Poligrafo inglese (Langar, presso Bingham, 1835 - Londra 1902). Lasciò la carriera ecclesiastica contro la volontà paterna e fece l'allevatore di pecore in Nuova Zelanda. Tornato in patria, studiò pittura [...] 1897); uno studio sui sonetti di Shakespeare (Shakespeare's sonnets reconsidered, 1899); racconti satirici sulla religione e il moralismo (Erewhon, 1872; Erewhon revisited, 1901); libri di viaggio in Italia (Alps and sanctuaries, 1881; Ex voto, 1888 ...
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CASTALDO, Antonino
Salvatore Nigro
Nacque e visse a Napoli, dove morì intorno al 1590. Rinomato notaio, fu segretario dell'Accademia dei Sereni e cancelliere della città proprio durante i tumulti del [...] modo ricostruire il suo "ritratto" attraverso i tanti interventi metanarrativi (il più delle volte ispirati a un moralismo stantio e convenzionale) della sua Istoria nella quale vengono raccontati sotto forma di cronaca gli avvenimenti più salienti ...
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Campanella, Tommaso
Renzo Negri
La viva adesione del celebre filosofo (1568-1639) a D. fu eccezionale in quei tempi, e si espresse con giudizi complessivi e particolari e citazioni sparse per quasi [...] attività dello spirito e in una teoria estetica cui la poesia dantesca presta di volta in volta una suprema conferma. Il moralismo artistico, coordinato al sogno di una palingenesi dell'uomo, lo conduce a porre in cima a tutte le forme di espressione ...
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ienismo
s. m. (iron.) Il giornalismo d’inchiesta graffiante e spregiudicato tipico della trasmissione televisiva «Le Iene», in onda su Italia 1 dal 1997.
• Va da sé, nella sfilza di comici e gag se ne [...] marzo 2014, p. 60, Programmi) • [Alessandro] Sortino, [Enrico] Lucci e la [Valentina] Petrini sfrondano lo ienismo, quel mix di moralismo allo stato brado, di sberleffo, di giustizialismo da messa all’indice laico, di foia d’incastrare il malvagio e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dalla satira moralistica all'epica dell'orrido: Persio e Lucano
Silvia Azzarà
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La letteratura di età [...] per esprimere il proprio sdegno di fronte alla degenerazione morale del suo tempo. Ma la tradizione satirica è stoica il poeta si pone apertamente su un piano di superiorità morale; l’atteggiamento di condanna non è sempre esplicito, ma passa ...
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Pseudonimo dello scrittore francese François-Marie-Alexandre Carcopino-Tusoli, nato il 3 luglio 1886 a Numea (Nuova Caledonia) dove il padre dirigeva un reclusorio. Certo anche alle impressioni infantili [...] mondo di criminali e di miserabili, di fronte ai quali, per virtù di comprensione e rappresentazione, cade in lui ogni convenzionale moralismo non nato da un'attiva superiorità etica. Da lì la sua lotta al mondo borghese.
Se si badi, dunque, ai temi ...
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Scrittore spagnolo (Lérida 1831 - Madrid 1906). Di idee politiche democratiche e antimonarchiche, collaborò a varî periodici e fondò (1864) con L. Rivera il Gil Blas, d'intonazione satirico-politica. Fu [...] mujeres y el matrimonio (1865); Fruta verde (1881); Melodías íntimas (1884). Epigrammatico e, a volte, popolareggiante, di facile versificazione, ha dato un'impronta personale a un genere letterario nel quale il moralismo si dissolve nel burlesco. ...
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Poeta e critico norvegese (Oslo 1880 - ivi 1938). Dal carattere di effusione romantica delle liriche giovanili (Juninaetter "Notti di giugno", 1916; Min ungdoms by og andre vers "Il paese della mia giovinezza [...] della sua prima fase; e negli scritti critici come En legmann orienterer sig i tilvaerelsen ("Un laico si orienta nella vita", 1931) trova espressione sistematica la sua concezione della vita e dell'arte basata sopra un moralismo assoluto. ...
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Santayana, George
Filosofo e scrittore spagnolo di lingua inglese (Madrid 1863 - Roma 1952); dal 1872 visse negli Stati Uniti, e fu professore nella Harvard University (1898-1911). Nella sua vastissima [...] , non senza una certa compiacenza del sottile paradosso, incoerenze e falsità nella concezione dantesca della realtà e nel moralismo di D... " assai viziato dal misticismo platonico e dall'eccesso ebraico dell'ira contro gli individui ". Qualche eco ...
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Monaco bretone (n. in Inghilterra 354 circa - m. forse presso Alessandria 427 circa); fu sullo scorcio del sec. 4º (forse attorno al 384) a Roma, che abbandonò (410: sacco di Alarico) con il monaco e discepolo [...] di s. Paolo, alcuni trattati teologici e ascetici, talora in frammenti. La dottrina di P. è moralismo ascetico-stoico: l'uomo può con le proprie forze morali osservare i comandamenti di Dio e salvarsi; la grazia gli è data soltanto per facilitare l ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...