Brackett, Charles
Marzia G. Lea Pacella
Sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Saratoga Springs (New York) il 26 novembre 1892 e morto a Hollywood il 9 marzo 1969. La sua fine [...] di velluto rosso) di Richard Fleischer, una storia d'amore melodrammatica che ritrae una società ipocrita e schiacciata dal proprio moralismo. Nel 1954 aveva prodotto Woman's world (Il mondo è delle donne) di Negulesco, Garden of evil (Il prigioniero ...
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Ivory, James
Monica Trecca
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Berkeley (California) il 7 giugno 1928, da padre di origine irlandese e madre discendente da una famiglia [...] i tratti salienti dei personaggi di questo spaccato dell'Inghilterra dell'inizio del 20°sec., con il suo rigido moralismo e il suo conformismo crudele. Lo sguardo oggettivo del regista cura con la stessa meticolosità il delinearsi dei caratteri ...
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Germi, Pietro
Alessandra Cimmino
Regista, sceneggiatore e attore cinematografico, nato a Genova il 14 settembre 1914 e morto a Roma il 5 dicembre 1974. La figura e l'opera di G. risultano profondamente [...] del dopoguerra a quella più intima e profonda, che vide l'individuo al centro di una comunità, con la sua dignità morale, la sua inadeguatezza esistenziale, la sua solitudine, il suo impegno nell'amaro e difficile mestiere di vivere. Quest'analisi ...
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Camerini, Mario
Alessandra Cimmino
Regista cinematografico, nato a Roma il 6 febbraio 1895 e morto a Gardone Riviera (Brescia) il 4 febbraio 1981. Autore sensibile, dotato di malinconica ironia e di [...] di piccoli e grandi ritratti nella contrapposizione di due ambienti sociali, in un capolavoro di ritmo esente da ogni moralismo. Il film segnò la consacrazione in Italia di C., ormai circondato dall'apprezzamento generale, ma i risultati del periodo ...
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MANGANELLA, Renato Eduardo (Lucio D'Ambra)
Massimiliano Manganelli
Nacque a Roma il 1 sett. 1880 da Domenico, direttore generale del ministero dei Lavori pubblici, e da Luigia Villa; la famiglia, benestante, [...] fatto di vendite e per cui progettò sette trilogie romanzesche, di cui ben cinque condotte a termine.
Venata di moralismo e di romanticismo, la sua narrativa, che non appare all'altezza dello stile cinematografico, oscilla tra frivolezza mondana ed ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36; III, 1, p. 878)
Salvatore Rosati
Eugenia Schneider Equini
Pia Pascalino
Per l'aggiornamento dei dati geografici, economici e storici, v. gran [...] questa afferma la giustizia sociale uguale per tutti (Enrico II fu il fondatore del Commonlaw), e tra esse e le altre leggi, morale ed estetica. Assai più spinto è l'irlandese B. Behan, ribelle con violenza contro tutta la società civile. E si arriva ...
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Canada
Bruno Roberti
Cinematografia
di Bruno Roberti
Il carattere composito della cinematografia canadese, soprattutto nelle sue due componenti linguistico-culturali francofona e anglofona, ha rispecchiato, [...] statunitense. Dal composito panorama narrativo di questi film traspariva una società in trasformazione, in cui un moralismo religioso di derivazione rurale entrava in contraddizione con un dinamismo sociale d'impronta urbana. In circa dieci ...
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Carné, Marcel
Bruno Roberti
Regista e sceneggiatore francese, nato a Parigi il 18 agosto 1909 e morto a Clamart (Hauts-de-Seine) il 31 ottobre 1996. Le peculiarità stilistiche del suo cinema sono nella [...] e di amori fatali e contrastati, dall'esito tragico: l'idillio tra un disertore e una ragazzina nelle caligini fisiche e morali dell'ambiente losco di un porto, due giovani amanti in fuga decisi a togliersi la vita nello squallore di un alberguccio ...
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Totò
Goffredo Fofi
Nome d'arte di Antonio De Curtis, attore teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 15 febbraio 1898 e morto a Roma il 15 aprile 1967. Attraverso la centralità della 'maschera' [...] sapeva servirsi per offrire al pubblico uno sfogo tuttavia controllabile. Le facili allegorie e l'ammiccante e prudente moralismo di Galdieri venivano però scavalcati dall'attore, che vi pescava occasioni per un intervento ben più graffiante. L ...
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Erotico, film
Bruno Roberti
Codificazione di una tipologia
Il f. e. rappresenta una tipologia cinematografica, codificatasi come vero e proprio genere tra gli anni Sessanta e Settanta, costantemente [...] anche maggiore da João César Monteiro.
Fuori dal cinema europeo è stato il Giappone che, nonostante gli interdetti del moralismo nipponico, ha trovato in chiave cinematografica l'espressione di un erotismo a volte estremo e funebre, altre incantato e ...
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moralismo
s. m. [der. di morale1]. – 1. Tendenza a dare prevalente o esclusiva importanza a considerazioni morali, spesso astratte e preconcette, nel giudizio su persone e fatti della vita, della storia, dell’arte; atteggiamento di rigida...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...