Lingua semitica, derivata dall’antico etiopico (ge’ez), o da un suo dialetto; ha subito forti alterazioni nella fonetica, nella morfologia e nella sintassi, e infiltrazioni cuscitiche nel lessico. È parlata [...] nell’Abissinia centrale, meridionale e occidentale, in una zona che non corrisponde quindi, attualmente, alla regione che le ha dato il nome, l’Amhara (➔). I suoi più antichi documenti (canti in onore ...
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Rappresentazione sistematica di una lingua e dei suoi elementi costitutivi, articolata tradizionalmente in fonologia (dottrina dei suoni di cui è costituita la parola), morfologia, sintassi, lessicologia [...] la sua conclusione e codificazione nella Γραμματική che va sotto il nome di Dionisio Trace, limitata però a fonetica e morfologia; il sistema della sintassi è trattato nell’opera di Apollonio Discolo.
La g. latina accoglie categorie e concetti da ...
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Linguista ungherese (Rasdorf, Fulda, 1836 - Budapest 1892). Fondatore in Ungheria della rinnovata scuola ugrofinnica, è autore di un vocabolario (1873-81) e di una morfologia comparata delle lingue ugrofinniche [...] (1884-94). Notevoli sono anche le sue Ugrische Sprachstudien (1870) ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] , che compare in carbochimica, carboidrato. L’accorciamento può talvolta non coincidere con la segmentazione etimologica e morfologica di un composto, come in bici- da bicicletta e cine- da cinematografo.
I prefissoidi corrispondenti ad accorciamenti ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] per il suo 70° compleanno, a cura di C. Giovanardi, Firenze, Cesati, pp. 75-102.
Giannini, Stefania (2003), Il mutamento morfologico, in Il cambiamento linguistico, a cura di M. Mancini, Roma, Carocci, pp. 89-163.
Grossmann, Maria & Rainer, Franz ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] gli elementi lessicali (radici e temi). Essa è causata principalmente dai diversi esiti fonologici dovuti all’aggiunta di elementi morfologici dotati di corpo fonico (per es. prefissi, suffissi) a un lessema.
È opportuno distinguere l’allomorfia dai ...
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dravìdiche, lìngue Famiglia linguistica che comprende tutti i principali idiomi dell'India meridionale, in una zona compatta che va pressappoco dal 20° all’8° parallelo N. Nella morfologia dravidica si [...] nota la presenza di due classi, una per designare il genere superiore (ragionevole) e l'altra l'inferiore (irragionevole, cose). In alcune lingue il genere superiore si suddivide poi in maschile e femminile. ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] ➔ prestiti), provenienti da diverse varietà – specie maghrebine – dell’arabo a partire dal medioevo fino ai giorni nostri. La maggior parte degli arabismi in italiano attiene ai campi semantici della cultura ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] di pronuncia sono Milano e Roma, dove non a caso si concentra l’attuale produzione televisiva (Tesi 2005: 242).
La morfologia è stato il livello di analisi linguistica a cui la norma esplicita ha dedicato maggiore attenzione, nel prescrivere, per es ...
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Glottologo (Treviri 1875 - Monaco di Baviera 1962), prof. a Lipsia (1899), a Basilea (1902), Rostock (1909), Jena (1913), Bonn (1924) e Monaco (1926). Dopo aver pubblicato un fondamentale manuale dedicato [...] (Handbuch der lateinischen Laut-und Formenlehre, 1902), si occupò di fonetica greca (Griechische Lautstudien, 1905), di morfologia baltica (Die indogermanischen iā- und io-Stämme im Baltischen, 1914) e della lingua venetica (Zur venetischen Schrift ...
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morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione delle forme. Con sign. particolari: 1. In...
morfologico
morfològico agg. [der. di morfologia] (pl. m. -ci). – Che concerne la morfologia (nei varî usi di questo termine), o, più genericam., che si riferisce alla struttura, alla forma: indagine m., in anatomia comparata; caratteri m....