La traduzione può essere intesa come atto del tradurre, cioè letteralmente ed etimologicamente il trasportare un testo da una lingua (detta di origine o di partenza) in un’altra lingua (detta di destinazione [...] che funge in quel caso da metalinguaggio (e infatti si alternano parole ed etichette per caratteristiche formali o funzionali di morfemi; ad es., Acc per «accusativo», Hon per «onorifico») e da una seconda riga che contiene la traduzione vera e ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...]
I suffissi esprimono significati più astratti e generali rispetto ai significati che possono essere veicolati dai morfemi lessicali. A differenza di questi ultimi, costituiscono una lista tendenzialmente chiusa, che difficilmente si può arricchire ...
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Nella teoria dell’➔interferenza linguistica il termine forestierismo è talvolta usato per indicare quelle parole o espressioni di matrice straniera che più propriamente sono denominate prestiti integrali, [...] della lingua e quindi più permeabile alle innovazioni: anche i più rari fenomeni di prestito di fonemi e di morfemi sono sempre indotti attraverso il prestito di lessemi. Fra questi sono i nomi la categoria maggiormente interessata, anche se ...
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Anatomia e medicina
Organo della cavità orale dei Vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione e, nell’uomo, nell’articolazione [...] disposizione di un numero relativamente ristretto di unità minime significanti denominate monemi (H. Frei, A. Martinet) o morfemi (L. Bloomfield). Il versante significante dei monemi è a sua volta articolato come combinazione con disposizione di un ...
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LINGUAGGI SETTORIALI
Claudio Giovanardi
Con l. s. s'intende una varietà funzionale della lingua comune utilizzata da determinati gruppi socioprofessionali per esprimere e comunicare contenuti, nozioni, [...] in alcune terminologie tecniche: amplificatore, sintonizzatore, trasformatore, calcolatrice, copiatrice, trebbiatrice. Al secondo gruppo risalgono i morfemi specializzati delle varie discipline, come per es. i suffissi −one e −trone della fisica in ...
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FONOLOGIA (v. fonetica, XV, p. 622; App. II, 1, p. 960; III, 1, p. 655)
Alberto M. Mioni
Studio funzionale della strutturazione fonica del linguaggio, cioè di come i suoni del linguaggio (foni) si organizzano [...] perciò biunivoco.
La f. generativa è capace invece di spiegare le variazioni che una determinata forma-base (struttura di morfema) subisce nella flessione, nella derivazione o nell'inserimento in un dato contesto. La forma-base soggiacente dev'essere ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] autonoma si manifestano in quattro modi, che ai parlanti nativi dell’italiano appaiono come errori:
(a) sovraestensioni di forme e morfemi in una gamma di funzioni più ampia dell’italiano di nativi (tu non fuma «non fumi»; lui vai «va»; vedero ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] del Novecento nella zona del Rio de la Plata. In esso si ritrovano, per es., l’adozione dallo spagnolo del morfema -s del plurale (fuciles, cappellettis), di suffissazioni (maternale, onestità), di proforme (lo che vuoi «quello che vuoi»), così come ...
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Il termine sandhi indica i processi fonetici che intervengono tra segmenti contigui al confine di morfema o di parola: nel primo caso, si tratta di sandhi interno (alla parola) o sandhi morfologico (per [...] della consonante iniziale di parola quando sia preceduta da vocale tonica finale (ad es., caffè forte [ˌkafːɛ ˈfːɔrte]), o da alcuni morfemi, quali a, da, come, dove (ad es. a casa [a ˈkːaːsa]). Il fenomeno è attivo nella maggior parte delle varietà ...
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Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] Vanelli 2004: 328)
Possono far riferimento al momento dell’enunciazione anche i cosiddetti tempi deittici, espressi dai morfemi verbali del passato, del presente e del futuro, che collocano gli eventi in una fase rispettivamente anteriore, simultanea ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...