Medicina
Complesso di strutture che mantiene in reciproca contiguità due o più superfici ossee.
Classificazione
Gli elementi scheletrici che costituiscono le a. possono essere mobili, semimobili o fissi; [...] diversi, ciascuno individuato da una specifica forma lessicale (lessema) o grammaticale (morfema); un secondo livello di a. è dato dallo strutturarsi di lessemi e morfemi in fonemi. Gli elementi dotati di significato si dicono perciò unità di prima ...
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Anatomia e medicina
Organo della cavità orale dei Vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione e, nell’uomo, nell’articolazione [...] disposizione di un numero relativamente ristretto di unità minime significanti denominate monemi (H. Frei, A. Martinet) o morfemi (L. Bloomfield). Il versante significante dei monemi è a sua volta articolato come combinazione con disposizione di un ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] autonoma si manifestano in quattro modi, che ai parlanti nativi dell’italiano appaiono come errori:
(a) sovraestensioni di forme e morfemi in una gamma di funzioni più ampia dell’italiano di nativi (tu non fuma «non fumi»; lui vai «va»; vedero ...
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Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] Vanelli 2004: 328)
Possono far riferimento al momento dell’enunciazione anche i cosiddetti tempi deittici, espressi dai morfemi verbali del passato, del presente e del futuro, che collocano gli eventi in una fase rispettivamente anteriore, simultanea ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] , s. demarcativo o delimitativo, l’elemento fonico che permette d’individuare i diversi elementi significativi (parole e anche morfemi) della catena parlata, segnandone i confini. Per es., in inglese il carattere velare del terzo fonema di will ...
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L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] del suffisso zero e della sottrazione di suffisso (prolungo «prolungamento»; spiega «spiegazione»); la presenza di morfemi aggiuntivi (i tranquillizzanti «tranquillanti»);
(b) i cosiddetti malapropismi, cioè parole storpiate sul piano del ...
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La compresenza di più lingue negli usi dei parlanti dà luogo a una situazione di contatto linguistico. Una definizione classica di contatto linguistico si trova nell’opera di Uriel Weinreich che ha aperto [...] che riguardano il discorso e quelli che riguardano il sistema, è la formazione di ➔ ibridismi (parole costituite da morfemi provenienti da due lingue diverse), che in particolari contesti sociolinguistici può anche essere il sintomo di una elevata ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] usato da M. Lucidi e W. Belardi in Italia e da neosaussuriani svizzeri), ‛monemi' (H. Frei, A. Martinet, ecc.), ‛morfemi' (linguistica nordamericana, ecc.). Un segno articolato ha un significato che è articolato esso stesso e che analizza e dissocia ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] nel tempo; restano sempre meno congiunzioni anticheggianti (del tipo imperocché, acciocché, abbenché), sono sempre meno numerosi morfemi pronominali arcaici (ei, eglino, elleno), comincia a ridursi l’enclisi pronominale (propagossi); le varianti che ...
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morfema
morfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica....
morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguistica strutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative (m. lessicale, corrispondente approssimativamente...