Clouzot, Henri-Georges
Catherine McGilvray
Regista e sceneggiatore cinematografico francese, nato a Niort (Deux-Sèvres) il 20 novembre 1907 e morto a Parigi il 12 gennaio 1977. Pur non avendo diretto [...] sguardo nitido, mai sentimentale, nel quale l'eredità del naturalismo è stata prima di tutto una dichiarazione di coerenza morale, oltre che di vigore espressivo: l'affermazione cioè della verità dell'arte contro il conformismo della società. Tra i ...
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BENCI, Lorenzo
Eugenio Ragni
Figlio di Giovanni di Taddeo (il padre, ufficiale "a vendere gli beni de' ribelli" nel maggio del 1380 e priore per il bimestre novembre-dicembre di quello stesso anno, [...] e al lavoro diretta al figlio Giovanni. Sono composizioni di ben scarso vigore poetico, nelle quali prevale sovente un moralismo trito e una forma per lo più trasandata. La sua laude natalizia ebbe qualche notorietà, in quanto citata dal Crescimbeni ...
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Tacito, Cornelio
Antonella Bruzzone
Il grande storico della Roma imperiale
Tacito ci ha lasciato straordinari ritratti di imperatori romani e un’incisiva analisi delle tensioni politiche del suo tempo. [...] un pericolo imminente per i destini dell’Impero Romano e, nonostante la loro indubbia barbarie, egli manifesta apprezzamento per la loro sanità morale e in generale per le loro virtù.
La storia di Roma del 1° secolo d.C.
Le due opere storiche di ...
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. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] ragion pratica, un terzo, nel quale, mercé l'esistenza di Dio e l'immortalità dell'anima, il bene e il male della moralità venissero a coincidere col bene e col male del piacere e del dolore. Ma postulato della ragion pratica era per Kant quel mondo ...
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TEOPOMPO
Arnaldo MOMIGLIANO
. Storico e retore greco del secolo IV a. C., nato a Chio circa il 378 a. C., esiliato in circostanze discusse, insieme con suo padre, dalla città natale per laconismo, fu [...] Gorgia e soprattutto dopo Isocrate retorica significava sistema di imporre attraverso una data forma un determinato contenuto di convinzioni morali e politiche, e perciò anche la retorica di T. va solo considerata adesione a una teoria sui rapporti ...
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RUTILIO RUFO, Publio (P. Rutilius Rufus)
Arnaldo MOMIGLIANO
Uomo politico, giurista e storico romano, nato circa il 154 a. C., figlio probabilmente dell'omonimo tribuno della plebe nel 169 a. C. Si formò [...] Mithridat., 60, del medesimo. Dei caratteri intrinseci delle sue opere non abbiamo più traccia, se non forse in un moralismo di qualche giudizio: Plutarco (Mario, 28), pur facendosi eco di un giudizio sfavorevole dello storico di Pompeo, Teofane da ...
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Fratello di Titina e Peppino, nacque a Napoli il 24 (secondo altre fonti il 26*) maggio 1900, dalla relazione dell'attore ed autore Edoardo (Eduardo) Scarpetta con la nipote Luisa De Filippo.
Si formò [...] deve, o dovrebbe, difendere i figli che rappresentano le tre classi sociali emergenti.
In un clima di rinunce e di ripiegamento morale, il 1947 è anche l'anno delle incertezze e della crisi della ricostruzione. Questo fa da sfondo a Le bugie con le ...
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BOTTA, Carlo
Giuseppe Talamo
Nacque a San Giorgio Canavese, in Piemonte, il 6 nov. 1766 da Ignazio e da Delfina Boggio. Seguendo un'antica tradizione familiare, iniziò giovanissimo gli studi di medicina [...] l'amore della patria per animargli ad alti fatti in pro di lei, o che si tratti per la libertà o per la potenza"), in "morali" (il cui principale proposito è di "muovere gli affetti o verso il bene o contro il male") e in "naturali o positivi" (che ...
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PASTORE, Giulio
Andrea Ciampani
PASTORE, Giulio. – Nacque a Genova il 17 agosto 1902 da Pietro, operaio, e da Teresa Pastore.
Entrambi i genitori erano emigrati dalle valli novaresi. Tornata la famiglia [...] lui il giovane direttore sostenne la ‘buona battaglia’: riaffermata l’unità tra fede e azione pubblica e stigmatizzato il moralismo clericale, fra il 1925 e il 1926 richiamò l’attenzione dei lettori sulla difesa della legalità istituzionale contro il ...
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MONTEMAGGI, Loretta
Anna Scattigno
MONTEMAGGI, Loretta. – Nacque a Poggibonsi (Siena), l’11 maggio 1930 da Inigo e da Caterina Bardotti. Nel 1939 si trasferì con la famiglia a Pontassieve, in provincia [...] delle convenzioni, non le piacque la disciplina della scuola, la diffidenza verso le individualità troppo spiccate, il moralismo. Le piacquero invece lo studio, la lettura dei giornali, la discussione politica che seguiva le letture. Ottenne ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...