte di s. Giovanni Battista, per Francesco Onofri, Firenze (s. a.) segnalata dal ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...